Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Anfibi



Origini e sistematica

All'inizio del Devoniano, circa 370 milioni di anni fa, compaiono sulla terraferma i primi vertebrati terrestri, derivati da un gruppo di pesci ossei, i Crossopterigi. Questi progenitori degli attuali anfibi (dal greco anfi-bios = doppia vita) erano tutt'altro che indipendenti dall'ambiente acquatico, ma sulla terra ferma avevano trovato un ambiente "vergine" da colonizzare ed abbondanza di prede.

Le Ere geologiche videro espandere questo strano gruppo di pesci che finì per costituire due gruppi distinti: i Labirintodonti ed i Lepospondili. Mentre i secondi, dopo essersi diversificati ed espansi, finiranno per scomparire nel mesozoico, i Labirintodonti daranno origine a moltissimi gruppi tra cui i Temnospondili (gli antenati degli anfibi attuali) e gli Antracosauri (gli antenati dei rettili, che compariranno nel carbonifero).

Fu proprio nel corso dell'era mesozoica che si originarono i tre ordini attuali degli anfibi:

Nonostante tante ere di evoluzione alle spalle gli anfibi continuano ad essere legati all'ambiente acquatico vivendo nel 99% dei casi uno stadio di vita larvale (girino) ed uno adulto, che può essere completamente svincolato dall'ambiente liquido.

Qui di seguito vi riassumo le caratteristiche salienti dei tre ordini, tenete comunque conto che mi sto rifacendo alla sistematica dei miei tempi (quindi datata) e farete bene ad approfondire queste tematiche su altre fonti, infatti la tendenza attuale è quella di suddividere e frammentare sempre più famiglie, generi e specie... i miracoli della genetica!

Apoda

Diffusi in America, Asia ed Africa, con circa 170 specie, l'ordine dei Gimnofioni colonizza attualmente soprattutto zone tropicali vivendo nel sottosuolo. Proprio le abitudini fossorie fanno si che questo ordine sia apode; questa caratteristica, unita alla frequente colorazione ad anelli e ad occhi ridotti o atrofizzati, rende questi anfibi simili a dei "grossi lombrichi". Tutti, ad eccezione del genere Typhlonectes, che è acquatico anche da adulto, vivono la loro vita perennemente infossati nel sottosuolo. Le Cecilie hanno un caratteristico organo di senso: un tentacolo che normalmente viene riposto in una apposita scanalatura della mascella, tra occhio e narici.

Come avviene nei serpenti l'attività respiratoria è legata al solo polmone destro, mentre il sinistro risulta atrofizzato. Nonostante l'aspetto "viscido" questi anfibi sono gli unici ad essere frequentemente coperti da piccole scaglie, utili a proteggere la pelle durante l'attività di scavo. Le dimensioni di questi anfibi variano dai 130 cm della Caecilia thompsoni ai modesti 15 cm della Siphonops hardyi e della Gymnophis parviceps.

Della vita in natura di questi anfibi si sa poco o nulla: tutte sono carnivore e si nutrono prevalentemente di anellidi, la riproduzione può avvenire con tutte le modalità da oviparità a viviparità a seconda delle specie. In molte specie ovipare del sud est asiatico si sono osservate cure parentali delle femmine nei confronti delle uova, simili a quelle di alcuni serpenti: la femmina infatti depone poche uova di grosso diametro e poi si acciambella sulla covata proteggendola fino alla schiusa di piccoli già metamorfosati.

Nei casi in cui la larva abbia una "normale" vita da girino non si osservano solitamente branchie a ciuffo esterne bensì piccoli spiracoli ai lati del capo e una menbrana caudale (tipo coda d'anguilla) che verrà persa con la metamorfosi. Le scarse conoscenze su questo gruppo di anfibi non sono legate alla sua rarità (anzi in alcune zone è comune quanto da noi lo è un lombrico), bensì alla sua vita estremamente riservata. Chissà che in futuro si riesca ad allevarne qualche specie in maniera idonea colmando queste lacune?

Famiglie:


Caudata

Con gli urodeli (circa 360 specie) entriamo nell'immaginario collettivo... chi non ha mai visto, almeno in fotografia, una salamandra? Si tratta comunque di animali schivi di abitudini criptiche e legati ad ambienti "freschi", infatti, a differenza degli apodi e degli anuri, non si rinvengono ai tropici.

Soddisfatte le loro necessità climatiche, questi anfibi hanno saputo sfruttare ogni nicchia ecologica muovendosi a proprio agio sul terreno, tra le foglie degli alberi o nell'oscurità senza fine delle grotte. Notabile poi l'esempio dell'axolotl (girino neotenico dell'Ambistoma mexicanum) che ha deciso di restare "bambino" per tutta la vita!

Inutile descrivervi la loro forma tipica "lucertoloide" ed impossibile fornirvi in poche righe la varietà di forme e colori che caratterizzano questo ordine. Vi rimando quindi alle schede presenti sul sito sperando che possano crescere sempre più in numero e qualità... mi date una mano?

Famiglie


Anura

Senza dubbio il gruppo più rappresentato (circa 3500 specie) e noto. Hanno colonizzato davvero ogni nicchia disponibile sul pianeta compresi i deserti e e la tundra! Nonostante che, nella forma adulta, siano percentualmente i più svincolati dall'ambiente acquatico, gli anuri sono ancora indissolubilmente legati all'acqua per la loro riproduzione, salvo eccezioni molto più rare di quelle riscontrate negli ordini precedenti.

Proprio le larve dei saltatori presentano la nota forma "a girino" che abbiamo visto tutti almeno una volta: queste piccole sfere dotate di coda, e con alimentazione solitamente onnivora, rendono il fenomeno della metamorfosi ancor più marcato rispetto ai congeneri le cui larve sono già simili all'adulto.

Famiglie