Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Bufo bufo (rospo comune)

foto in libertà

Non stupitevi se comincio col rospo: prima di tutto è l'unico girino legalmente allevabile a scopo didattico (almeno in teoria), inoltre è davvero il più comune e quindi il più raccolto di tutte le larve d'anfibio. Purtoppo per lui il rospo comune è anche poco adatto alla didattica (evidentemente i legislatori non lo sapevano) poichè rischia facilmente di annegare durante la metamorfosi ed è quello di taglia più piccola (sia da girino che da rospetto). A mio parere con una rana verde si ovvierebbe ad ogni problema con gran soddisfazione di insegnanti ed alunni, ma vabbè...

il fenomeno di aggregazione

Dove vive

Il nome è sicuramente indovinato, perchè è davvero l'anfibio più comune. In Italia manca solo in Sardegna. In compenso colonizza gran parte dell'Europa (fanno eccezione Irlanda, Corsica, Baleari, Malta e Creta), l'Africa nord-occidentale e l'Asia paleartica fino al Giappone.
Le caratteristiche ovature nastriformi ed i girini possono essere trovati in tutti i tipi di raccolta d'acqua da un placido stagno ad un torrente vivace. In questo senso è molto più adattabile di molti suoi 'parenti' che colonizzano unicamente acque ferme. Il suo apparato boccale, dotato di una presa a 'ventosa' piuttosto tenace, lo aiuta a mantenersi aderente al substrato e non farsi portar via dalla corrente; tuttavia i girini nati nei torrenti colonizzano solo le anse d'acqua relativamente ferma.

In alcuni casi ho assistito a fenomeni naturali di aggregazione per cui centinaia di girini si riuniscono in pochi centimetri quadrati di superficie quando intono a loro avrebbero degli interi metri quadri a disposizione. Non so spiegarmi molto questo fenomeno essendo indipendente da stimoli alimentari, tuttavia ipotizzo che sia legato alle necessità termiche.
Mi spiego: prima di tutto questo è l'unico girino nero che abbiamo, e guarda a caso è anche quello che colonizza acque correnti, che sono le più fredde. Il nero è noto per essere il miglior 'colore' per assorbire il calore radiante (scusatemi il gioco di parole). Spesso i gruppi di girini di cui parlavo si riuniscono presso l'acqua bassa della riva e sempre in un punto illuminato dal sole, il che mi fa supporre che sia un sistema messo in atto da questa specie per innalzare un po' la temperatura corporea. I vantaggi di questa strategia sono palesi: la velocità di crescita dei girini è direttamente proporzionale alla temperatura, quindi il girino impiegherà meno tempo per metamorfosare e lasciare l'elemento liquido.

profilovisione dorsale

Come riconoscerlo

Questa è forse l'unica specie di larva d'anuro italiano identificabile quasi a colpo d'occhio. Il colore dominante è il nero, che si estende anche sul ventre e sulla membrana natatoria della coda (che è sempre poco sviluppata). La taglia massima sfiora raramente i 3,5 cm ed un esemplare di 3 cm è già più che rispettabile. La bocca è larga quanto la distanza tra gli occhi. Lo spiracolo respiratorio è unico, sul lato sinistro, ed è rivolto verso l'alto.

uno di questi non è un rospo... lo riconoscete?

Allevarlo

In questa sezione rischierò di essere un po' ripetitivo perchè le norme di mantenimento dei girini si assomigliano tutte, tuttavia ogni girino ha un suo optimum che cercherò di segnalarvi.

Dove alloggiarlo: non raccogliete troppi girini (la tentazione è forte quando se ne vedono a centinaia), per la vostra esperienza 3-4 saranno più che sufficienti ed eviterete brutte sorprese. Usate un recipiente opportuno calcolando una capienza di 1 litro d'acqua per esemplare, se avete un piccolo acquario da adibire ad hoc meglio, se no dovrete cambiare l'acqua a giorni alterni, lasciando decantare quella di rubinetto prima dell'uso per evitare danni legati al cloro.
Proprio per questi interventi frequenti io vi sconsiglio di inserire qualsiasi oggetto decorativo (ad eccezione degli eventuali sassi... vedi di seguito). Nel caso di un acquario con filtro ben rodato naturalmente avrete risolto ogni problema, ma occhio a non esagerare col cibo.

Alimentazione: nel caso del rospo comune l'ideale sarebbe quello di raccogliere alcuni sassi lisci, coperti da un velo d'alghe, dalle rive del corso d'acqua di provenineza. Questo girino infatti ama attaccarsi con la bocca a ventosa su superfici lisce e poi raschiarle con rapidi movimenti del 'becco' inghiottendone il velo algale. Se avete un acquario con i vetri coperti d'alghe potrete trovare in lui un valido alleato 'pulitore' (sempre che i pesci presenti in vasca non lo scambino per cibo). In condizioni meno idilliache il nostro 'nerone' si accontenterà di qualsiasi altro cibo.
Per una crescita sana dovrete comunque non far mancare del materiale vegetale (ad esempio qualche foglia d'insalata sbollentata o un pezzetto di zucchina lessa), accompagnato da cibi più sostanziosi come i mangimi in fiocchi per pesci d'acquario. Date pochissimo cibo per volta, dovrà 'sparire' entro al massimo un ora o l'acqua verrà rapidamente inquinata e diverrà una trappola mortale per i vostri ospiti.

pronto al ... grande saltovoglio uscireeeee!!!!

Metamorfosi

La metamorfosi è il momento più delicato della vita di un anfibio ed è anche il momento in cui un incauto allevatore improvvisato ne può causare la morte.
Quando dicevo che questo girino non è adatto alla didattica non scherzavo: se non lo si pone in particolari condizioni di stabulazione, e al momento opportuno, il suo affogamento sarà quasi inevitabile. I rospi sono dei veri anfibi terrestri e di conseguenza il minirospo, che 24 ore prima era un organismo totalmente acquatico, diverrà incapace di resistere a lungo nell'acqua stancandosi di nuotare.
Se questo non bastasse nel momento in cui il girin-rospo decide di uscire dall'acqua dovrà affrontare una lunga 'apnea' prima che il suo primitivo apparato polmonare entri in funzione. In questo periodo lo salverà la respirazione dermica, infatti, in tutti gli anfibi, la pelle assolve questo compito in modo più o meno completo. Quindi se non potrà stare tranquillo (= metabolismo rallentato) e fuori dall'acqua (= scambio d'ossigeno facilitato) il vostro rospetto rischierà di lasciarci la pelle.

in un velo d'acquatra 48 ore sarò un rospetto!

Ora che vi ho spaventato per bene vediamo come evitargli questi rischi nel modo più semplice: si tratta del classico 'uovo di Colombo', ovvero quando vedrete i vostri girin-rospi allo stadio riprodotto nelle foto poco sopra, dovrete metterli in un barattolo a fondo piano che contenga un livello d'acqua di circa 4 millimetri (vedi foto a fianco). Non dovete preoccuparvi se l'animaletto non potrà restare completamente sommerso perchè nel giro di 24-48 ore lo troverete arrampicato in cima alle pareti del barattolo (quindi metteteci il coperchio!). Per facilitare la sua respirazione dermica è importante che il barattolo abbia poche prese d'aria e di piccolo calibro per mantenere un'elevata umidità.

Dimenticavo una raccomandazione che sembra scontata ma non lo è: dal momento in cui il girino ha le 4 zampe non si nutre più, per cui smettete di somministrare ogni cibo. Lo aspetta un lungo digiuno prima di assaggiare i nuovi alimenti, infatti la metamorfosi avviene anche a livello dell'apparato digerente che da onnivoro si trasformerà in insettivoro.

lo spazio tra le due righe rosse è 1 cm.!la pelle è ancora sottile e liscia, per favorire la respirazione

Il minirospo

Ebbene sì... ce l'avete fatta! Se tutto è andato come vi ho descritto ora state osservando un minuscolo rospetto (circa 7-8 mm, zampe escluse) quasi nero dotato ancora di un piccolo 'codino'. Questo sparirà entro le prossime 24 ore. Per sapere se l'apparato respiratorio del piccolino si è messo in funzione osservate la gola del rospetto e, se fa il tipico movimento su-giù, è giunta l'ora di spostarlo in un nuovo ambiente!

Come dicevo il rospetto è digiuno e lo sarà ancora per alcuni giorni, nel frattempo utilizzerà le energie derivate dal riassorbimento della coda. Questo è il momento migliore per riportare il piccolo anfibio al suo luogo d'origine e liberarlo in un posto umido, ma mai nell'acqua!!!
Se per ragioni logistiche (non tutti possono mettersi in viaggio di punto in bianco) aveste bisogno di stabulare l'anfibio per un breve periodo, dovrete preparargli un piccolo terrario, che nel caso specifico potrà essere anche una vaschetta da gelato di quelle trasperenti. Su questa praticherete numerosi fori con un ago incandescente e porrete sul fondo, a vostra scelta, un cm di terra appena umida o alcuni fogli ripiegati di carta da cucina (tipo scottex) bagnata e strizzata.

una settimana dopo

Questi substrati forniranno tutta l'umidità necessaria. Come noterete la pelle da liscia e sottile si farà più spessa e rugosa nel giro di circa 7-10 giorni e comincerà a differenziare anche la pigmentazione. Nutrire il minirospo può essere facilissimo o impossibile a seconda che vi siate preparati all'evento o meno: a circa 4-5 giorni dalla metamorfosi il nostro ospite appare magrissimo e l'appetito ricompare prepotentemente.

Il micro-anfibio a questo punto si ingozzerebbe di collemboli, drosofile (solo melanogaster, la hydei è troppo grossa) e/o grilli appena nati (consultate la sezione cibo vivo per approfondimenti). All'occorrenza si accontenterà di semplici formiche, anche se sono dure da digerire e quindi adatte solo per un pasto d'emergenza.
Insomma la maggior parte di voi farà bene a liberare i propri ospiti entro i fatidici 4 giorni o il digiuno ne comprometterà la futura sopravvivenza (anche se, mantenuti al fresco, possono resistere per una decina di giorni in tutto, prima di morire). Se invece avete il cibo adeguato e lo somministrerete ad libitum, assisterete ad una crescita da record con un incremento di un terzo della taglia nei primi 10 giorni. A questo punto avrete una vera miniatura di rospo, rugosetto a dovere, e potete, con estrema soddisfazione di entrambi, riportarlo a casa sua dandogli qualche chance in più di sopravvivere.