Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Pelodytes sp

Fotografie di Emanuele Biggi
esemplare adulto in libertà

Con questa specie passiamo direttamente ad una vera rarità, proprio per questo invito chi di voi trovasse questi girini a lasciarli dove si trovano (tanto più eventuali adulti) e magari a segnalare la cosa all'istituto di zoologia dell'università più vicina perchè la zona possa essere protetta e monitorata adeguatamente, sempre che interessi a qualcuno... (qui a Genova questi rospetti sono amati e protetti davvero).
Le immagini che potete vedere, e parte del testo, sono un gentile omaggio di Emanuele Biggi che, collaborando con l'acquario e con l'università di Genova (ha fatto una tesi proprio su di loro), ha avuto occasione di osservarli ripetutamente in natura e scattare alcune foto.

Chi è e dove vive

Appartiene alla famiglia dei Pelodytidae. Si tratta di un piccolo anfibio (circa 5 cm) che, al di fuori del periodo riproduttivo, è notturno e terrestre. Il genere Pelodytes è diffuso in Spagna, Francia, Belgio occidentale ed Italia nord-occidentale con le specie punctatus, caucasicus ed ibericus. L'adulto si distingue per la pupilla verticale e palmatura delle zampe posteriori ridotta.

I girini di Pelodytes punctatus vivono per lo più in piccole pozze d'acqua o anse calme di torrenti, ove la corrente non può trascinarli via. Di solito sono assenti dalle zone dove si riproduce il Bufo bufo e le rane verdi, probabilmente per un qualche tipo di competizione alimentare o chimica (es. sostanze chimiche che interferiscono con lo sviluppo).
Per lo più i "compagni" di stagno sono le Hyla meridionalis e le Rana dalmatina. I luoghi prediletti sono spesso soggetti a siccità e i girini non riescono a completare lo sviluppo.

visione dorsalevisione laterale

Come riconoscerlo

Il girino è lungo in media 5-6 cm, il corpo è massiccio e allargato, lo spiracolo respiratorio è sul lato sinistro e rivolto all'indietro, gli occhi sono spostati leggermente sopra la testa, la coda è ben sviluppata e piuttosto ottusa, la bocca è bianca con i bordi neri.

Soprattutto gli esemplari che passano l'inverno nell'acqua raggiungono una notevole taglia metamorfosando alla fine della primavera successiva (fino a 7 cm); in un primo tempo il colore è un marrone piuttosto scuro, che sfuma con l'avvicinarsi della metamorfosi in un verde-grigiastro uniforme leggermente punteggiato.

ingrandimento dorso, notare il disegno

La visione dorsale di un girino ben sviluppato mostra un sottile disegno chiaro che rende al sua sagoma come squadrata, il che ne facilita l'identificazione; attenti però, una simile squadratura si può osservare in molti altri girini una volta che comincino a prendere la 'forma' di un ranocchietto!

riconoscete i pelodytes?

Stabulazione

L'allevamento di questo girino non presenta alcun problema per cui, se trovaste un sito riproduttivo in secca, oltre a cercare di sensibilizzare le autorità in loco potrete salvare un piccolo gruppo di girini per poi liberare i miniranocchi, aiutando questa rarità a non estinguersi del tutto.

Le norme sono simili a quanto descritto per il rospo, e la regola 'meglio pochi ma buoni' vale anche in questo caso. Allestite un recipiente con arredamento minimalistico tenendo conto che si nutriranno prevalentemente di sostanze vegetali (alghe verdi in primis) per cui la regola del sasso con alghe o comunque di un buon ciuffo di alghe acquatiche vale più che mai. Ad integrare potrete usare le solite foglie di insalata e pezzettini di zucchina lessate, ed un po' di mangime per pesci o pezzettini di carne (in quantità minime per evitare inquinamenti).

appena fuori

Metamorfosi

La metamorfosi avviene senza i problemi descritti per il rospo: essendo un miglior nuotatore potrete organizzare una piccola riva con dei sassi su cui il neo-ranocchio potrà arrampicarsi da sé.
Il sistema del barattolo con pochi mm d'acqua descritto per il rospo comune funziona comunque per tutti i girini e, a scanso di rischi (magari avete preso un girino per un altro), è meglio usarlo sempre.

pronto per... il grande salto

Il minirospo

Ed ecco finalmente il 'prodotto finito' un ranocchietto di circa 12 mm con pelle rugosa e colorazione già simile a quella dell'adulto. Per un'eventuale stabulazione si procederà secondo quanto descritto per il rospo, anche se si sarà facilitati dalla taglia maggiore. Occhio alle fughe... il pelodite salta molto meglio di un rospo!