Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Hymenochirus

Simile ad uno Xenopus miniaturizzato

Uno Xenopus miniaturizzato

Originari dell'Africa centro/occidentale, i piccoli Hymenochirus sono ormai riprodotti da innumerevoli generazioni in cattività. In commercio si trovano due specie: Hymenochirus boettgeri e H. curtipes, manco a dirlo l'unica differenza visibile tra le due specie sta nella diversa lunghezza delle zampe posteriori. Siccome le due specie possono incrociarsi, e sono identiche per abitudini di vita e necessità di stabulazione, non ha un molta utilità sapere l'esatta classificazione dei nostri esemplari.

La lunghezza massima di queste piccolette è di 3,5 cm, ma ho notato forti variazioni da soggetto a soggetto (dopo alcuni mesi di crescita, presumo al sopraggiungere dello sviluppo sessuale, si fermano e restano così per sempre con lunghezze variabili tre i 2 ed i 3 cm).
La loro vita è perennemente acquatica, non per niente appartengono alla famiglia delle "Pipa" comprendenti tra l'altro il ben noto Xenopus. Per questa ragione e per il fatto che non hanno sacchi golari in origine avevo pensato che non emettessero alcun suono, ma allevandole mi sono dovuto ricredere.

La mia atavica sfiga nell'ottenere coppie riproduttive, con questa rana ha fatto finalmente una pausa e sono così riuscito ad osservarne la riproduzione. I sessi negli esemplari adulti sono facilmente distinguibili per via delle vistose ghiandole sottoascellari del maschio, in compenso le femmine sono feconde solo da giovani per cui non sperate deposizioni da esemplari "vecchi".
Non voglio spacciarvi per complesso ciò che non lo è, per cui in questa pagina trascriverò tutto ciò che è essenziale per il loro benessere e la loro riproduzione e vedrete che non ci vorrà molto.

la mia femmina riproduttrice, la più  piccoletta delle tre che avevo

L'acquario

Inutile fare un paludario, a meno che non vogliate farli convivere con altre specie: loro dall'acqua non escono mai. Per i miei quattro esemplari ho usato una piccola vasca da 20 litri con poca sabbia sul fondo e tantissime piante (ottime la Microsorium "felce di Giava" e le Cryptocorine: ambedue queste piante necessitano di poca luce e amano le acque stagnanti). Nessun filtro, nessun trattamento dell'acqua (a Genova per la cronaca essa è calcarea, con Ph 7.6), nessuna illuminazione artificiale, purchè la vasca si trovi in una stanza illuminata (evitate però che il sole colpisca l'acquario se no diverrà un pantano pieno di alghe).

Devo aggiungere: nessuna manutenzione! Sì in queste condizioni si forma un vero e proprio equilibrio biologico: sul fondo si depositerà col tempo uno strato sottile di melma che agli Hymenochirus piace un sacco, ma se a voi disturba basta aspirarlo con un tubicino (tipo travaso di vino!).
Qualcuno le alleva in acquario in compagnia dei pesci, ma non mi sento di consigliarlo perchè gli Hymenochiri sono troppo in svantaggio nella conquista del cibo, l'unica maniera per avvantaggiarli in queste condizioni è di nutrirli di notte quando i "coinquilini" dormono.

Alimentazione

Come cibo inizialmente le ho provate tutte e tutto è stato accettato (polpa di gamberetto, pezzetti di carne, artemie saline adulte...) ma posso assicurarvi, dopo sei anni di allevamento, che possono essere allevate e riprodotte in maniera ottimale nutrendole solo di chironomus (larve rosse di zanzara, che si comprano surgelate nei negozi d'acquario).

Mentre i giovani mangiano praticamente tutti i giorni, gli adulti vanno nutriti (a sazietà) una volta ogni cinque giorni. La cosa migliore è mettere il cibo sempre nello stesso angolo piuttosto che disperderlo in tutta la vasca, le rane lo trovano "fiutando" ed imparano presto a recarvisi evitando quindi sprechi ed inquinamento dell'acqua. Quando partite per le vacanze non proccupatevi, reggono egregiamente tre settimane di digiuno, se no potete metterle in un barattolo e portarvele dietro, non occupano molto spazio. Cosa volete di più facile? Aggiungo per inciso che queste ranocchiette costano davvero poco il che è un ulteriore vantaggio.

Come vedete la femmina  è più grande e presenta il ventre gonfio di  uova. Si vedono bene le ghiandole  sottoascellari del maschio

Riproduzione

Condizione "sine qua non" per il successo è di acquistare esemplari molto giovani (preferibilmente con corpo entro il cm di lunghezza) sperando di avere qualche femmina in esubero (i miei erano un maschio e tre femmine, di cui una sola si è poi dimostrata feconda).

Per ottenere la riproduzione è necessario mantenere le rane a bassa temperatura per almeno tre settimane (io le ho tenute a 17 °C in cantina, in un piccolo recipiente). Durante questo periodo potete nutrirle un paio di volte con poco cibo o evitare del tutto. Poi portatele nuovamente nella loro vasca, dove la temperatura dovrebbe essere di circa 24°C. Da questo momento dovrete nutrirle più spesso perchè le femmine cominceranno a produrre le uova.

L'accoppiamento è di tipo lombare: le uova vengono solitamente deposte di notte ad intervalli di 10 giorni, il tutto è preceduto dal debole gracidio subacqueo dei maschi. La covata può raggingere il centinaio di uova che galleggiano singolarmente o a piccoli gruppi sulla superficie, è incredibile quanto assomiglino a piccole bolle d'aria!
Di fatto la strategia anti predazione inventata da queste rane è proprio questa: sia le uova che i girini assomigliano a bolle d'aria (con tanto di iridescenze e riflessi di luce al posto giusto!). Dalla deposizione alla schiusa passano 4 giorni. I girini misurano 3 mm e continuano a mantenersi subito sotto la superficie dell'acqua; particolare è il loro nuoto infatti, invece del tipico scodinzolio, si osserva una rapidissima vibrazione dell'ultimo quarto di coda (mentre il corpo è rigorosamente immobile), che dà l'illusione che si muovano trainati -come bollicine- da una corrente invisibile.

Per l'allevamento della prole spostate le uova subito dopo la deposizione in una vaschetta ad hoc (vi sconsiglio di prelevarle tutte, una trentina sono più che sufficienti). E' bene avere a disposizione una vaschetta gemella ove far decantare acqua nuova e trasferire i girini ogni 3 giorni, così si evitano inquinamenti e si ha sempre una vaschetta pulita.

Un trucco che ho sperimentato con successo per evitare inquinamenti e frequenti cambi di vasca è quello di allevare i girini in compagnia di alcune limnee (chioccioline d'acqua) che fungeranno da spazzini per il cibo avanzato o caduto a fondo. Il sistema migliore per non avere perdite, consiste nel mettere su anticipatamente una coltura di infusori (rotiferi e/o parameci), che vengono divorati avidamente dai girini.

Gli infusori si ottengono ponendo un po' d'erba, foglie secche ed una buccia di banana in una vaschetta da 1 o 2 litri, dove aggiungeremo un po' di fango raccolto, a seconda delle nostre possibilità, da uno stagno/pozzanghera/fontanile/acquario (questo solo se ben "stagionato"). La coltura diverrà produttiva nel giro di 5-7 giorni (a 20°C), ricordatevi di rompere quotidianamente il velo batterico che si formerà in superficie per evitare che la mancanza di ossigeno mandi tutto a pallino. Se avete ancora la vista buona potrete vedere gli infusori ad occhio nudo osservando la vaschetta in controluce. Di solito i parameci nuotano liberamente mentre i rotiferi preferiscono aderire alle pareti ed alla superficie. Questa coltura si propagherà autonomamente in maniera illimitata se ogni mese cambierete un po' dei vegetali decomposti con freschi (anche i fiocchi d'avena vanno benissimo).

Dopo circa dieci giorni di questa dieta (somministrata con un contagocce sotto il pelo dell'acqua) le dimensioni dei girini raddoppiano e si può comodamente passare ad una coltura di naupli d'artemia salina. Per fare ciò si comprano le uova d'artemia da un negozio d'acquari e si prepara un recipiente con due litri d'acqua addizionata con quattro cucchiai da cucina di sale marino grosso. Un pizzico di uova verrà seminato ogni giorno tenendo conto che impiegheranno 48 ore per schiudersi (a 25°C; ma più alta è la temperatura meno ci mettono), l'intera coltura va rinnovata minimo una volta ogni 5 giorni perchè l'acqua si inquina rapidamente. I naupli si possono raccogliere più facilmente se il contenitore viene avvolto con carta adesiva nera lasciando una piccola "finestra" libera: essendo fototropici i naupli si raccoglieranno tutti nell'unico punto illuminato e quindi potrete aspirarli facilmente (sciacquateli in un setaccino prima di servirli in pasto perchè sono salati). La velocità di crescita dei girini è proporzionale al cibo somministrato. Poco prima della metamorfosi misurano circa 1,2 cm dalla punta del muso a quella della coda.

Non è stato facile scattare questa  macrofotografia perchè non amano stare in  piena luce

I ranocchietti metamorfosano restando sempre nell'acqua per cui non è necessario cambiare recipiente o disporre rive artificiali, inoltre continuano a nutrirsi in ogni stadio. Appena metamorfosate le ranette sono ultrapiatte e ricordano una piccola foglia secca (cosa non si sono inventati pur di non farsi mangiare!). A questo punto si possono cominciare a somministrare chironomus, enchitreidi e polpa di larve della farina. Le ranette crescono a vista d'occhio raggiungendo le dimensioni adulte nel giro di pochi mesi.
Ricordatevi che, nel caso non le facciate riprodurre regolarmente, le femmine diverranno sterili trattenendo uova nelle gonadi, che poi calcificheranno. Stranamente questo non genera alcuna patologia, ma non deporranno mai più un uovo. Per questo consiglio sempre di acquistare esemplari giovanissimi a chi voglia cimentarsi nelle loro riproduzione.