Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Raganella di White
(Litoria caerulea)

Introduzione

Come nel caso dell'articolo sulle Ceratophrys ho deciso di metter giù quello che sapevo su questa simpatica raganella anche se non ho esperienza diretta del suo allevamento, spero così di poter essere d'aiuto a coloro che l'hanno scelta come amica insolita (e che magari potrebbero condividere le loro impressioni con noi tutti aggiungendole a questo articolo). Dirò fin da subito che se volete una descrizione minuziosa del suo allevamento e delle modalità riproduttive potete consultare l'articolo di Marcus Billings (in inglese). Io mi limiterò a fornirvi le nozioni di base.

il totem

Descrizione e diffusione

Originarie dell'Australia e dell'Indonesia, le raganelle di White che si trovano in commercio sono ormai riprodotte da alcuni decenni in cattività, questo successo nel loro allevamento ha permesso di rendere relativamente comune un anfibio che in origine era solo un miraggio inavvicinabile. Onore quindi agli allevatori ed alla robustezza di questo anuro!
Questo, come altri esempi dovrebbe indurre senz'altro i legislatori a rivedere le norme proibizioniste che ancora "imprigionano" molti potenziali "amici insoliti" ad elevato tasso riproduttivo.

La Litoria caerulea appartiene alla famiglia delle Hylidae, come la nostra raganella, ed alla sottofamiglia delle Pelodryadinae. Il suo nome specifico "caerulea" = blu indica l'effettiva tendenza, per questa specie, di generare soggetti con questa colorazione, che sono più ambiti. In genere comunque sono verdi, dotate di abbondanti cuscinetti di grasso che determinano il loro aspetto di piccoli Buddha e di una vistosa ghiandola sopratimpanica che in casi estremi si estende sugli occhi (più sviluppata nei soggetti di origine indonesiana rispetto a quelli australiani).
La pelle è liscia e piuttosto spessa, temendo quindi meno la disidratazione, tanto che, a differenza di molti altri anuri, le si può maneggiare senza eccessive precauzioni. Possono raggiungere la taglia massima di 12 cm. La vita media in cattività supera generalmente i 10 anni con primati di circa il doppio.

Distinguere i sessi è difficoltoso, la maturità sessuale viene raggiunta dopo il primo anno di vita e solo allora si potrà avere qualche certezza in più. I maschi oltre a cantare (ma un po' di borbottii li sanno emettere anche le femmine) si presentano più piccoli e snelli; nella stagione degli amori i maschi hanno anche "calli nuziali" neri sugli avambracci. Un trucchetto usato dagli allevatori è quello di utilizzare una registrazione del loro canto: i maschi sentendolo non resistono ad "unirsi al coro".

bella? mah

Vita in terrario

Per individui giovani (2-3 cm) possono essere utilizzati piccoli acquari di 15-25 litri, tenete comunque conto che la crescita è rapida ed entro un anno avrete bisogno di un vero terrario. Questo dovrà avere una capienza minima di 75 litri, ma sarà molto meglio per i vostri esemplari se sarà più grande e sviluppato in altezza (es: cm 40Lu x 40La x 60Al). Questi anfibi non sopportano un ristagno dell'aria per cui saranno necessari numerosi fori d'areazione grigliati ed un coperchio che per metà sia composto di rete. Occhio che il più piccolo foro potrà essere utilizzato per fuggire.

Queste raganelle, come tutte, amano arrampicarsi e passeranno gran parte del loro tempo nella zona alta. In terrari abbastanza grandi sarà possibile ricavare una zona acquatica isolando un angolo del terrario con una lastra di vetro siliconata alla stessa teca, in questa zona sarà bene piazzare un filtro da acquario caricato a carbone attivo per evitare di dover effettuare continui cambi d'acqua. Se avete doti artistiche ed un po' di pazienza potrete creare delle cascatelle che movimenteranno l'ambiente ed umidificheranno l'aria.

La zona di terra sarà ricoperta con 4 cm di argilla espansa su cui si porranno 6-10 cm di terriccio torboso, le piante dovranno essere di specie molto robuste perché le Litoria sono forti e pesanti e distruggerebbero un normale pothos nel giro di pochi giorni: le più indicate sono le Sanseveria, le bromelie terricole del genere Cryptanthus e la Yucca. Tutte queste piante hanno la caratteristica comune di richiedere pochissima acqua, per cui siate molto parchi con le innaffiature o marciranno.

Naturalmente la presenza di piante richiederà un certo grado di illuminazione che sarà comunque utile per elevare le temperatura della vasca. Se non usate piante e la temperatura è sufficientemente elevata potrete eliminare l'illuminazione artificiale, tanto di giorno le nostre amiche dormono. Per completare l'arredamento si useranno terrazze ottenute con pezzi di corteccia di sughero, grossi rami, pezzi di spesse canne incastrate tra angoli opposti del terrario in modo da tracciare delle diagonali.

Di notte le Litoria caerulea si muovono molto e quindi apprezzano diversi substrati su cui arrampicarsi, certo non dovete esagerare tanto da impedire loro i movimenti per l'intrico creato. Se non avete ricavato una zona acquatica dovrete porre nella vasca un contenitore che permetta alle ranocchie di idratarsi (il livello dell'acqua deve permettere loro di respirare rimanendo tranquillamente sedute). Fate in modo che le Litoria possano uscire dall'acqua con la stessa facilità con cui ci sono entrate.

La temperatura del terrario dovrà oscillare tra i 25 ed i 29°C per questo sarà necessario provvedere al riscaldamento: quando l'illuminazione non fosse sufficiente si potranno utilizzare piastre o cavetti riscaldatori. Trattandosi di anfibi sono meno indicate le lampade a infrarossi che, se non schermate, potrebbero lessarle!

un altro colore

Manutenzione

Le Litoria caerulea a dispetto della loro indole apparentemente tranquilla durante la notte si scatenano, questo farà sì che nel giro di due giorni individuerete tutti i rami e le terrazze che non avevate ben fissato trovandoli spostati o per terra. Allo stesso modo la robustezza delle piante utilizzate sarà rapidamente messa alla prova.
Passato questo primo esame vi renderete conto che il terrario per questi anfibi ha bisogno di una certa manutenzione: non solo emettono feci in numero proporzionale al loro appetito (ed hanno il gusto di sparpagliarle ovunque), ma tendono ad impiastricciare i vetri con il loro muco (lo usano per aderire con le loro dita piatte, come usa tra le raganelle). Non è il caso di allarmarsi, ma una ripassata al terrario ogni due settimane va messa in conto.

E' utile vaporizzare le teca con un po' di acqua tiepida la sera per incrementare il tasso di umidità, le ampie griglie di ventilazione ed il riscaldamento disperderanno infatti durante il giorno gran parte dell'umidità presente. A luci spente invece l'evaporazione sarà minore e le raganelle potranno darsi alle loro evoluzioni in un ambiente più confortevole.

ron ron ron

Alimentazione

Le raganelle di White mangiano molto e crescono rapidamente, una dieta costituita anche di soli grilli funziona bene a patto che li si "spolveri" con un preparato di calcio vitaminizzato. La taglia ottimale della preda dovrebbe essere equivalente, in lunghezza, alla larghezza della testa della rana, benchè siano in grado di ingerire prede anche più voluminose. In aggiunta ai grilli potranno essere usate camole del miele, larve della farina e mosche (ottenute dai bigattini), ma nessuno di questi alimenti potrà sostituire i grilli.

I giovani (fino a 3 cm) devono essere nutriti a sazietà quotidianamente. Capisco che a voi, come a me, piace vedere i propri "pargoletti" che si nutrono, resta il fatto che le Litoria sono notturne per cui il momento migliore per somministrare il cibo è di notte a luci spente. Comunque quando si tratta di cibo mostrano di sapersi adattare.
Con una taglia fino agli 8 cm le Litoria verranno nutrite a giorni alterni sempre a sazietà, naturalmente la dimensione delle prede sarà proporzionale. Gli adulti saranno nutriti a sazietà due volte alla settimana, solo una volta però si userà il calcio in polvere sulle prede.
Se ne avete, gli adulti mangiano volentieri anche i pinkie (topi appena nati), sono molto nutrienti per cui non eccedete.

blu!

Riproduzione

Per la riproduzione si potranno usare solo esemplari di almeno due anni in ottime condizioni: questi verranno infatti mantenuti in letargo per almeno due mesi a temperature tra i 15° e i 17°C al buio, il che è un vero stress e può essere rischioso per la loro incolumità, quindi se non siete convinti non provate. In seguito riportateli a circa 25°C e nutriteli in abbondanza (stavolta quotidianamente).

Dopo altre tre settimane sarà necessario allestire un apposito acquario che fungerà da "camera della pioggia", infatti lo stimolo riproduttivo per queste rane è rappresentato dalla stagione delle piogge. Si userà quindi una vasca di almeno 70 litri dotata di filtro a pompa centrifuga la cui acqua di uscita sarà forzata a passare attraverso un tubo otturato su cui si praticheranno numerosi forellini con un ago incandescente. Il tubo verrà fissato in alto così da creare un effetto pioggia.
Come unico arredamento si impiegheranno cortecce di sughero galleggiati e piante acquatiche. La pioggia dovrà essere regolata con un timer dalle 18 alle 24, il canto dei maschi non si farà attendere così come le uova che saranno deposte entro i cinque giorni successivi.

Gli adulti ed il filtro saranno quindi rimossi, si metterà in funzione una pietra porosa per mantenere l'acqua in movimento senza rischiare le uova o i neonati. A 27-28°C la schiusa avviene in 28-36 ore e dopo altrettanto tempo cominceranno a muoversi e quindi a nutrirsi.

la più ambita

E' buona abitudine usare un acquario ad alta capacità (150-200 litri) e già ben maturo per crescere i girini, che potranno così integrare la dieta (costituita da mangime in fiocchi per pesci d'acquario) con le alghe presenti. Se non disponete di tali spazi scegliete pochi fortunati (calcolate almeno mezzo litro per girino) ed eliminate gli altri, intanto una volta metamorfosati trovare grillini per tutti sarebbe quasi impossibile.

Cambiate parte dell'acqua (1/3 della capienza ogni tre giorni) perchè il gran numero di feci emesse potrebbe compromettere l'equilibrio dell'acquario con consequenze disastrose. Non usate acqua di rubinetto, ma fatela decantare per almeno 12 ore onde eliminare il cloro presente.

Se sarete tenaci in quattro settimane vedrete dei piccoli ranocchini (1,2 cm) uscire dall'acqua; per avere poche perdite "aiutate" i girini a quattro zampe che ancora respirano in acqua ponendoli un un recipiente con pochi mm d'acqua, avrete meno affogamenti.
A questo punto o siete dei miliardari e potete permettervi di ordinare migliaia di grillini/drosofile la settimana per nutrire svariate centinaia di ranine fameliche, o avrete già sfoltito il numero dei girini come vi avevo suggerito prima. Comunque sia complimenti!
Spero che qualcuno di voi voglia completare questa scheda con le sue impressioni personali.