Amici insoliti
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Coenobita brevimanus, un paguro... fuor d'acqua

Articolo di Manuela Gialanella Coenobita che fa la talpa

In questo articolo tratterò i parametri e le condizioni necessarie per ottenere quella che nella mia modesta esperienza è una corretta stabulazione dei Coenobita brevimanus. Questi paguri terrestri sono relativamente poco allevati dalle nostre parti, ma godono di una popolarità smisurata oltre oceano, dove spesso, purtroppo, vengono venduti in piccoli contenitori come souvenir ai turisti (con la stessa disinvoltura con cui da noi, altrettanto erroneamente, vengono venduti i pesci rossi nelle loro vaschette). In realtà sono animali che hanno esigenze abbastanza specifiche, ed è importante soddisfarle.

Una volta predisposto correttamente il loro habitat, i Coenobita brevimanus sono di semplicissima gestione, sia per quanto riguarda l'alimentazione, che per la manutenzione del loro terrario. Le vostre uniche mansioni frequenti saranno pulire le ciotole dell'acqua, controllare l'igrometro e il termometro, e fornire il cibo. Dovrete anche tener d'occhio la muffa, che può iniziare a svilupparsi qualora i paguri decidessero di nascondere pezzi di cibo nel substrato, troppo grandi da gestire dalle eventuali colonie di insetti pulitori che vorrete inserire (come vedremo più avanti, il terrario dei C. brevimanus si presta particolarmente bene alla convivenza con collemboli e isopodi). In questi casi procederete immediatamente rimuovendo i residui, insieme a tutta la muffa e al substrato circostante.

Molte delle informazioni che riporterò in questo articolo si prestano ad essere utilizzate anche per altre specie del genere Coenobita, difatti la convivenza di più specie in cattività non è cosa rara (io stessa ho anche un esemplare di un' altra specie). Tuttavia alcune specie possono avere preferenze leggermente diverse in termini di temperature e arredo, quindi è sempre bene che controlliate le necessità della vostra in particolare, soprattutto se intendete portare avanti in futuro un allevamento. In questo caso è superfluo aggiungere che vi occorrerà un gruppo di cospecifici.

Descrizione e Distribuzione

I Coenobita brevimanus appartengono alla famiglia dei Decapodi, facendo parte della classe dei Malacostraci, nel subphyum dei Crostacei.
Il nome della specie significa “mano corta”, in latino, e fa riferimento alla presenza di una chela nettamente più piccola dell'altra. La più grande ha anche una forma leggermente diversa, più “globosa”. L'esoscheletro ha una colorazione variabile, generalmente marrone scuro, con sfumature violacee e arancioni più o meno evidenti, e tende ad essere più spenta in individui prossimi alla muta.

Come tutti i paguri, i Coenobita brevimanus presentano nella parte posteriore del corpo due corte paia di zampe utilizzate per mantenere la conchiglia in posizione, mentre la coda è molle e arricciata per poter essere alloggiata nella conchiglia. L'esoscheletro viene rimpiazzato con successive mute via via che l'animale cresce, e la conchiglia verrà cambiata di conseguenza.

Il loro areale di distribuzione è abbastanza vasto, secondo diverse fonti spazia dalle coste dell'Africa al Sud Ovest dell'oceano Pacifico, con segnalazioni della loro presenza anche in Giappone, in Thailandia e nelle Filippine. In generale si trovano in aree con climi tropicali, e preferiscono vivere non direttamente sulla costa, ma nelle vicine foreste o comunque in aree ricche di vegetazione, dove trascorrono le ore diurne nascosti sotto terra, o semplicemente sotto rocce e tronchi, per poi uscire soprattutto di notte. Solo le prime fasi del loro sviluppo e la riproduzione, infatti, si svolgono in acqua.

I brevimanus sono in assoluto i Coenobita che possono raggiungere le dimensioni maggiori, arrivando anche a superare i 10 cm di lunghezza del corpo e a raggiungere i 230 gr di peso. L'aspettativa di vita di questi crostacei è notevole, collocandosi fra i 12 e i 70 anni, con una media che pare attestarsi sui 30-40 anni.

Terrario e parametri ambientali

Coenobita che si arrampica Iniziamo dalla scelta della vasca che dovrà ospitare i paguri. Prima di parlare di centimetri, è importante considerare quali sono le più importanti esigenze che la vasca deve soddisfare:

Io utilizzo un acquario con coperchio in plastica invece dei terrari “classici” con molte prese d'aria. Questo perché mantenere costante l'umidità necessaria in un terrario aperto è praticamente impossibile. Per garantire una buona circolazione dell'aria, tengo il coperchio sollevato nelle ore diurne, quando c'è qualcuno presente che controlli le belve (cosa decisamente frequente visto che sono sulla scrivania dove studio, e dove sto scrivendo anche questo articolo). Di notte, o quando non c'è nessuno in casa, inserisco uno spessore fra la parete dell' acquario e il coperchio, in modo che l'apertura risultante sia più sottile di un paguro, ed eventualmente aggiungo dei pesi sopra il coperchio stesso (libri, sacchetti di sabbia che uso per gli acquari, ecc...).

Personalmente non ho mai osservato fughe nei primi due anni in cui li ho allevati, ma i miei esemplari di Coenobita brevimanus ancora non hanno raggiunto la stazza finale, per cui non so dire esattamente quale peso sia ottimale per bloccare il coperchio della loro vasca.
Chiunque abbia avuto a che fare con esemplari adulti concorda riguardo le loro ragguardevoli capacità di fuga, e consiglia addirittura l'uso di lucchetti (io li ho avuti per un breve periodo, ma non sono riuscita ad installarli sulla vasca attuale).

Freddy si nasconde

La primissima vasca in cui accolsi il mio duo di paguri era un acquarietto da 20 litri, che poté supportarli per qualche mese poiché erano esemplari decisamente piccoli (sui 2-3 cm). Quasi subito, però, li ho trasferiti nella attuale (50lu x30la x40alt cm), che ospita 3 esemplari di Coenobita brevimanus più un esponente di una specie più piccola. Il più grande ha attualmente una taglia di circa 5 cm (conchiglia compresa).
Le misure della vasca suggerite da molti allevatori per lo stesso numero di esemplari di taglia media sono leggermente più piccole, per un totale di circa 40 litri di volume invece che 60, ma personalmente ritengo che quest'ultima sia più adeguata. Come spesso è vero, più grande è meglio è, quindi se ne avete la possibilità, eccedete queste misure.

Per la loro taglia finale prevedo di spostarli in un acquario di 70 x30 x45 cm. Questa misura, corrispondente a circa 94 litri, ovvero circa 24 galloni americani, è un po' più grande di quella consigliata da molti allevatori d'oltreoceano anche per esemplari adulti (sempre nel numero di 4). Personalmente, mi riserverò di ampliarla qualora dovessi ritenerlo necessario, anche viste le dimensioni che possono raggiungere i brevimanus. Poiché tuttavia non ho ancora avuto occasione d'osservare il livello d'attività di esemplari così grandi, per ora mi limito a riportarvi l'informazione.

Freddy sotto terra

Sul fondo del terrario dovrà essere deposto uno strato di sabbia e fibra di cocco sufficiente almeno a coprire interamente il più grande dei paguri, con ampio margine. Talvolta viene detto “abbastanza da coprire tre volte il più grande dei paguri”. Non so dire perché esattamente tre volte, ma in ogni caso più profondo è, meglio è. Il substrato andrà mantenuto sempre umido: questo è fondamentale per il successo della muta, che avviene appunto sotto terra. In generale bastano delle nebulizzazioni quotidiane, ma se il substrato dovesse apparirvi troppo secco, potrete comunque innaffiarlo leggermente. Se avete messo piante vive, l'acqua che fornirete alle piante basterà.

Sopra questo primo strato può essere posto del materiale vegetale di vario tipo (coconut husk, foglie secche, muschio di sfagno), che non solo aiutano a mantenere una buona umidità, ma spesso vengono anche assaggiati con gusto dai paguri stessi, e contribuiscono a creare più spazio di scavo.
Tra gli arredi le piante a mio parere non possono mancare, i Coenobita brevimanus adorano arrampicarcisi sopra, anche se spesso e volentieri finiscono per spezzarle. Nonostante la mia preferenza nettissima per le piante vive in qualsiasi caso, delle piante finte di buona qualità ridurranno notevolmente i problemi legati alla manutenzione. Per i miei esemplari, che come ho già sottolineato sono ancora abbastanza piccoli, ho utilizzato Ficus pumilia, Chamaedorea elegans, pothos e fittonia. Man mano che i paguri cresceranno dovete pensare a piante più grosse e resistenti. Assicuratevi inoltre che non siano state trattate con pesticidi, insetticidi o altri agenti chimici potenzialmente dannosi (potete acquistarle in negozi di terraristica, o effettuare un processo di quarantena per le piante stesse. In rete troverete vari metodi).

Coenobita tra le piante

Fondamentale è la presenza di due ciotole di acqua, una dolce (declorinata) e una salata. La prima verrà usata dai paguri per dissetarsi, mentre dalla seconda preleveranno acqua da inserire nelle loro conchiglie per mantenere l'equilibrio elettrolitico. Raccomando, per preparare l'acqua salata, di non utilizzare sale da cucina, bensì i sali completi per acquari marini.

L'arredamento sarà completato con rami, corde in canapa non trattata o in altri filamenti atossici, reti, pezzi di sughero... insomma qualsiasi cosa su cui i paguri possano arrampicarsi facendo esercizio. Utili anche noci di cocco spaccate, o cortecce, che forniscano riparo durante il giorno.
Nella vasca dei Coenobita brevimanus devono essere sempre presenti conchiglie di varie dimensioni, che permettano ai paguri di cambiare casa ogni volta che vogliono, sia con una di uguali dimensioni, che con una più grande. Io ho sempre una quindicina di conchiglie in vasca per i miei 4 esemplari, ma la mia riserva è decisamente più ampia (decine e decine di conchiglie). L'imboccatura della conchiglia dev'essere preferibilmente larga e tondeggiante, in modo da permettere un ingresso comodo. Se i bordi sono frastagliati, vi consiglio di limarli per renderli uniformi, e proteggere i paguri.

Per procurarvi le conchiglie potete fare una passeggiata in spiaggia, se come me abitate vicino al mare, o al mercato ittico (spesso vendono lumache di mare come alimento, se vi piacciono da mangiare il gioco è fatto), oppure in molti negozi di articoli per la casa le troverete vendute come decorazioni. In tutti questi casi, non potrete utilizzarle immediatamente, ma andranno pulite per rimuovere eventuali residui di sostanze nocive. Fanno eccezione le conchiglie raccolte in spiagge pulite, il cui odore piace molto ai piccoli ospiti, che le proveranno quasi subito.
Per pulirle io le lascio prima in una blanda soluzione disinfettante (molto blanda, circa un cucchiaio di amuchina per tre litri di acqua) per qualche giorno. A questo punto le faccio bollire, e poi le lascio in acqua dolce pulita per due settimane, cambiando l'acqua ogni giorno. Infine le faccio asciugare, rimuovo eventuali residui con un cotton fioc e le lascio equilibrare in acqua salata per una settimana prima di inserirle in vasca. Quest'ultimo passaggio contribuisce ad aumentare notevolmente l'interesse dei paguri per le nuove case.

Il terrario completo

La temperatura di stabulazione deve mantenersi fra i 20 e i 28°C, preferibilmente sui valori intermedi (24-25°C). In inverno io utilizzo un tappetino riscaldante termostatato di notte, mentre il neon fitostimolante produce abbastanza calore durante il giorno. In estate li lascio invece senza riscaldamento (e fidatevi, a Napoli va più che bene così, magari si arrivasse sotto i 25 gradi!).

Io ho optato per inserire nel terrario anche una colonia di collemboli ed una di isopodi tropicali, e grazie al loro infaticabile lavoro di pulizia non ho mai dovuto pulire la teca (né ho mai auto problemi di odori). Insieme alle piante vive infatti questi insettini contribuiscono a rendere il terrario bioattivo, cioè, idealmente, esso diventa un piccolo ecosistema quasi autonomo (almeno dal punto di vista igienico).

Alimentazione

Questo punto sarà sorprendentemente semplice. In quanto detritivori e onnivori, i Coenobita brevimanus mangiano sostanzialmente... qualsiasi cosa. Ho fornito ai miei decine di tipi di frutta e verdura, nonché carne, pesce, vari invertebrati (anche lombrichi appena tagliati, ancora in movimento) e tutto viene divorato avidamente. Molti preferiscono fornire grandi ciotole con diversi tipi di cibo mischiati all'interno. Personalmente lo sconsiglio perché, fintanto che i paguri sono piccoli, non sempre si nota il segno del loro pasto, potendo consumare anche quantità molto piccole di cibo. Per cui in una ciotola strapiena, si rischia di non capire se e cosa abbiano effettivamente assaggiato. Io fornisco due tipi di cibo a sera, in quantità commisurate alla dimensione dei paguri (per intenderci, una rondella di carota non verrà mai consumata per intero dal mio quartetto). Un altro accorgimento può essere tagliare il cibo in maniera molto regolare, o conferendogli forme particolari, in modo che anche se prendessero poche “pinzate” si noterebbe comunque il gradimento.

A titolo puramente esemplificativo, elencherò alcuni cibi che ho utilizzato negli anni e che i Coenobita brevimanus hanno maggiormente gradito, suddivisi per categoria. Potete naturalmente sperimentare e offrire più alimenti diversi, ma già con questi dovreste essere in grado di fornire una dieta abbastanza bilanciata:

PROTEINE ANIMALI: VERDURA: FRUTTA: SEMI: EXTRA: Freddy mangia

Mi rendo conto che alcuni elementi della lista possano sembrare assurdi, ma è importante ricordare che i Coenobita brevimanus sono, appunto, onnivori. Purché si stia attenti a privilegiare alimenti proteici e poco zuccherini, e a fornire abbastanza verdure, inserire questa grande varietà nella dieta apporterà solo benefici. I pop corn, ad esempio, servono solo a rendere più facilmente accessibile e consumabile la riserva glucidica presente nel granturco, rendendola più appetibile. Se preparati correttamente, non hanno controindicazioni, forniti come complemento o come chicca ogni tanto.

Vi riporto anche un piccolo trucco che ho messo a punto, molto utile quando offrirete pesce crudo. Infatti viste le condizioni ambientali del terrario, la mattina probabilmente troverete ad aspettarvi un odore non proprio gradevole, che tenderà a persistere anche dopo aver rimosso la porzione di pesce non consumata. Dopo aver rimosso il pesce, e tutto l'eventuale substrato con cui dovesse essere venuto a contatto, procedete ad aprire al massimo il terrario per arieggiarlo. A questo punto, prendete delle foglie di timo fresco (rigorosamente biologico): si tratta di un' erba molto profumata e sicura per i paguri, che talvolta viene anche mangiata. Spezzettate le foglie e pressatele sul substrato. Dopo pochi minuti il timo avrà completamente coperto e assorbito anche il peggiore degli odori, rilasciando un profumo delicato e gradevole. Non utilizzate mai per nessun motivo deodoranti chimici per ambienti, incensi, o altri composti di questo tipo.

ATTENZIONE: nonostante tutto ci sono alcuni cibi che sarebbe meglio non somministrare, perchè potenzialmente tossici. Vi consiglio di consultare l'ottima lista, costantemente aggiornata in lingua inglese, fornita dalla Epicurean Crab society. Inoltre, ogni tipo di cibo va sempre fornito senza pepe, o altre spezie (dunque in linea generale, niente avanzi della nostra tavola). Sembrerà superfluo dirlo, ma cercate di tenere traccia degli alimenti che fornite variando di giorno in giorno la proposta. Una buona fonte di calcio, come un pezzo di osso di seppia, dovrà essere lasciata sempre a disposizione.

Riproduzione

Fino a pochissimi anni fa, si riteneva che la riproduzione di questi animali fosse impraticabile in cattività, e dunque ogni singolo esemplare disponibile era WC (wild caught = catturato in natura). Recentemente però, l'ammirevole lavoro svolto da Mary Akers e altri a partire dal 2016, ha portato a riconsiderare questa idea, rendendo disponibili i primi Coenobita CB (captive bred = riprodotti in cattività). Il mio obiettivo, sin da quando ho acquistato i miei esemplari, è proprio di ottenere un giorno lo stesso risultato, rendendo disponibili in maniera etica questi stupendi artropodi anche in Italia.

Sessare i Coenobita brevimanus non è un'operazione semplice poichè richiede di estrarli dalla conchiglia, cosa che sconsiglio di tentare se non si ha un'esperienza specifica. L'opzione migliore sarebbe quella di acquistare da venditori competenti paguri già sessati, ma io purtroppo non ne ho avuto l'occasione. L'alternativa consiste nell'acquistare un gruppo e sperare in bene.

Accoppiamento stadio di zoea e baby Coenobita

Sul sito di Mary Akers troverete la descrizione dettagliata delle modalità con cui ha ottenuto i bellissimi baby che potete vedere in foto. Un grazie ovviamente a Mary per avermi permesso di utilizzare i suoi scatti e di riassumere nelle poche righe successive la sua esperienza.

I Coenobita brevimanus si accoppiano in piena estate, in corrispondenza dei giorni più caldi, e le femmine depongono le uova -in procinto di schiudersi- dopo circa un mese e mezzo. La deposizione è preceduta da una fase di movimento continuo, che in natura corrisponde alla migrazione delle neo-mamme verso le spiagge, per raggiungere il mare. I piccoli schiudono allo stadio di zoea (un minuscolo gamberetto), che seguirà cinque mute consecutive prima di divenire un minuscolo paguro (stadio megalopa), verso il 25° giorno di vita. Le zoee deposte da un singolo paguro sono centinaia e vanno nutrite con fitoplancton e naupli d'Artemia salina, effettuando generosi cambi d'acqua quotidiani nel loro acquario di crescita. Le megalopa passano sulla terraferma verso il trentesimo giorno di vita conducendo per qualche giorno vita anfibia. Inizialmente il tasso di crescita è rapido con mute quasi settimanali, mentre i Coenobita subadulti come i miei compiono circa due mute l'anno, crescendo quindi molto più lentamente.

Interazioni con l'uomo

Come maneggiare un Coenobita

Generalmente i paguri sono abbastanza facili da spostare, se necessario, ma mantenete sempre una certa cautela. Se dovessero pinzarvi non mettete la mano sotto l'acqua e non iniziate a muoverla. Probabilmente stanno solo cercando di reggersi a voi, e così facendo li porterete a stringere la presa. Io sono stata presa da Lindsey, un bruscoletto di 2cm: sono stati quasi 40 minuti molto lunghi e dolorosi, avevo letteralmente le lacrime agli occhi. Dopo i primi 15 minuti circa ho poggiato la mano su un tavolo e l'ho coperta di substrato, sperando che iniziasse a sentirsi più sicura, e che quindi allentasse la presa. Alla fine ha mollato, e l'ho prontamente rimessa nel terrario. Più i vostri paguri crescono, più attenzione dovete prestare, visto che le opzioni sono solo due: tagliare la chela al paguro (cosa che mi auguro nessun terrariofilo farebbe) o aspettare. Dunque... occhio a dove mettete le dita!

Interazione tra cospecifici

Sebbene io non abbia mai osservato particolari gestualità ripetute nei miei paguri come “salutarsi” o “mettersi in guardia”, li ho visti interagire fra di loro in più occasioni. Si osservano a vicenda, e non di rado individuano il cibo seguendo il paguro che li ha preceduti nel trovarlo. Sembrano incuriositi dalla presenza di loro simili, e mi sento di dire con una certa sicurezza che li riconoscono, visto che non mostrano mai alcun segno di aggressività o spavento, cosa che invece, soprattutto per quanto riguarda lo spavento, avviene quando si avvicina un qualsiasi altro animale (inclusa me).

Interazioni tra Coenobita

Sempre grazie alla collaborazione della gentilissima Mary Akers, posso fornirvi qualche scatto che ritrae delle coppie riproduttive nei loro peculiari atteggiamenti di corteggiamento. Pare che in queste fasi, si possa manifestare una blanda forma di aggressività nei confronti di cospecifici, soprattutto se di taglie diverse.
Normalmente la differenza di taglia non rappresenta un problema per la convivenza, a meno che non sia tale da poter determinare incidenti del tutto indipendenti dalla volontà dei paguri: un jumbo potrebbe spezzare una zampetta di mezzo centimetro per errore, semplicemente camminando.

Numerose fonti riportano un livello d'attività maggiore nei Coenobita che vivono in colonie di più individui. Alcuni allevatori riferiscono che questi animali possono comunicare tra di loro anche tramite suoni noti come “stridulii”. Non è chiaro come vengano prodotti e io non li ho mai sentiti, ma potrebbero essere un ulteriore ed importante tassello nelle relazioni tra i vari esemplari. Qui un video d'esempio.

Conclusioni

Molti potenziali proprietari sono preoccupati all'idea di acquistare dei Coenobita poiché sono animali notturni e in qualche misura fossori, dunque temono di non vederli mai. In realtà, sono spesso attivi anche durante il giorno, come provano i video alla fine dell'articolo, e li vedrete soprattutto nelle prime ore del mattino, o nel pomeriggio andare in giro allegramente, e talvolta anche mangiare. Migliore sarà l'ambientazione del terrario, migliore sarà l' umore dei Coenobita, che usciranno a farsi vedere più spesso.

Freddy cambia conchiglia

Appena arrivati a casa, o spostati in un nuovo terrario, o quando prossimi alla muta, si interreranno per intere settimane, scomparendo completamente. Non cercate mai di riportarli in superficie, a meno che non sentiate un evidente cattivo odore che proviene dal terrario, che potrebbe indicare che qualcosa è andato storto e il paguro è morto. Ma altrimenti portate pazienza, riaffiorreranno da soli.
Io adoro veramente i miei Coenobita brevimanus: l'esperienza di allevarli riserva continue sorprese e molti momenti di grande soddisfazione. Se avete il tempo e la pazienza di provare a portarli a maturità e poi farli riprodurre, ve li consiglio assolutamente!

Alcuni video dei miei Coenobita: