Amici insoliti
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I ragni del genere Ephebopus

Articolo di Diego Nannuzzi
femmina adulta di E. murinus

Premessa

Ephebopus è un genere di terafosidi originario del sud America. Non è facile numerare, neanche approssimativamente, le specie di cui questo genere consta. Sicuramente in commercio l'unica specie regolarmente disponibile, è l'Ephebopus murinus (skeleton tarantula).
In realtà in cattività sono allevate almeno altre due specie: Ephebopus rufescans ed Ephebopus cyanognathus. Indubbiamente queste due specie non sono diffuse, né, di conseguenza, facilmente reperibili. Pochi fortunati, dispongono inoltre, di Ephebopus violaceus, Ephebopus fossor ed Ephebopus uatuman, ma per la maggior parte degli appassionati, questi ragni rimangono dei meri miraggi.

Biologia

Si tratta di ragni originari delle zone tropicali di Brasile e Guiana francese. Oggettivamente si tratta di un areale enormemente esteso, da cui l'impossibilità di definire, anche solo orientativamente, il numero delle specie facenti parte di questo genere. Infatti gli scienziati sono d'accordo nel ritenere che la maggior parte delle specie di Ephebopus esistenti siano ancora da scoprire.
Già da queste prime battute si capisce che stiamo parlando di un genere di ragni che solo da poco tempo ha iniziato ad avere, da parte degli studiosi, un'attenzione maggiore. Per quanto riguarda la classificazione di questo genere, ci troviamo davanti ad un "fenomeno", ai miei occhi, quantomeno curioso. Infatti, si fanno rientrare gli Ephebopus all'interno della sottofamiglia delle "aviculariinae".

Chiaramente non sono un "tassonomista" ne uno studioso, per cui non mi permetterei mai di entrare nel merito di scelte operate da esimi scienziati! Però mi sembra molto strano, da profano, far rientrare un genere di terafosidi dalle spiccatissime doti fossorie, come gli Ephebopus, per l'appunto, nello stessa sottofamiglia, di ragni come le Avicularia, Tapinauchenius, Pachistopelma, Iridopelma, Sericopelma, che invece sono ragni esclusivamente arboricoli.

sempre lei!

Anatomia

La fisionomia è tipica dei ragni terricoli. Le zampe non sono particolarmente sviluppate in lunghezza: la distanza tra il tarso della prima zampa ed il tarso dell'ultima zampa dello stesso lato, ovverossia il "leg span", di una femmina adulta si attesta intorno ai 13/14 cm, risultando terafosidi relativamente piccoli.

Nell'Ephebopus murinus le zampe e l'opistosoma sono intensamente neri, soprattutto dopo la muta, mentre il "cefalotorace" è molto chiaro, quasi bianco in alcuni esemplari.
La caratteristica che conferisce il nome "comune" (skeleton tarantula) a questa tarantola sono le nettissime linee che percorrono longitudinalmente le zampe, piedipalpi compresi, per un'estensione che comprende patelle, tibie e metatarsi. Queste striature sono di un colore giallo, spesso molto vivo.

La caratteristica saliente che rende questo genere di ragni veramente unico, è la presenza di peli urticanti sulla superficie interna dei femori. In caso di necessità l'animale proietta questi peli urticanti verso l'aggressore, sfregando con decisione la superficie interna dei femori contro i "fangi" ed i cheliceri.

Il dimorfismo sessuale non è marcato: i maschi tendenzialmente sono più "gracili" delle femmine e meno appariscenti. Però, queste differenze di aspetto, spesso non sono poi così evidenti, per cui mi sento di escluderle come attendibili strumenti di valutazione del sesso dell'animale. In questo, come in molti altri casi, è molto meglio affidarsi a metodi più ortodossi, quindi, l'analisi delle mute e l'osservazione della presenza di "bulbi palpiali", ci indicheranno più precisamente il sesso dei nostri esemplari.

Comportamento

Indubbiamente si tratta di ragni molto veloci, nervosi, e sicuramente non maneggiabili. Per quanto riguarda l'aggressività, il discorso non è semplice da definire. Infatti, i più tendono ad indicare gli Ephebopus come ragni molto aggressivi, mordaci alla prima occasione, velocissimi e dotati di un veleno più tossico della "media".

Secondo la mia diretta esperienza, posso affermare di non aver mai avuto grandi problemi con questi animali. Personalmente, non amo disturbare i miei ragni, però da parte di Ephebopus murinus, non ho mai ricevuto delle manifestazioni di aggressività. Con ciò non escludo assolutamente quanto riportato da molti autorevoli studiosi. Per cui sconsiglio gli Ephebopus ad un allevatore senza esperienza. Questo, quantomeno, perché si tratta di animali effettivamente molto veloci.

casa mia casa mia...

Allevamento

Per gli Ephebopus valgono le regole relative all'allevamento di gran parte dei ragni con abitudini fossorie. Consiglio il solito substrato fatto da un mix di torba e vermiculite cui aggiungere una quantità, non eccessiva, di normale corteccia di pino per terrari (da sterilizzare in forno a "microonde" per 45 secondi). La corteccia di pino servirà a mantenere ulteriormente alta l'umidità all'interno del terrario. Infatti è bene ricordare che si tratta di un genere originario delle foreste pluviali del Brasile e della Guiana francese, per cui deve essere sempre garantita un'umidità mai inferiore all'85%.

La corteccia renderà anche il substrato più stabile. Infatti gli Ephebopus, sono ragni fossori, molto più simili ai Chitarischius, piuttosto che ad altri "scavatori" come le Haplopelma. Si tratta di animali che amano scavare in profondità nel terreno, per cui si dovrà preparare un terrario di almeno 25/30 cm di altezza, riempito con il materiale indicato( torba, vermiculite, corteccia), fino a 7/8 cm dalla sommità del contenitore. In realtà un'altezza maggiore, sarebbe auspicabile, anche se sicuramente meno"pratica".

L'Ephebopus è sicuramente più "adattabile", rispetto al Chitarischius, infatti, in caso di necessità, quindi a patto di non avere la possibilità di scavare in "profondità", tende a costruire il proprio rifugio in superficie al pari di un' Haplopelma lividus. Questo è solo uno dei tanti aspetti che rendono questo genere di ragni così affascinante.

Spesso il problema che si incontra nell'allevamento di ragni fossori è la scarsissima possibilità che si ha di osservarli. A tal proposito è necessario ricorrere all'utilizzo di "espedienti" collaudati come quello della spugna sintetica per composizioni floreali, "scolpita" in modo da ottenere un ingresso superiore ed un'intercapedine interna aperta sul lato, e aderente ad un vetro del terrario che andrà schermato; l'apertura del pannello consentirà l'osservazione dell'animale anche quando rintanato.
In realtà, personalmente, sono da sempre più propenso ad utilizzare materiali più naturali, che, oltre ad essere più belli, sicuramente sono più compatibili con l'animale. Per cui consiglio di usare, invece della spugna sintetica, un paio di sottili cortecce di sughero: incollatele col silicone facendogli formare un angolo di 90°. Otterrete una specie di "tegola"che sarà posta nella teca, aderente alla parete frontale della stessa. Nel disporla dovremo utilizzare le due cortecce incollate come una parete ed un "soffitto" per il ragno.

Fatto questo, riempiremo la teca con il materiale di substrato, avendo cura di "interrare" integralmente il rifugio di sughero. Una volta fatto questo con un attrezzo, ad esempio una piccola paletta, scaveremo un vero e proprio corridoio che partendo dalla superficie, si addentrerà per pochi centimetri all'interno del rifugio di sughero.
Una volta introdotto il ragno nel terrario, questi si infilerà istintivamente all'interno del corridoio predisposto e comincerà a scavare all'interno della "stanza" di sughero. Con questo metodo si avrà l'opportunità di ammirare uno scavatore eccezionale all' opera. E' sempre interessante osservare la notevole massa di substrato e sedimenti che questi ragni sono in grado di spostare.

Riproduzione

Sebbene l'Ephebopus murinus sia una specie allevata da molti anni con successo, non ha mai ricevuto dagli aracnofili la doverosa considerazione. Per questa ragione le riproduzioni sono rare. Personalmente non sono mai riuscito a procurarmi un maschio, per cui non posso vantare esperienze riproduttive con questi animali. Spero di colmare questa grave "lacuna" in futuro, descrivendovene le fasi.
Le poche informazioni che ho ricevuto da altri allevatori descrivono vagamente la riproduzione di questo ragno come non difficoltosa, sebbene sia resa saltuariamente problematica da una marcata aggressività della femmina nei confronti del maschio.

Alimentazione

Sarà bene basare la dieta di questi animali su insetti fossori quali camole della farina (tenebrio molitor) e kaimani (zophobas). In realtà si tratta di ragni con un buon appetito, per cui, la somministrazione di grilli e cavallette, è sempre ben accetta e consigliata, visto il notevole apporto proteico che questi invertebrati forniscono. Saltuariamente si possono tranquillamente somministrare topi neonati.

Conclusioni

Ephebopus è sicuramente un genere di terafosidi particolarmente interessante ai miei occhi. Ritengo che in generale i ragni fossori, per loro natura e per il loro comportamento, siano particolarmente affascinanti. Posso assicurare che l'osservare, magari di notte (coadiuvati da una piccola torcia, dalla luce debole) questi ragni al "lavoro" è sicuramente un'esperienza formativa anche per i molti appassionati che non hanno diretti interessi scientifici, bensì collezionistici.