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Costruire terrari smontabili economici in rete.

Articolo del 22/10/2005


Questo articolo raccoglie alcune idee sui prototipi di terrario in rete che ho realizzato nelle ultime due estati. Alcuni di questi hanno l'unico scopo di fungere da "trasportini" per brevi permanenze (es se portate i vostri amici insoliti in vacanza con voi), mentre altri possono essere utili anche per soggiorni più lunghi, sfruttando la bella stagione per far soggiornare i nostri animali all'aperto... ma vediamo in dettaglio cosa ci serve...

Prototipo 1: espansione di un faunabox.

una semplice prolunga per il faunabox Parto con questo modello che è davvero il più semplice, tuttavia molto utile per la facilità di realizzazione e l'ingombro minimo. In pratica si tratta di una sorta di prolunga verticale per il vostro faunabox. Se partite da un modello non troppo piccolo potrete ottenere un terrario più che decente per sauri di dimensioni modeste... ma scordatevi di farci alloggiare una Pogona adulta o altri titani!

Materiale occorrente: vi basta acquistare un faunabox, della rete in plastica (quella con maglia dai 5 ai 10 mm va benissimo), un po' di filo di nylon, ed un pezzo di fil di ferro plastificato.

Assemblaggio: più facile a farsi che a dirsi dovrete misurare un pezzo di rete plastica che circondi l'intera circonferenza del faunabox alla sua imboccatura (infatti alla base è più piccolo) e che sia alto -al massimo- il doppio del faunabox stesso... meglio una volta e mezzo.
Ciò fatto potrete legare col filo di nylon i due bordi opposti della rete e "calzarla" sul faunabox. Per far sì che questa risulti sufficientemente solida e non scivoli verso il basso è necessario che sia piuttosto stretta e calzi sul faunabox a malapena. Al posto del filo di nylon potete naturalmente usare quello metallico o della colla di vario genere, il filo ha il solo vantaggio di permettere la regolazione della tensione adattando meglio la circonferenza di rete al faunabox.
Con un altro pezzo di rete si otterrà il coperchio: misurerete il rettangolo che serve a coprire l'apertura superiore della rete lasciando circa 5 cm di rete extra per lato, ripiegando questi lembi la si "cucirà" nuovamente col filo di nylon per ottenere la forma voluta.
Tutto sommato credo che la foto dell'esempio qui a fianco spieghi meglio di queste parole cosa e come dovete fare. Io ho usato questo miniterrario da vacanze per alcuni giovani esemplari di camaleonte e non ho mai avuto problemi... naturalmente usate due pezzi di filo di ferro plastificato per fissare bene il coperchio evitando fughe indesiderate!

Prototipo 2: espansione di una scatola tipo "castorama".

dimensioni OK per molti rettili ed anfibi Questo secondo modello è solo un'espansione del precedente, in questo caso però la tensione della rete in plastica non è sufficiente a reggere il proprio peso, per cui la scatola deve essere dotata di sostegni addizionali. Con questo tipo di modello si possono ottenere recipienti più spaziosi e quindi adatti ad ospiti più grandicelli e robusti. Un vantaggio non indifferente è che tutto il materiale del terrario starà all'interno della scatola stessa durante le operazioni di trasporto o i periodi di mancato utilizzo, riducendone sensibilmente l'ingombro.

Materiale occorrente: una scatola di plastica rigida (meno è flessibile più sarà solido il terrario, quindi evitate quelle in plastica morbida e sottile), due canaline elettriche da 2 metri (diametro 2,5 cm, mai inferiore), 8 giunti per canaline (stesso diametro), seghetto, termocolla e ralativa pistola, rete (il tipo dipenderà dall'animale che volete alloggiarci, per i camaleonti ho usato la rete di nylon usata per la raccolta delle olive), un cordino ed un paio di fermalacci a molla (quelli che fermano i cordini delle giacche a vento e degli zainetti per intenderci). Naturalmente per rettili più "maneschi" sarete costretti a sostituire la rete leggera con tipi più robusti e meno flessibili.

Assemblaggio: 4 degli 8 giunti andranno segati esattamente a metà e fissati con la termocolla alla base ed al coperchio della scatola, sugli angoli. Per fare sì che i futuri sostegni siano in asse è utile sfruttare la parziale trasparenza della scatola sovrapponendo coperchio a fondo e segnando con un pennarello i punti in cui incollare i giunti corrispondenti. Fate attenzione a verificare bene la loro posizione prima di incollare tutto, perchè una volta "saldati" saranno tutt'uno con la scatola stessa. Le canaline, che fungeranno da colonne portanti per il coperchio, dovranno a loro volta essere tagliate in 8 segmenti da 50 cm, così potranno essere comodamente alloggiate all'interno della scatola per il trasporto, e poi ricostituite in 4 pezzi da 1 metro con i 4 giunti integri.
Assemblando tutto otterrete quindi un terrario avente come dimensioni di base quelle della scatola e come altezza un metro abbondante. Se userete la rete sottile per olive dovete solo cucirla con il cordino per ottenere una sorta di manicotto e poi far passare due pezzi di cordino o di filo di nylon per tutta la circonferenza tra le maglie degli estremi superiore ed inferiore (separatamente!). L'uso del fermalacci vi permetterà di chiudere la rete dei due estremi "aperti" contro la base ed il coperchio del terrario-scatola rendendolo anti fuga. Questo tipo di apertura è naturalmente adatto solo per animali fiduciosi e domestici che non tentino la fuga ogni volta che allentate le maglie della rete. Per soggetti più nervosi vi converrà ricavare una piccola apertura laterale aggiuntiva, sempre chiusa a cappio, per la manutenzione ordinaria.
Ancora una volta ritengo che le immagini siano molto più esplicative delle parole, quindi vi consiglio di prendere spunto dalle foto a fianco e poi migliorare il prototipo come credete con la vostra inventiva.

Prototipo 3: rettili in nassa!

a pesca di rettili? Questo tipo di terrario in rete è davvero leggerissimo economicissimo e di minimo ingombro, però ha il limite di non avere una vera struttura portante e quindi deve essere appeso ad un sostegno. Rappresenta il mio tipico terrario da vacanze per camaleonti di taglia media e subadulti, infatti i cama amano quando questo "terrario" oscilla per il vento e manifestano, cosa rara in cattività, il loro tipico metodo di deambulazione "dondolante" per fingersi foglie mosse dal vento.

Materiale occorrente: una nassa da pesca con diametro minimo di 40 cm (la lunghezza di solito varia tra i 3 ed i 6 metri, comprandone una lunga potete quindi ottenere materiale sufficiente per 2-3 terrari!), un sottovaso dello stesso diametro (uno per terrario), cordino, fermalacci ed un moschettone.

Assemblaggio: tagliate la rete della nassa alla lunghezza voluta, ma tenete conto che parte della lunghezza verrà persa quanto la rete sarà chiusa a cappio sui due estremi. Fate in modo che la futura parte superiore del terrario sia vicina ad uno degli anelli della nassa stessa per evitare un collassamento della rete.
Passate il cordino per tutta la circonferenza superiore ed inferiore delle due estremità della rete, stringetela con il fermalacci e ponete, inferiormente, il sottovaso. Superiormente legate i due estremi del cordino al moschettone che sarà usato per appendere il terrario ad un sostegno (chiodo, gancio, ramo, appendiabiti ecc...). La maglia di queste nasse solitamente è inferiore ai 5-6 mm e quindi a prova di grillo adulto. Evitate di porre lampade potenti troppo vicino alla rete per non scatenare incendi (ho comunque verificato che uno spot da 100 watt posto a circa 20 cm non da problemi)
Gli unici limiti di questo terrario sono il suo diametro, mai abbastanza ampio, e la sua incapacità di reggere grossi pesi a meno che si disponga in modo da far posare il sottovaso del fondo direttamente per terra.

Prototipo 4: modello espandibile e modulare.

ricordatevi di numerare giunti e canaline Ho lasciato volutamente per ultimo il modello migliore, questo infatti non ha limiti di dimensioni ed ha un ingombro davvero ridotto una volta smontato. L'ho ideato per permettere al mio pardalis adulto di passare l'estate all'aperto sul micro terrazzo di casa mia, era quindi necessario avere un terrario su misura (tot 72x68x172 cm. circa), ma che potesse "sparire" nei 9 mesi in cui è inutilizzato.

Materiale occorrente: 5 canaline da 2 metri (diametro minimo 2,5 cm), 8 giunti angolari, 6 giunti a T del tipo ispezionabile, numerose viti e dadi a galletto, una lima (opzionale), un seghetto, rete leggera da olive per i lati e rete pesante a trama fitta per creare fondo e tetto, nastro adesivo telato forte, termocolla, cordino per cappio di chiusura e relativo fermalacci. Utili alcune funi per fissare il terrario all'aperto: il suo scarso peso lo lascia infatti in balia del vento!

Assemblaggio: tagliare le canaline nei seguenti segmenti: 4 pezzi da 80cm, 4 pezzi da 70cm, 4 pezzi da 50 cm, 3 pezzi da 66cm (da ogni canalina ricavate un pezzo da 80 uno da 70 ed uno da 50, l'ultima canalina si taglia in tre segmenti uguali da circa 66 cm). Unire in un segmento unico ogni pezzo da 70 con uno da 80 cm, usando un giunto a T: se prevedete di non smontare il terrario potete anche incollarli o fasciarli con nastro adesivo, in caso contrario forate giunto e canalina con una vita arroventata e chiudete la vite con un dado a galletto (leggete poco avanti l'angolo di rotazione con cui devono essere fissati).
A meno che abbiate un tornio per cui i fori siano tutti uguali e perfettamente in asse vi consiglio di numerare con un pennarello indelebile ogni giunto e canalina in modo da poter rimontare il terrario in futuro senza dover cercare a caso i fori che combaciano!
Le 4 colonne portanti così ottenute saranno unite a due a due usando sugli estremi i giunti angolari (per il fissaggio si procederà come sopra usando alternativamente o colla/nastro, o viti/dadi) ed utilizzando i pezzi di canalina da 50 cm (sarà l'angolare a conferire la dimensione maggiorata).
Avremo così ottenuto due rettangoli distinti ed indipendenti. Il giunto a T che è rimasto libero a circa metà lunghezza sarà stato fatto rivolgere perpendicolarmente ai giunti angolari così da permettere l'unione dei due quadrati. Per rendere un po' più solida la struttura la terza coppia di giunti a T sarà fissata a metà delle due canaline da 50 cm superiori; in questo caso però è meglio non tagliare la canalina bensì limare l'interno del giunto a T perchè possa semplicemente esservi chiuso sopra (per questo vi avevo segnalato di comprare il tipo ispezionabile).
Entreranno quindi in gioco i tre pezzi residui di canalina da 66 cm come punti di unione dello scheletro del terrario tramite i giunti a T. Solito fissaggio con colla/nastro o viti/dadi. E questa è fatta! Spero che non vi siate persi, mi rendo conto che a parole la cosa sembra più complessa di quanto non sia.

Per completare il terrario io ho usato la rete spessa per ricavare due rettangoli 68x72 cm, dotati di un bordo di circa 20 cm, da utilizzare come fondo e tetto. Mentre il tetto è rimasto un pezzo indipendente, al bordo del fondo ho fissato la solita rete da olive usando per pigrizia il nastro adesivo telato (se conoscete qualcuno con una macchina da cucire tanto meglio!). La rete da olive era abbastanza abbonante da poter essere poi richiusa superiormente a cappio, inglobando interamente il tetto in rete spessa.

Questo tipo di terrario ha il vantaggio di essere modulare e quindi espandibile a piacere, anche verso dimensioni considerevoli (es un cubo di 2 metri di lato). Per terrari di questa stazza si dovrà tuttavia optare per canaline da 3 cm e si dovrà irrobustire la struttura con diversi giunti laterali.

Conclusioni

Con questa breve carrellata non ho certo la pretesa di esaurire un argomento così ricco, ho voluto solo darvi un input iniziale per poter "scatenare" la vostra inventiva verso prototipi ancor più efficienti. Con l'innalzamento irrefrenabile del caro vita riuscire a creare un terrario adeguato con meno di 20 euro resta sempre un bel target... o no?
Buon lavoro ;-)



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