Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
immaginemain

Terrario in legno v 2.0 il risparmio continua.

Con questo nuovo articolo del 2021, cercherò di darvi informazioni molto più dettagliate ed un sopporto visivo che migliori il precedente articolo, datato 2002, che risulta tra i più consultati del sito. Ne desumo che non siamo solo noi genovesi a gradire di risparmiare qualche "palanca" nel costruirci un terrario di buona qualità!

Il progetto

Anche questo terrario nasce con la necessità di essere adattato allo spazio disponibile, per cui ha dimensioni un po' anomale, sviluppandosi poco in profondità. L'ingombro finale del mio terrario sarà di 90 x 36 x 56(h) cm. Di seguito vi indicherò comunque come adattare le misure alle vostre necessità. Il mio terrario deve ospitare dei Dasypeltis scabra, specie semiarboricola che necessita di un set-up asciutto, prevedendo solo di qualche blanda vaporizzazione serale. Perfetto per una realizzazione in legno.
Alla fine dell'articolo trovate la carrellata completa delle immagini delle varie fasi.

Materiali

La prima opzione, a fini puramente economici, parrebbe l'uso del legno OSB, formato da lamine e schegge irregolari incollate tra loro e trattate con impregnanti. Questo tipo di materiale, sicuramente economico, ha il difetto di non permettere rifiniture e di presentarsi grezzo sia internamente che esternamente. Inoltre, si è solitamente costretti ad utilizzarlo in spessori un po' sovrabbondanti per compensarne la tendenza a bombare e la scarsa resistenza se volete inchiodarlo sullo spessore.

tavole di compensato da imballaggio

Dopo qualche ricerca ho scoperto una valida alternativa: il compensato da imballaggio. Cercando sul web "imballo" e "legno" saltano fuori vari siti specializzati nel taglio sui misura con prezzi sovrapponibili a quelli dell'OSB (lo scarto è di pochi centesimi al metro quadro). Il compensato da imballaggio appartiene alla classe BX-CX, cioè ha solitamente un lato più "pregiato" (BX) con laminatura esterna completa e la presenza di qualche nodo più scuro, ed un lato più grezzo (CX) che può presentare imperfezioni e piccole discontinuità sulla lamina esterna (nulla che non si possa facilmente stuccare). Questo legno è molto più rigido e piano, e facilmente rifinibile. Inoltre, per la sua robustezza, non necessita di essere usato in spessori rilevanti, a vantaggio della leggerezza finale del terrario... e dello scarso alleggerimento del portafoglio!

Per il mio terrario ho utilizzato lo spessore da 12mm, che va sottratto dalle dimensioni di alcuni pezzi per non avere discrepanze sulla dimensione finale. Ho fatto quindi tagliare al millimetro le seguenti tavole:

Queste ultime due lamelle più piccole, da usare anteriormente, vanno calcolate in modo che lo spazio libero risultante in altezza, in cui andranno a porsi i vetri scorrevoli, sia uguale all'altezza dei vetri +1cm (nel mio caso quindi 40+1 cm, risultanti dal totale dell'altezza di 56 cm sottratti dallo spessore del fondo e del coperchio = 2,4cm + le due lamelle da 7 e 5,6 = 15cm). Il costo del legno, al marzo 2021, è stato di 25,55 euro più la spedizione.

Altri materiali necessari sono: colla vinilica resistente all'acqua, chiodi a testa piccola da 2,5 o 3cm, rete zanzariera metallica, due binari a E in plastica o alluminio di diversa altezza, due vetri (nel mio caso 45x40cm), 2 attacchi per lampadine (io ho usato quelli in porcellana, resistenti al calore, attacco E14), cavi e prese, 2 lampadine led (io ho usato due lampadine per cappa aspirante), tappetino riscaldante con dimmer, impregnante da legno e colori acrilici.
Chiaramente è necessaria anche un minimo di utensileria: trapano con punta normale e a coppa per fare i fori, martello, cacciavite, pennello, pistola a termocolla. Ora vi manca solo di armarvi di pazienza e buona volontà... e cominciare.

Costruzione

la parte più difficile è fissare le prime due tavole Mettetevi a lavorare in un posto ampio, che offra la possibilità di sostenere la tavole in fase di montaggio (idealmente con cavalletti e/o morsetti, ovvero arrangiandovi -come me- con tavolo e sedie). Tenete conto che la parte più difficile è partire, ovvero attaccare le prime tre tavole insieme.

Assemblaggio delle tavole

Partirete quindi assemblando la tavola dello sfondo con uno dei due lati. Ricordatevi che lo sfondo è stato tagliato ridotto dello spessore delle tavole (87,6 x 53,6), quindi sarà interamente circondato dalle altre tavole (lati, sopra e sotto). In questa fase, come in tutte le successive che descriverò, spennellerete prima di colla vinilica la parte dello spessore della tavola, quella che mostra l'anima multistrato, poi posizionerete sopra lo spigolo della tavola del lato e procederete a inchiodare per tutta la lunghezza ogni 10 cm circa. Come vedete dalle foto ho usato due sedie per cercare di tenere in posizione corretta le due prime tavole... impresa acrobatica!

A seguire immediatamente, fisseremo sempre con colla e chiodi il fondo del terrario (90 x 36, lunghezza piena: coprirà completamente entrambe le altre due tavole). Consiglio di riservarvi come coperchio la tavola di qualità migliore, perchè rimarrà in vista. A questo punto avrete tre tavole che si rinforzano a vicenda e soprattutto si manterranno ortogonali tra loro mentre la colla asciuga. Se il legno ha leggere bombature dovrete forzarlo nella posizione corretta mentre lo inchiodate.

terza e quarta tavola

Con più tranquillità, procederete ad incollare ed inchiodare il secondo lato. Seguirà la listarella più spessa del fondo (87,6 x 7); se non entrasse si può cartavetrarla leggermente. Si fisserà quindi l'altra listarella anteriore (87,6 x 5,6), ed infine il coperchio. Il più è fatto!

Rifiniture

fori d'areazione con punta da trapano a coppa

Per rendere il terrario più resistente all'umidità, a questo punto ho spalmato della colla vinilica abbondante lungo tutti gli spigoli interni. Ho poi fatto i fori necessari per il passaggio dei fili elettrici (posteriormente, uno a circa 8 cm dal fondo e uno vicino al coperchio), e i fori su cui far girare la coppa circolare che serve a creare gli ampi fori d'areazione (6cm di diametro, due per lato, posizionandone due in basso e due in alto per favorire il ricambio d'aria tramite moti convettivi).

Se sono presenti imperfezioni grossolane sullo strato di compensato in vista è questo il momento di stuccarlo. Una volta asciutto si passerà a cartavetrare l'intera teca: lungo gli spigoli, nei fori d'areazione e dove lo stucco sporgesse. In questo modo, oltre a eliminare fastidiose schegge, il terrario assumerà un aspetto meno squadrato, più gradevole anche agli occhi.

Impermeabilizzazione e... un tocco d'arte

attacco d'arte

A questo punto davvero potrete sbizzarrirvi in base all'arredamento in cui dovrete inserirlo e agli amici insoliti che intendete ospitarvi. Esternamente potrete lasciarlo in tinta legno, scegliendo toni sul noce, ciliegio, faggio o altro, ovvero colorarlo (io ho usato il bianco perchè sarebbe finito su un mobiletto bianco).
Internamente andrà impermeabilizzato con 2-3 mani di impregnante ad acqua: se ne utilizzate uno trasparente potrete colorarlo con pigmenti, o un po' di tinta acrilica, e creare ambientazioni a tema.

Io ad esempio ho creato nella parte alta un cielo estivo leggermente lattiginoso (con del bianco e poco blu), ed in basso una sorta di prato da cui si distaccavano piante più alte. Certo non sono un artista, e voi saprete fare di meglio, ma a colpo d'occhio il risultato non mi è dispiaciuto, ed è molto luminoso. Ricordatevi che usando internamente tinte scure l'illuminazione renderà poco. A seguire ho dato due mani supplementari di impregnante trasparente. Lasciate il terrario in luogo ben ventilato finchè l'odore dell'impregnante si sarà volatilizzato: anche se è a base acquosa, e quindi poco tossico, meglio non rischiare di metterci i nostri amici troppo presto.

Rete, binari e antine

incollare la rete nei fori d'areazione

A questo punto ritaglierete a misura della zanzariera metallica a maglia fine (utile usare come stampo i tondini di legno che erano stati trapanati via dalla struttura), e la fisserete nei fori d'areazione con un sottile strato di termocolla.

Taglierete quindi a misura i binari per i vetri (con un segnetto per metalli se sono d'alluminio) e li applicherete sul bordo inferiore (quello con la E a "gambe" corte) e superiore (E a gambe lunghe). La diversa lunghezza delle gambe vi consentirà di inserire ed estrarre i vetri, oltre che di farli scorrere. Io li ho fissati unicamente con la colla vinilica, tenendoli in posizione ben pressati con oggetti di casa, e lasciando asciugare la colla per 24h tra un binario e l'altro.

tagliare i binari dei vetri a misura

Le antine di vetro (o in policarbonato se volete un materiale più leggero) potete farvele tagliare su misura, magari facendole molare. Oppure, nell'arte di arrangiarsi, tagliarvele voi stessi da vetri di recupero e cartavetrarne i bordi. Io ho optato per questa soluzione senza avere esperienza in materia e sono riuscito a fare un lavoro decente, ma nulla di più. Quindi a voi la scelta in base alla vostra perizia. Se volete fare almeno un tentativo vi consiglio di allenarvi un po' col tagliavetri su una lastra di scarto e poi procedere al taglio definitivo.

Riguardo le dimensioni dei due vetri solitamente si eccede di un paio di centimetri sulla metà della lunghezza interna della teca, mentre l'altezza è di 1cm inferiore allo spazio tra i due listelli in legno frontali (tenendo conto che i binari hanno rubato col loro spessore e la colla che li fissa circa 4-5mm. I miei vetri ad esempio sono 45x40cm). Naturalmente anche lo spessore dei vetri ha la sua importanza, perchè dovrà essere compatibile con i binari. Nella maggior parte dei Brico, i binari d'alluminio sono fatti per vetri da 5-6mm.

Illuminazione e riscaldamento

La tipologia di impianto elettrico dipenderà soprattutto dagli ospiti definitivi del terrario. Nel mio caso, non avendo necessità particolari, ho utilizzato due semplicissime lampadine led da cappa con attacco E14 ed un tappetino dimmerabile in grafene.

fissare internamente il cavo elettrico con asole di termocolla

Il filo elettrico per l'illuminazione passerà dal foro superiore e verrà fissato lungo lo spigolo interno con un po' di termocolla, portandolo anteriormente. Questa posizione renderà sempre il terrario illuminato ottimalmente per chi lo osserva, occultando del tutto le lampade dietro il listello di legno che si trova sopra i vetri. Ho usato due portalampada in ceramica per riservarmi la facoltà di sostituire i led con lampadine alogene in caso di bisogno di calore supplementare (che andranno però schermate con della rete metallica per evitare che agli animali si avvicinino troppo, ustionandosi). Naturalmente, all'esterno applicherete una presa all'altro capo del filo.
Le lampadine led da cappa spirante sono ottime come fonte di luce, perchè disponibili con diverse potenze e fatte in modo da disperdere al massimo la luce lateralmente rispetto alla posizione dell'attacco. Inoltre, essendo normalmente impiegate in ambienti con spruzzi e vapori, sono già inguainate in un involucro protettivo. Con 2 lampadine da 4w riesco tranquillamente a fotografare gli animali senza flash e senza sgranare l'immagine. Potenze maggiori saranno necessarie se tenete piante vive all'interno. Ricordatevi che per la fotosintesi le lampade a luce fredda (6800K) hanno una resa molto più alta di quelle a luce calda (3000K), e possono sostituire egregiamente le lampade fitostimolanti, con buona pace del vostro portafoglio.

tappetino al grafene dimmerabile

Il legno è un discreto isolante, quindi il tappetino riscaldante dovrà essere posto internamente. In terrari semi-umidi sarà necessario acquistare tappetini specifici, inguainati nel silicone, o utilizzare in sostituzione dei cavetti ugualmente water-proof. Io mi sono limitato a isolare con abbondante termocolla il piccolo blocco entro cui stanno i contatti elettrici del tappetino (che peraltro, ad un'ispezione interna, risultano già circondati da silicone). Tenete conto che non mi assumo alcuna responsabilità se vorrete imitarmi e qualcosa andasse storto, magari per lo sversamento accidentale del recipiente dell'acqua nel terrario... quindi valutate bene cosa fare.
Per far arrivare il tappetino all'interno, attraverso un piccolo foro posteriore, ho dovuto necessariamente tagliare il cavo e ricongiungerlo poi con due morsetti mammut (assolutamente all'esterno della teca).

Caldeggio sempre l'uso di tappetini dimmerabili perchè, una volta tarati con un termometro, sostituiscono egregiamente l'uso dei termostati (purchè l'ambiente circostante non subisca grossi sbalzi, es. in casa). Quando associati ad un termostato, risultano comunque superiori, perchè è facile tararli in modo da limitare al minimo l'attacca-stacca della corrente, riducendo notevolmente gli sbalzi di temperatura.

Inaugurazione

inaugurazione del terrario

Credo sarete d'accordo con me che il momento più bello è quello del "varo" del terrario. Optando per un setup naturalistico, ma abbastanza spartano, ho coperto il fondo con circa 4-5cm di trucioli e foglie di quercia, aggiunto alcune cortecce curve come rifugio, abbondanti rami per le arrampicate, un nido artificiale che funge da mangiatoia, e l'immancabile coppetta per l'acqua. Quindi ho introdotto la mia coppia di mangia-uova nella nuova casa, una bella miglioria rispetto al box ikea usato fino a quel momento! L'ambientazione è stata immediata e la femmina si è nutrita la sera stessa. Grande soddisfazione per me e per i miei insoliti amici. Ora tocca a voi, buon bricolage!

Di seguito uno slideshow riassuntivo che vi mostra tutte le fasi che ho descritto.