Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Legislazione

Sono nato nel 1965, un po' "stagionato" mi direte, resta il fatto che ho avuto la fortuna di crescere in un periodo in cui nessuno mi ha vietato di allevare i miei primi girini e le mie prime lucertole. Questo ha determinato il mio futuro, facendomi scegliere di studiare biologia e di approfondire le mie conoscenze sul mondo degli animali più bistrattati: rettili anfibi ed artropodi.
Con tutto ciò non ho la pretesa di essere nessuno, se non un appassionato che non si è pentito delle sue scelte.

Per chi volesse oggi seguire una strada simile il sentiero risulterà terribilmente in salita: leggi internazionali, europee, italiane e regionali soffocano con cavilli e regole -che avrebbero la pretesa di salvaguardare la fauna selvatica o la nostra incolumità- ogni velleità di terrariofilia. Non starò a fare la predica, sarei noioso, e devo qui dire che il desiderio di proteggere le specie animali in pericolo di estinzione trova il mio pieno appoggio.
Tuttavia la realtà dei fatti che si mostra ai nostri occhi è ben diversa: inquinamento, coltivazioni intensive, rarefazione dell'ozono, effetto serra, incendi dolosi, disboscamento e cementificazione... per non parlare della quasi totale mancanza di educazione ambientale (ridotta a programmi televisivi di dubbio contenuto, che cercano solo il sensazionalismo dei luoghi comuni), stanno rapidamente circoscrivendo i grandi tesori naturali del nostro pianeta, e delle nostre regioni, in piccole riserve dal futuro incerto.

In questo quadro si inserisce la prima grande iniziativa internazionale per la salvaguardia delle specie in pericolo di estinzione, la Convenzione di Washington, dove un documento firmato dalla maggior parte dei paesi del mondo ha sancito la lista degli animali e delle piante da salvare, suddividendoli in animali ad elevato rischio (allegato I o A) e quelli a potenziale rischio (allegato II o B). Chi alleva specie incluse in queste liste (o ha anche solo un loro scheletro o pelle) deve possedere documenti appositi (CITES) che ne attestino la legale provenienza, pena sanzioni severissime.

A livello europeo sono state stabilite altre regolamentazioni: nella primavera 2003 -ad esempio- si è sancito il blocco delle importazioni di animali, piante e loro derivati dal Madagascar.
Assai più nota è la Convenzione di Berna. Nata dalla sacrosanta volontà di proteggere le specie a rischio appartenenti alla fauna minore europea, si è poi trasformata in un divieto totale e globale di allevare qualsivoglia anfibio o rettile di provenienza europea, sia questo una rarissima Elaphe situla o una comunissima Rana esculenta.
Paesi europei con una buona cultura terraristica, quali Germania ed Olanda, poi seguiti da Spagna, Francia, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia (e la lista si allunga sempre più) hanno risolto il problema riproducendo animali "nostrani" in cattività e quindi favorendo un commercio "ecologico" delle specie d'interesse.
In Italia invece, per complicare ulteriormente le cose, la Convenzione di Berna è stata accettata, ma la sua applicazione è stata demandata alle singole regioni. Questo ha creato un dedalo inestricabile di leggi regionali pressocchè ignote ai più per cui un abitante delle Marche (ove non è stata applicata) poteva allevare tutto quel che voleva, in Lazio ed in Toscana risultavano protette solo alcune specie, mentre in Liguria (aihmè!) si era costretti a trovare animali riprodotti in cattività e completi di documenti identificativi validi (= quasi impossibile)! Resta il fatto che, a dispetto di tutto ciò, la nostra fauna minore si sta rapidamente estinguendo senza segni di ripresa (non certo a causa della terraristica) mentre molte specie esotiche sono ormai riprodotte da generazioni senza dover disturbare gli esemplari selvatici. Ma dov'è la coerenza?

La chicca finale è stata la direttiva habitat e la legge contro i maltrattamenti degli animali che hanno reso ormai impossibile allevare qualsivoglia anfibio e rettile europeo anche se nato in cattività e documentato ad hoc, nonchè movimentare la maggior parte degli animali sul suolo italico senza essere fuorilegge (ebbene sì, se non chiudessero un occhio, anzi due, non potreste neanche portare con voi i vostri beniamini durante le vacanze, senza incorrere in sanzioni per maltrattamenti, tant'è che non esistono corrieri attrezzati per il trasporto di piccoli animali con cui poterci inviare qualche esemplare!).

L'ho fatta anche troppo lunga, vi rimando quindi alle singole schede presenti sul sito per avere una panoramica più completa. Ho una raccomandazione da farvi: come ho detto le leggi sono tante e spesso aggiornate o modificate, quindi fate sempre riferimento alla nostra legislazione o chiedete lumi al corpo forestale dello stato, che come noi terrariofili subisce l'onere di gestire la burocrazia di tante leggi (credo siano stufi anche più di noi). Personalmente mi sono sempre trovato benissimo ed ho sempre trovato le informazioni e l'aiuto necessario per dipanarmi nel ginepraio delle nostre leggi, che superano ogni legislazione europea (e forse anche il buon senso).