Scienza e Coscienza

sono davvero gli appassionati erpetofili a mettere in pericolo una specie?
(articolo del 9/11/2002)


Antefatto: visto che sono un biologo iscritto all'albo ricevo mensilmente la rivista Biologi Italiani. Con stupore, e per la prima volta in 8 anni, il numero 9 (dell'ottobre 2002) riportava a pagina 17 un articolo sui nostri anfibi e, più precisamente, sul tritone crestato italiano (Triturus carnifex).
L'articolo, prodotto da due ricercatori dell'università di Camerino, tratta del ruolo del corticosterone nella biologia riproduttiva di questi urodeli.

Lo studio: Partendo dalle osservazioni già prodotte su Rana esculenta, Rana catesbeiana, Bufo americanus e Bufo japonicus, (peraltro non avvalorate da altri studi su Rana esculenta che hanno dato risultati diversi) indicanti che il picco massimo di corticosterone nel sangue si osserva proprio in corrispondenza dell'attività riproduttiva di queste specie; i ricercatori hanno analizzato le concentrazioni plasmatiche di corticosterone, testosterone e 17beta-estradiolo del tritone crestato.
I risultati indicano che nel maschio si hanno due picchi ormonali di corticosterone a gennaio e a luglio, mentre nella femmina si osservano a dicembre e a luglio. Oscillazioni minori si osservano anche nell'arco della giornata con un picco intorno alle ore 17.
Studiando i tritoni anche nel corteggiamento (definito scientificamente in 5 fasi: inattività, approccio olfattorio, sventolio della coda, frustata della coda sul muso della femmina, deposizione spermatofora), è stato anche rilevato che durante tutto l'approccio nel maschio il corticosterone è elevato, mentre al contrario il testosterone si riduce notevolmente. Il 17beta-estradiolo invece ha un singolo picco solo durante la fase d'approccio.
Nella femmina il corticosterone sale (ma con concentrazioni minime rispetto ai maschi) in tutta la fase di corteggiamento, mentre gli altri due ormoni restano invariati.

Tutto ciò può interessarvi o meno, ma resta interessante sapere come lavorano diversamente gli stessi ormoni in noi esseri umani, dove l'estradiolo è responsabile dell'ovulazione femminile, il testosterone dell'eccitamento sessuale (sia nell'uomo che nella donna!), mentre il corticosterone è il classico ormone che ci prepara ad affrontare fatica e stress.

Un'altra interessante osservazione viene da dati di letteratura riferiti nella discussione dell'articolo: i tritoni crestati maschi producono le nuove cellule germinali da aprile ad ottobre, durante l'autunno poi lo sperma si accumula nelle ampolle testicolari dove rimarrà fino alla riproduzione (gennaio-marzo). Nella femmina similmente il ciclo oogenico comincia in estate, le uova vengono arricchite con sostanze nutritive (vitellogenesi) in autunno-inverno, e poi deposte dopo l'accoppiamento.

Direi che questa ultima notizia può interessare da vicino tanti appassionati riproduttori di urodeli: proprio il periodo estivo è quello in cui i tritoni cominciano a produrre i nuovi gameti, ed in autunno avviene l'accumulo delle sostanze nutritizie necessarie; va da sè che animali stressati dalle alte temperature o da condizioni inadeguate d'allevamento durante l'estate, saranno dei cattivi riproduttori la primavera successiva. Inoltre la pretesa necessità di pasti più abbondanti nel periodo primaverile, finalizzati alla produzione di uova nella femmina, non appare confermata visto che le uova sono già pronte a fine autunno!

Direte che, alla fin fine, questo studio è interessante e allora cosa c'è che non va???

Il mugugno: leggendo i 'materiali e metodi' dello studio ho potuto calcolare (può farlo chiunque, se volete vi mando le fotocopie dell'articolo) che dalla palude di Colfiorito (Umbria) sono stati prelevati ed uccisi 600 esemplari adulti (300 maschi e 300 femmine per par condicio) di Triturus carnifex nel lasso di 9 mesi! Infatti i campioni di sangue necessari sono stati ottenuti dalla decapitazione dei soggetti!
Ma siamo impazziti?! Proprio quegli studiosi che dovrebbero darci il buon esempio, che reputano l'erpetofilia come un flagello e si battono, spalleggiati da una politica che bada solo ai voti, per impedirci ogni forma di allevamento di specie autoctone, poi si permettono sacrificare 600 esemplari riproduttivi adulti da un'area protetta per uno studio sui cicli ormonali, che sarà letto -se va bene- da un centinaio di persone??? Ma chi ha studiato l'impatto di un simile flagello sulla popolazione di Colfiorito? Quanti adulti ci sono ancora? Qual'è stato l'effetto di simili prelievi sulla produzione delle nuove generazioni? Perchè, scusatemi tanto, le cose a questo punto sono due: o la popolazione ora è in pericolo e allora mi chiedo con che coscienza questo studio è stato effettuato, oppure il prelievo di 600 esemplari non ha minimamente turbato quell'ecosistema... MA ALLORA PERCHE' NON CI LASCIATE ALLEVARE QUALCHE TRITONE ITALIANO IN PACE???????????? Almeno noi ci sforzeremmo di farli vivere a lungo e magari di riprodurli!


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