Uniti o sconfitti

Ovvero: l'erpetofilia italiana è destinata all'estinzione?
(articolo del 28/11/2002)


Ieri (27/11/2002) è cominciata a 'vagare' tra i forum degli appassionati l'inquietante notizia di una richiesta formale, formulata dalla Societas Herpetologica Italica che richiederebbe alle autorità italiane di "...limitare fortemente, se non bandire, l'importazione di fauna selvatica alloctona; di vietare su tutto il territorio nazionale l'allevamento a scopo commerciale di specie animali provenienti da altri Paesi; di istituire un apposito Albo in cui inserire i nominativi di persone o Enti autorizzati ed attrezzati alla detenzione di animali alloctoni; di avviare una campagna di censimento delle specie esotiche presenti su tutto il territorio nazionale detenute presso privati, aziende, Enti o società, attraverso autodenuncia obbligatoria da inoltrarsi agli organi competenti (Uffici CITES o altro soggetto referenziato); di attivare iniziative di educazione naturalistica mirate a disincentivare l'acquisto e il successivo abbandono di questi animali.".
Per fortuna detta richiesta risulta datata il 30/10/99, un po' di tempo è passato, e ancora non ci hanno 'ingabbiati' in una legislazione complessa e soffocante. Resta il fatto che, come potete verificare tutti, la tendenza, pian piano, è proprio quella di applicare questa richiesta alla lettera, e chi detiene un qualsiasi rettile/anfibio/artropode sa bene di essere 'marchiato' dalla gente comune, dai protezionisti e dalle stesse autorità locali come un elemento anomalo, sospetto, ... perfino pericoloso!

Riporto la lettera 'incriminata' qui di seguito e, mi scuserete, se ad ogni affermazione risponderò con il mio personale (ed opinabile) parere:
COMMISSIONE CONSERVAZIONE
Societas Herpetologica Italica
Documento: "Limitazione all'importazione di Fauna alloctona"

Per il Ministero dell'Ambiente, la Commissione Scientifica C.I.T.E.S. e gli altri Ministeri competenti.
Redattori: Vincenzo Ferri & Christiana Soccini
Votato e approvato all'unanimità durante l'Assemblea dei Soci S.H.I. di Roma, 30.10.1999
Qualcuno sa quanti soci effettivi conta questa società (dall'elenco on-line risulterebbero attualmente solo 312) e quanti fossero di fatto presenti alla suddetta assemblea? Mi risulta infatti che molti appartenenti alla SHI siano, di fatto, dei terrariofili!
Viste le finalità statutarie dell'Associazione qui firmataria, mirate alla salvaguardia della biodiversità nei Paesi di origine e all'attivazione di iniziative per la conservazione di tutte le popolazioni naturali di Anfibi e Rettili.
Visti i gravi problemi che l'abbandono massivo e continuativo di esemplari di specie esotiche di Anfibi e Rettili sta creando in quasi tutte le nostre regioni, le possibili interrelazioni negative con la fauna autoctona e quanto già deciso a livello CE con Regol. 2551/97 e da alcuni Paesi europei (p.e. in Germania).
Gravi problemi? Dove sarebbero queste massicce immissioni di specie esotiche che vado subito a prendermele? E come farebbero a sopravvivere ai rigori invernali? A me risulta che, in maniera del tutto saltuaria, possa essere rinvenuto un esemplare di qualche specie esotica e quasi sempre per un involontario trasporto passivo insieme a merci d'importazione! Qui a Genova c'è un registro per le adozioni di suddetti animali, funziona benissimo! E ancora una volta sono i tarrariofili che evitano a questi esemplari una triste fine!!!
Se poi il discorso non è così generale come scritto qui sopra, ma ci stiamo riferendo all'effettiva acclimatazione delle tartarughe palustri americane in varie zone d'Italia. Beh, qui mi trovo daccordo, si tratta di un fenomeno deprecabile e dannossissimo, ma non si può fare "di tutta l'erba un fascio"!
Parlano della Germania??? Ma non è proprio lì che si possono allevare animali nella lista di Berna (regolarmente riprodotti in cattività) quando qui è vietato in molte regioni?? Forse la maggior parte dei giovani appassionati che si avvicinano agli 'amici insoliti' sarebbero altrettanto felici di poter allevare un tritone comune piuttosto che una tartaruga della Florida, e se mai lo liberassero farebbero -forse- un bene e non un danno!

Visto che la commercializzazione massiva di questi animali, a prezzi spesso bassi e senza alcuna istruzione sulle loro effettive necessità biologiche, porta alla loro distribuzione presso persone incapaci di garantirne le minime esigenze vitali, determinando così la decimazione degli stock importati.
Avete mai comprato un rettile? Dove posso trovare questi 'prezzi bassi'? Mi interessa davvero!
Mancanza di informazione poi??? Sì fino ad una decina di anni fa c'erano solo pochi libri, ma ora con internet, in pochi minuti, si può raccogliere una marea di informazioni e confrontarsi con decine di appassionati on-line che già hanno allevato o allevano l'animale d'interesse e possono dare tutte le informazioni necessarie e anche qualcosa di più!

Visto il danno ecologico che i continui prelievi per fini commerciali di individui riproduttori e non stanno causando alle popolazioni naturali di Anfibi e Rettili.
Perfettamente daccordo su questo punto (perchè poi, alla fin fine, abbiamo tutti a cuore i nostri amici a sangue freddo!), e la soluzione è semplice: riprodurre in cattività! Comunque voglio sottolineare che esiste già una convenzione di Washington che protegge le specie in pericolo di estinzione, quindi se veramente queste popolazioni sono a rischio non resta che metterle in allegato I!!!
Considerato quanto dichiarato nel al XIII° Global Biodiversity Forum in Costa Rica (maggio 1999) e quanto già disposto nel nostro Paese nel DPR 357/1999 (Regolamento recante attuazione della Direttiva Habitat).
Viste le opportunità previste dal Regol. CE n. 338/97 per la limitazione o blocco del commercio di quelle specie per le quali sia stata riconosciuta l'elevata mortalità alla cattura e durante la stabulazione nei luoghi di origine prima dell'avvio ai mercati internazionali, durante il trasporto e un basso tasso di sopravvivenza in cattività.
OK! Mi sta bene, non deve prevalere l'egoismo di voler allevare a tutti i costi una specie esposta ad elevata mortalità! Voglio far notare che uno dei pesci d'acquario più allevati, il tetra cardinale (Cheirodon axelrodi), viene ancora importato massivamente dal SudAmerica, ed è provato che la sopravvivenza dalla cattura ai nostri acquari è inferiore al 10%! Mi risulta che il numero degli acquariofili sia immensamente superiore a quello dei terrariofili... fatevi due conti!
Vista l'inadempenza del Ministero dell'Ambiente rispetto all'emanazione del decreto sulle specie che subiscono un'elevata mortalità previsto nell'art. 6 della L. 7 febbraio 1992 n. 150.
In attesa di una normativa internazionale che possa efficacemente contrastare l'avanzata dei mercati di fauna selvatica.
Nota: stanno parlando di salvaguardia della fauna selvatica ora leggete la coerenza di quello che segue!
L'Assemblea generale dei Soci della Societas Herpetologica Italica, riunita a Roma in data 30 ottobre 1999, CHIEDE agli Enti competenti di limitare fortemente, se non bandire, l'importazione di fauna selvatica alloctona;
fin qui OK (si fa per dire)
di vietare su tutto il territorio nazionale l'allevamento a scopo commerciale di specie animali provenienti da altri Paesi;
Sbaglio o qui stiamo vietando di riprodurre??? Quindi di ottenere animali il cui commercio non intacca minimamente la fauna selavatica, anzi ne evita l'importazione??? Semmai avrei proposto il contrario!!!
di istituire un apposito Albo in cui inserire i nominativi di persone o Enti autorizzati ed attrezzati alla detenzione di animali alloctoni;
Elitari eh? Perchè poi, alla fine, quelle "persone ed enti autorizzati" sarebbero probabilmente loro medesimi!
di avviare una campagna di censimento delle specie esotiche presenti su tutto il territorio nazionale detenute presso privati, aziende, Enti o società, attraverso autodenuncia obbligatoria da inoltrarsi agli organi competenti (Uffici CITES o altro soggetto referenziato);
Visto? Su questo punto, in alcune regioni, l'hanno già avuta vinta... siamo schedati!!!
di attivare iniziative di educazione naturalistica mirate a disincentivare l'acquisto e il successivo abbandono di questi animali.
Educare a disincentivare??? L'interesse per gli animali parte sempre dall'osservazione attenta ed appassionata: volete educare persone alle quali, della fauna 'minore', non frega un bel nulla?
Avete visto questi 'educatori' all'opera dal 1999 ad oggi? Quando cercate informazioni su qualche rettile trovate quello che vi serve sul loro sito??? Eppure ci sarebbe davvero bisogno di informazioni basilari sulla biologia dei nostri animali nei paesi d'origine per poterli stabulare correttamente.
L'esperienza insegna invece che, alla fine, vi rivolgete ai VERI APPASSIONATI, che sanno fare una VERA OPERA EDUCATIVA perchè conoscono bene i propri animali e cercano di tenerli nel migliore dei modi, ottenendone frequentemente la riproduzione per generazioni!
Sono perfettamente daccordo che le specie esotiche non vanno abbandonate, ma il punto è che tutti i terrariofili sono daccordo! Se no con il numero di 'amici insoliti' che oggi sono allevati sul suolo italico ci potremmo riempire le campagne... i parchi pubblici... ed anche qualche palazzina! Invece la scoperta di un 'infiltrato' è sempre sporadica.

Visto e approvato, Roma, li, 30.10.1999
l'Assemblea generale dei Soci S.H.I.
il Consiglio Direttivo S.H.I.
la Commissione Conservazione S.H.I.
Tratto da http://ecoitaly.net/sva/2001/shi.htm


Questo mugugno sarà solo fine a se stesso se, una buona volta, non prendiamo coscienza del fatto che dobbiamo costituirci in un gruppo unico. Gli interessi sono diversi, lo so, quanto diverse sono le specie animali e esistono caratteri bellicosi ed altri diplomatici, ma la SHI riesce ad avere una voce pubblica perchè ha un 'numero' (e neanche tanto elevato, ma sicuramente compatto) dietro di sé!

Penso che per l'erpetofilia italiana (nel più ampio senso del termine) sia giunto il momento di unirsi in una associazione nazionale, di dimostrare che ha i 'numeri' ed il 'peso' per PRETENDERE di essere ascoltata, di promuovere un'immagine positiva della propria passione, mettendosi al servizio della comunità con opere di divugazione e collaborando con le autorità, e soprattutto di stabilire una sorta di statuto del 'terrariofilo' che indichi, nero su binco, tutti i valori della nostra passione. Solo così eviteremo che, a suon di leggi e cavilli incoerenti, ci estinguano per sempre!

Spero che questo mugugno venga letto da molti e soprattutto che venga raccolta questa sfida!


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