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Ibisco (Hibiscus sp.)

NOTA: il testo e le fotografie riguardanti l'Hibiscus moscheutos ed il coccineus sono a cura di Roberto Pellegrini

Hibiscus rosa-sinensis Le prime notizie documentate su questa pianta sono state riportate da Ghislain Der Busbeck, ambasciatore olandese alla corte di Solimano a Costantinopoli. Appassionato di botanica, studiò ed inviò in patria numerosi esemplari di specie vegetali, tra cui l'ibisco.

Descrizione: il genere Hibiscus appartiene alla classe delle Dicotiledoni ed alla famiglia della Malvaceae. A questa sono state ascritte più di 300 specie di piante che vanno da forme erbacee annuali, fino ad arbusti perenni.
Gli Ibischi vengono generalmente coltivati come cespugli. I loro rami robusti ed il fogliame scuro e lucido li rende già ornamentali in assenza di fiori, tuttavia sono questi ultimi a destare la maggiore ammirazione: si tratta di veri capolavori dai colori accesi e cangianti... purtroppo la loro durata è brevissima sbocciando per un solo giorno.

Specie: gli ibischi rappresentano le piante preferite dai camaleonti Ibisco in terrario. Se avete letto la parte precedente trarrete da soli le conseguenze: l'unica specie da terrario è l' Hibiscus rosa-sinensis. Se dovrete arredare un terrario a piena parete conviene usare una varietà da giardino, in caso contrario userete una delle razze nane.
Credo che ogni terrariofilo amerebbe ospitare una pianta dai fiori tanto belli e graditi ai rettili come questa, tuttavia devo dire che ottenere una pianta rigogliosa con luce artificiale basata su tubi fluorescenti è pressochè impossibile.
Anche se si usano tubi ben bilanciati per spettro d'emissione, in terrario solitamente l'ibisco tende a perdere tutte le foglie basse e a non fiorire mai. Se vi accontantate così può anche andare, in caso contrario le soluzioni possono essere due: avere due piante da stabulare a rotazione nel terrario e sul terrazzo/davanzale (nel qual caso dovremo necessariamente lasciarle nel loro vaso), ovvero passare a una fonte di LUX più potente, quali le lampade ad alogenuri di mercurio.
Questa seconda scelta vi costerà di più per l'acquisto delle lampade e a causa della bolletta elettrica, tuttavia in grossi terrari si rivelerà la migliore non solo per l'indubbia rigogliosità delle piante, ma anche per i vostri amici insoliti che, stimolati da una radiazione più simile a quella solare, daranno il meglio di sè in colori e vivacità.
E' ormai convinzione comune infatti, che il benessere dato da alcune note lampade da terrario ad alto wattaggio non è legato all'emissione di UV, bensì all'intensità luminosa che blocca nei vertebrati il rilascio di melatonina, l'ormone del "sonno", durante tutto il periodo di veglia.

Purtroppo un simile sistema di illuminazione è incompatibile per i piccoli terrari cui solitamente siamo abituati a causa del calore eccessivo che verrebbe prodotto... beh, accontentiamoci di quello che abbiamo!

durante la bella stagione è meglio coltivare le piante all'aperto per gustarne la fioritura rigogliosa Problemi: fino ad oggi ho avuto problemi solo una volta con una pianta infestata dai ragnetti rossi: nonostante alla fine abbia deciso di ricorrere ai pesticidi non sono mai riuscito ad eliminarli del tutto, fino ad essere costretto a buttare via la pianta!
Altri parassiti frequenti sono le cocciniglie che attaccano i rami e gli afidi che solitamente si attaccano ai boccioli dei fiori ed alle cime dei germogli. La scorsa estate ci hanno pensato le coccinelle a risolvere il problema degli afidi in modo naturale!
Se il terreno è troppo compatto e la concimazione manca di quelche elemento (soprattutto ferro e zolfo) possono anche insorgere macchie fogliari indici di infezioni fungine.

Propagazione: l'H. rosa-sinensis può essere propagato per talea, piantando per un terzo della lunghezza dei rametti legnosi di circa 20 cm, privati delle foglie meno una apicale (che sia ben scura e opaca: se è troppo "tenera" seccherà). Il terriccio deve essere mantenuto sempre umido e mai fradicio pena la morte della talea. Il mese ideale per tentare la propagazione è giugno grazie la suo clima caldo, ma non torrido ed al lunghissimo fotoperiodo. Solitamente le piantine cominceranno a mettere nuove foglie verso agosto, indice che le radici sono ormai funzionanti, se invece cade l'unica foglia e secca la cima è probabile che la talea sia morta. Una volta radicate, le talee crescono comunque rapidamente raddoppiando la lunghezza in circa due mesi. Consiglio di piantare tre rametti per vaso, in modo da ottenere un cespo piuttosto ricco, viceversa se volete coltivare l'ibisco ad alberello dovrete usarne uno solo.
Benchè in teoria si possa anche provare a propagare questa specie impollinando i fiori artificialmente con un pennellino (il polline giallo oro è facilmente collocabile sull'apertura dell'ovario), a me non è mai riuscito di ottenere dei semi. Nella migliore delle ipotesi la pianta ha "sopportato" il seme acerbo per una decina di giorni e poi lo ha lasciato cadere, quindi se conoscete qualche trucchetto fatemelo sapere!



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