Elenco schede


Ipomea batatas, la patata dolce

Se vi è venuto il dubbio d'essere finiti su di un sito di ricette culinarie sappiate che siete ancora con me, a parlare di piante da terrario! Questa pianta infatti, oltre a produrre una "patata" di sapore gradevole, simile a quello delle castagne, dà grandissime soddisfazioni a chiunque abbia provato a coltivarla, sia in terrario, che in appartamento... provateci anche voi e non ve ne pentirete!

buone e utili Classificazione, origini e descrizione: appartenente alla classe delle Dicotiledoni ed alla famiglia delle Convolvolacee, la batata (questo è infatti il nome originario, datole dagli indigeni centroamericani) non ha proprio nulla a che vedere con le Solanacee cui appartiene la patata tanto diffusa sulle nostre tavole (Solanum tuberosum).
La batata fu la prima ad arrivare in Europa, portata indietro dalle americhe dallo stesso Cristoforo Colombo, mentre la patata giunse da noi un secolo e mezzo dopo, ad opera degli spagnoli, e venne usata a lungo unicamente come pianta ornamentale! Ironia della sorte, oggi l'uso della batata da noi è ben poco diffuso (in Italia la si coltiva in Veneto, Emilia Romagna e Lazio) ed il tubero viene utilizzato soprattutto per la produzione di fecola e di alcool.

Distinguere una pianta di batata da una di patata è immediato: ve ne renderete conto fin dalla germinazione del tubero che altro non è se non una radice ingrossata e piena di amido. Infatti questo germoglia in modo polarizzato, ovvero all'apice superiore (quello più largo), generando una serie di getti, che svilupperanno alla base le proprie radici in maniera indipendente. I fusti sono piuttosto sottili e, se ben illuminati, di colore rossiccio. Le foglie ricordano per forma quelle dell'edera, tuttavia sono più tenere e lucide, e si sviluppano lungo i fusti in modo alternato. Come accade per le altre Convolvolacee anche questa pianta ha un portamento rampicante e sviluppa tralci di circa tre metri, raramente ramificati e quasi mai lignificati.
In località tropicali si comporta da pianta perenne, mentre in zone temperate vive come pianta stagionale, osservando un periodo di riposo nella stagione fredda. In Italia si può coltivare unicamente in località che consentano circa 150 giorni vegetativi consecutivi senza brinate.

Aspettate i germogli dell'ipomea prima di piantarla Procurarsela e coltivarla: in genere questi ortaggi sono venduti in tardo autunno, periodo in cui la pianta osserva un riposo vegetativo e sviluppa il caratteristico tubero ricco di amidi. A causa del suo scarso uso nella nostra dieta tuttavia può accadere di non riuscire a trovarla, non vi resta che chiedere al vostro fruttivendolo di fiducia. Con pochi euro potete comprarne quante basta per arredare 3 o 4 metri cubi di terrario... o preparare una gustosa cena alternativa!

Io scoprii le virtù ornamentali di questa pianta alle elementari, quando la maestra ci fece portare in classe dei bulbi di questo ortaggio per osservarne la vegetazione. Ancora oggi alcuni la usano come pianta d'appartamento, utilizzando una coltura idroponica. Infatti basta un barattolo d'acqua in cui immergerla per metà, o i 2/3 (si posizione sempre verticalmente rispettando la sua polarità, come fosse una carota), e darle quel tanto di calore da farne ripartire la vegetazione. E' sempre meglio metterla in coltura solo nel momento in cui si aprono le prime gemme, per non rischiare di piantarla capovolta.
Dopo una partenza al rallentatore di circa 2 settimane (necessaria per sviluppare le radici) non si fermerà più e continuerà a darvi grosse soddisfazioni per mesi, consumando le riserve del bulbo e crescendo praticamente in ogni condizione di luce.
In genere, in casa, la si appoggia su una mensola alta e la si lascia ricadere liberamente, formando una "cascata" di tralci pendenti.

Se vorrete ottenere una pianta più robusta e di maggior durata sarà meglio piantare il bulbo in vera terra ed annaffiarlo e concimarlo regolarmente. La batata ama terreni ben drenati, umidi e ricchi di materia organica, quindi è sempre meglio mescolare 2 parti di terriccio universale torboso (non è altrettanto consigliabile la torba pura) e una parte di sabbia.
Difficilmente in casa potremo fornirle una luce così intensa da ottenere una pianta robusta come quelle coltivate in esterno e la pianta sottrarrà via via energie al bulbo fino ad esaurirlo. Tuttavia migliori saranno le condizioni in cui la tenete e più tempo durerà (io sono riuscito a mantenerle per circa 8-9 mesi di seguito). In effetti l'unico inconveniente nell'usare questa pianta è proprio la sua morte, che viene spesso improvvisa lasciando un grosso vuoto sulla mensola... o nel terrario in cui l'avete alloggiata.

In terrario la batata ha una vegetazione rigogliosa Vita in terrario: grazie alla sua estrema adattabilità l'Ipomea batatas (e altre specie e varietà ornamentali simili) può essere coltivata sia in acquaterrari per anfibi che in veri terrari tropicali, tuttavia non si abituerà a coltivazioni "asciutte" perchè le sue foglie temono il secco eccessivo.
In acquaterrario si sfrutterà la sua passione per questo elemento, la pianta crescerà in ogni direzione sviluppando numerose radici avventizie lungo i tralci, sia dentro che fuori l'elemento liquido. Spesso, se la vasca non è molto grande, sarete costretti a potarla drasticamente.
Un buon sistema per ottenere una massa vegetale più stabile per piccole vasche consiste nel coltivare il bulbo in appartamento e preparare della talee (radicano in acqua in pochissimo tempo) di taglia adeguata da piantare direttamente nella vasca. Queste vegeteranno poco, ma se la luce è adeguata dureranno per parecchio tempo e potranno essere rapidamente sostituite ai primi segni di cedimento con nuove talee. Tra l'altro questo sistema vi evita l'incomodo di "mascherare" il bulbo all'interno del terrario.

Nel terrario tropicale, specie se sviluppato in altezza, dovemo fornire all'Ipomea degli appoggi (rami) che le consentano di crescere verso la luce. Il suo portamento vegetativo ricorda quello del Pothos (Scindapsus aureus) strisciando in ogni direzione senza sistemi d'appiglio specializzati e senza attorcigliarsi intorno ai sostegni, come invece fanno i loro "parenti" convolvoli. In condizioni di buona illuminazione può risultare invasiva, coprendo ogni spazio disponibile a scapito degli altri vegetali presenti. La patata dolce è quindi un ottimo aiuto per tutti quei terrari un po' spogli in cui le piante residenti non si decidono a riempire lo spazio disponibile, viceversa è poco indicata per un terrario che abbia già una buona popolazione vegetale, perchè sarebbe rapidamente sopraffatta da questa "velocista".

Nonostante il portamento aggraziato e leggero questa pianta sopporta stoicamente gli strapazzi gettando nuovi tralci ogni volta che uno viene lesionato dagli abitanti del terrario, personalmente l'ho allevata con un maschio adulto di Furcifer pardalis senza grossi problemi, anche se la pianta non è mai riuscita a vegetare bene sui "percorsi" preferiti dal camaleonte.
A mio parere, se non avesse l'inconveniente di vivere solo stagionalmente, questa rappresenterebbe senz'altro una delle migliori piante da terrario!

Curiosità: anche se questo ha poco a che vedere con il terrario, sappiate che nella buccia della patata dolce è presente una sostanza che mostra forti proprietà antidiabetiche. L'estratto di buccia di batata -chiamato caiapo- ha la capacità di potenziare gli effetti dell'insulina, favorendo l'assorbimento cellulare degli zuccheri e quindi la riduzione della glicemia, nei diabetici di tipo II (per intenderci la forma insulino-resistente molto frequente nell'anziano). Una ragione di più per rendere all'Ipomea un po' di quella fama che la patata le ha da sempre usurpato nel cuore degli Europei!



Elenco schede