Tropicalia

Filaforum di Assago 24-27/10/2002
(articolo del 27/10/2002)


pass Ed eccomi all'ultimo reportage dell'anno 2002. Ho visitato Tropicalia nel giorno di sabato dall'orario di apertura fin verso le 18 del pomeriggio, non pretendo quindi di potervi dire tutto sulla manifestazione, ma solo di 'passarvi' le mie impressioni a caldo (sto scrivendo questo pezzo il giorno seguente). Devo innanzitutto ringraziare Patricia Kieran per avermi fornito un pass stampa che, anche se con estrema difficoltà, mi ha consentito di scattare qualche fotografia nella sezione espositiva ove sarebbe stato assolutamente vietato. Mi scuso con voi fin d'ora per la qualità delle foto: i flash erano assolutamente vietati e le foto hanno frequentemente sofferto di 'mosso' e di una limitatissima profondità di campo... beh, proseguiamo.

La superficie della mostra era di fatto suddivisa in quattro parti: al primo piano l'ingresso nella zona espositiva: questo piano prevedeva una prima parte con animali viventi ed una seconda parte con un'esposizione di fotografie e quadri. Al piano inferiore invece si trovava la vera e propria sezione commerciale con un ampio salone dedicato agli esercenti ed una superficie limitata con il vero e proprio mercatino degli appassionati, annesso a questo si trovava la quarta parte, ovvero il teatro, con filmati e spettacoli in un continuo succedersi.
Ma vediamo tutto con più calma.

All'ingresso ci si trovava in una zona completamente schermata con tessuti neri per creare una sorta di 'alone di mistero', questa sezione richiamava immediatamente il clima tropicale con una temperatura elevata e caldo umida. Il primo salone consisteva in un succedersi di allestimenti con piccoli laghetti sulla destra ed una serie di terrari a piena parete sulla sinistra. Più che di terrari si trattava in effetti di vere e proprie stanze con la parete frontale in vetro. In successione (sicuramente dimenticherò qualcosa) ho osservato dei Pandinus imperator, una piccola tartaruga mata-mata, un' anaconda gialla, delle are (sia quella rossa che la macao), tucani, l'esposizione di farfalle vive (in cui si poteva entrare), un micro alligatore, un paio di boa di Dumerill.
A questa zona seguiva un'altra, con piccoli terrari a 'colonna' sparsi qua e la: in questi erano esposti un giovane camaleonte dello Yemen, una piccola mantide orchidea, delle Phelsuma madagascariensis, alcuni fasmidi, un Uroplatus, una Morelia viridis, un pitone reale ed altro che non ricordo.

Usciti da questa zona una nuova area con farfalle 'spillate' (fanno un po' pena, ma erano davvero belle), e due grossi terrari ben arredati (secondo me i migliori dell'area espositiva) contenenti una coppia di iguana rinoceronte ed un magnifico esemplare di Furcifer pardalis (non stava un attimo fermo e la foto è venuta mossa... peccato perchè sembra finto da quanto è bello). A seguire si trovavano nuovi allestimenti a 'piena parete' con pellicani, avvoltoi, cani della prateria (invisibili), un varano (altrettanto invisibile). Infine nell'area 'desertica' dei piccoli terrari sulla cima di mini-dune costruite ad hoc con uromastici, uno scorpione, un gruppeto di 'topi spinosi'...

Finita questa zona si passava alla zona artistica con le bellissime (devo dire che sono invidioso) fotografie subacquee di J. C. Uldry ed i quadri di M. Boscheri. A seguire la zona del 'veleno' con minerali, piante, qualche teca con serpenti velenosi (cerastes, cobra...) ed un paio di teche con ragni (Brachypelma...). Il tutto accompagnato da una proiezione divulgativa, dedicata ai più piccoli.

OK il primo piano è finito.

Scendendo al piano terra ecco la luce sfolgorante (dopo mezz'ora di buio si rimane un po' accecati) della sezione commerciale. Questa superficie era coperta di stand veramente eterogenei, dalla gastronomia multietnica (ma i dolci di marzapane che centravano?), ai venditori di essenze ed incenso, ai subacquei! Naturalmente non mancava chi con gli animali avesse davvero a che fare, ma non più di 5-6 stands in tutto (in questo numero non ho compreso lo stand APAE, associazione non commerciale, che si trovava un po' in disparte sul lato sinistro).

Usciti da questa zona a 'piume e paillets' si imboccava un'area piuttosto angusta, dai soffitti bassi destinata al vero e proprio mercatino degli appassionati... che delusione! Dopo Roma e Longarone, speravo in qualcosa di più! Beninteso mi ha fatto un sacco di piacere rivedere tanti amici ed ho passato più tempo lì che in tutto il resto dell'area, ma le specie esposte erano poche (anche se di ottima qualità) e pochissime le attrezzature.
Comunque, grazie all'aiuto prezioso di Emanuele Biggi che aveva prenotato un tavolo per esporre i suoi anuri, ho approfittato della mostra per cedere i miei due sauri 'vedovi' (la Phelsuma cepediana e Poggy, la mia Pogona vitticeps) e consegnare a mani fidate le mie tre baby Riopa fernandi.
Sono molto contento per la mia Pogona (decretata da tutti i visitatori che le sono passati davanti come il più bell'animale visto nell'ambito dell'intera fiera!!!) perchè Giuseppe, che l'ha adottata, ha una femmina matura e quindi forse vedrò, anche se indirettamente, i sospirati piccoli. Chissà magari ne adotterò anche qualcuno!
Il maschio di cepediana invece è stato adottato da Davide, figlio di una guardia forestale CITES (!), che ho poi scoperto essere frequentatore assiduo di questo sito!!!
A proposito di CITES... ho visto anche una scena piuttosto spiacevole: un espositore aveva con sè delle baby Testudo hermanni e graeca ed è stato multato e costretto a non venderle. Col caos legislativo attuale non ho idea di cosa non andasse, mi è stato detto che le specie in appendice I ora non possono più essere spostate dal luogo dichiarato per la detenzione e forse il problema era tutto li... boh???
Ho visto con piacere, e a soli 10 metri di distanza l'uno dall'altro, Davide Faìn e Dino Schiff! Pare che la diatriba, le cui origini e cause sono tuttora oscure ai più, si stia finalmente estinguendo, così l'erpetofilia italiana sarebbe nuovamente unita! BRAVI!!!
Tra gli altri amici incontrati, il grande Francesco Tomasinelli, webmaster di isopoda.net, con mantidi, uropigi e ragni; Feliciano, che oltre ad aver acquistato due bei maschi di Thamnophis ed una femmina di Boedon per i suoi esemplari single, ha voluto un mio piccolo di Riopa; Enrico Crippa, simpatico, grande riproduttore di colubri ed estremamante competente; Carlo e Maurizio (a quest'ultimo sono andate le altre due riopine) unici frequentatori del forum di questo sito che mi è riuscito di incontrare (una tirata d'orecchie agli altri!); Paolo Vassalli e Franco Zanella (che alla fine mi ha ceduto una coppia, spero, di Phelsuma laticauda) e che hanno 'lanciato' proprio ieri sul web il nuovo sito dedicato alle dendrobates; Manuel che ha finalmente trovato una coppia adulta di Xenopus, Fabio (elaphabio) che ad ogni giro della fiera acquistava un nuovo rettile... e tanti altri amici, noti o nuovi che mi hanno 'illuminato' la giornata con la loro esperienza e la loro passione.

Non potrei chiudere questa pagina se non facessi prima i dovuti mugugni (se no che 'Mugugnone' è?): sono certo che il pubblico dei 'non addetti ai lavori' ha goduto di questa iniziativa ed ha avuto una buona opportunità per avvicinarsi a queste "bestiacce che mi fanno schifo", come le ha definite poco gentilmente una signora che mi transitava accanto.
Purtroppo, anche se io non sono affatto un esperto, ho notato alcuni 'bugs' grossolani che in una prossima esposizione andrebbero eliminati: la scarsa illuminazione forse creava una atmosfera, forse invece impediva semplicemente la vista: gli 'stagni' avevano un'acqua molto torbida e gli animali in essi ospitati erano spesso troppo giovani e piccoli per essere notati. Nella zona farfalle, per quanto mi sforzassi, non sono riuscito a scorgere che 4 esemplari di cui 3 attaccati al soffitto e quindi ben lontani dai visitatori.
Venendo ai terrari a colonna il camaleonte dello Yemen che ho osservato soffriva di una evidente dissenteria (in tutta la teca erano presenti le macchie biancastre delle sue feci semiliquide), il pitone reale stava perennemente con la bocca aperta: se non aveva un'infezione polmonare era perlomeno sovraccaldato (e il superesperto di turno, nonchè, presumo, suo proprietario, mi ha detto dall'alto dei sui "17 anni di esperienza terrariofila" che tutti i Pyton regius stanno abitualmente a bocca aperta... beh, se risulta anche a voi ho imparato qualcosa!). La matide orchidea era invisibile non perchè fosse ben mimetizzata, ma perchè si trattava di un esemplare di 1 cm in un terrario immenso!!! Solo chi ha visitato il mercatino ha potuto godersi la vista di un esemplare subadulto della stessa specie allo stand di Francesco. La ricostruzione dell'ambiente desertico è stata senz'altro la più 'povera' e quel gruppetto di topi spinosi terrorizzati in una teca senza nascondigli faceva pena.
Sul resto degli 'anessi' alla fiera non voglio pronunciarmi, solo mi ha un po' amareggiato vedere, allo stand di un noto importatore, decine di specie africane di cattura tra cui frinomeri, cassine, iperoli e camaleonti di svariate specie, appena 'strappati' dai loro paesi d'origine, e che saranno quasi invariabilmente destinati ad una morte prematura se non saranno adottati da terrariofili più che rodati. Evviva gli animali riprodotti in cattività!

OK fine dei mugugni! Con quanto detto non voglio comunque dare un'impressione negativa della manifestazione. La panoramica dei servizi offerti era davvero notevole (non mi sono soffermato, ad esempio, sugli spettacoli che si svolgevano in teatro, che sono stati ben curati e seguiti da folto pubblico) e ripeto che ho l'impressione che l'utente medio potesse ritenersi pienamente soddisfatto. Solo dal punto di vista strettamente erpetologico penso si possa fare molto di più... rimbocchiamoci ancora un volta le mani!

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Il Tropicalia di Elena

ovvero... una domenica pomeriggio da dimenticare


Pubblico, col permesso dell'autrice, una E-mail che ho ricevuto il lunedì (28/10/02) successivo alla chiusura della mostra, parla della domenica pomeriggio passata da una mamma e da sua figlia. Mi ha abbastanza impressionato e spero che serva da suggerimento per successivi allestimenti.

Ho appena letto il tuo articolo riguardo a Tropicalia 2002 e devo dire che mi trovo d'accordo in parte, cioè la mostra era allestita in maniera "carina e ordinata". Peccato che per vendere e guadagnare il piu' possibile, l'organizzazione faceva entrare quante piu' persone possibili.
Mi spiego: sono andata a visitare la mostra in compagnia della mia bambina appassionatissima di questo genere di fauna e flora alle 15:30 di ieri (domenica): ero in fila per acquistare i biglietti (45 minuti per entrare mi è sembrato eccessivo), alle 16:15 sono riuscita ad avere in mano i biglietti. Siamo entrate a spintoni e già all'ingresso della mostra la gente si accalcava per vedere la tartaruga del primo laghetto, noi siamo riuscite a vedere la tartaruga dopo una decina di minuti!!
Per tagliare corto siamo riuscite a vedere la vetrina dei pappagalli, il laghetto dell'anaconda e da lì in poi, vista l'impossibilità di riuscire ad avviccinarsi alle teche e a causa del caldo insopportabile e della mancanza di ossigeno dovuta alla presenza di troppe persone, siamo giunte al corridoio dove si esponevano le fotografie subacquee e le pitture di vari artisti. Da lì mia figlia ha cominciato a lamentarsi per il troppo caldo e per la mancanza di ossigeno!!!! Siamo cosi' uscite per andare a vedere il mercatino al piano terra e lì l'ambiente era abbastanza vivibile, siamo riuscite a comperare (per lasciarla un po' soddisfatta) una vaschetta con due Xenopus.
A quel punto la rabbia si è fatta avanti: all'uscita (ore 18:00 circa) la coda di persone per entrare a vedere la mostra era almeno di 50 metri, la biglietteria era ancora aperta e vendeva biglietti alla grande. Ci siamo recate assieme ad un'altra schiera di persone insoddisfatte verso l'ingresso della mostra per andare al primo piano, sala stampa, per esporre il nostro protesto e qui non ci volevano fare passare!! Alla fine, si è presentato il "responsabile" (così si è titolato) e ci ha finalmente rimborsato uno dei due biglietti di ingresso!!!! UNO!!!!!
Credo che l'organizzazione della mostra abbia proprio operato in modo da poter, in quest'ultima giornata di mostra, guadagnare il più possibile senza però tenere in conto dell'affluenza di gente e senza scaglionare l'ingresso come invece avviene in tutti gli acquari presenti sul nostro territtorio, se non verso le ore 18, quando il grosso dei visitatori era già stipato all'interno degli stand! Mi auguro che nei prossimi anni, se la mostra dovesse ripetersi, sia organizzata in maniera piu' cosciente sia per le persone che visitano gli stand, sia per gli animali che sicuramente ci guadagnerebbero in benessere!!
Sei d'accordo!???


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