Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Rieppeleon (Rampholeon) brevicaudatus

Questo minuscolo camaleonte avrebbe tutte le carte in regola per diventare un beniamino della terrariofilia: prezzi ridotti, taglia contenuta, fino al 2017 non era neanche soggetto a CITES, abbastanza socievole da poter allevare più esemplari nello stesso terrario, propenso a riprodursi. Tuttavia ad un iniziale boom d'importazioni, con alcuni successi d'allevamento, è seguita la quasi scomparsa di questa specie in cattività. Il suo punto debole è infatti una richiesta di temperature ben controllate al di fuori delle quali muore rapidamente.
In questa breve scheda, dopo una revisione sistematica della classificazione di questo gruppo di "nani" africani, vedremo quali sono le regole base per allevarlo con successo, sperando che qualche appassionato possa espandere nuovamente in cattività questa particolarissima specie, senza esporla ad inutili rischi.

Classificazione ed identificazione

Nel 1874 Günther creò il genere Rhampholeon, in cui classificò il gruppo di camaleonti nani a coda corta diffusi nell'Africa centrale ed orientale, con epicentro di speciazione in Tanzania. Sulla base dei caratteri morfologici compilò una chiave dicotomica di identificazione che può essere utilizzata ancor oggi da noi appassionati. Utilizzando questa chiave dobbiamo tenere però conto che gli studi genetici di Matthee, Tilbury e Townsend ( doi:10.1098/rspb.2004.2806) dal 2004 hanno riclassificato le specie in due ordini ben distinti: Rampholeon e Rieppeleon. Resta il fatto che a questo gruppo si stanno continuamente aggiungendo nuove specie, tra cui molti endemismi. La stessa specie R. brevicaudatus da molti è considerata un complesso multispecifico.

Eccovi dunque la chiave dicotomica, semplificata nei termini ed aggiornata alla classificazione 2004.
1) Piccola protuberanza sul muso assente (vai a 2)
o Piccola protuberanza sul muso presente (vai a 5)
2) Appendici della gola o del mento presenti (vai a 3)
o Appendici della gola o del mento assenti (Rieppeleon brachyurus)
3) Presente leggera crestatura dorsale (Rieppeleon brevicaudatus)
o Dorso senza crestatura (vai a 4)
4) Protuberanza sopraccigliare da 1/3 a 1/2 del diametro dell'orbita (esemplari maschi) (Rieppeleon kerstenii kerstenii)
o Protuberanza sopraccigliare circa 2/3 del diametro dell'orbita (esemplari maschi) (Rieppeleon kerstenii robecchii)
5) Artigli semplici o molto debolmente bicuspidi (Rampholeon temporalis)
o Artigli fortemente bicuspidi (vai a 6)
6) Macchie dermiche nella regione inguinale (vai a 7)
o Nessuna macchia inguinale (vai a 8)
7) Squame granulari di aspetto omogeneo (Rampholeon chapmanorum)
o Squame irregolari (Rampholeon platyceps)
8) Pianta dei piedi spinosa (vai a 9)
o Pianta dei piedi liscia (vai a 10)
9) Protuberanze sopraccigliari e protuberanza sul muso ben sviluppate, con lunghe spine palmari accessorie (Rampholeon spectrum)
o Protuberanze sopraccigliari e protuberanza sul muso poco sviluppate, con spine palmari accessorie arrotondate (Rampholeon boulengeri)
10) Lunghezza della coda maggiore del 30% del totale (vai a 11)
o Lunghezza della coda minore del 30% del totale (Rampholeon nchisiensis)
11) Cresta interorbitale di tubercoli assente o appena accennata (Rampholeon marshalli) o Cresta interorbitale evidente, maschi adulti con rostri dermici lunghi la metà della lunghezza occipitale (Rampholeon gorongosae).

Vi raccomando di utilizzare questa chiave dicotomica per classificare correttamente un eventuale Rieppeleon o Rampholeon da voi acquistato, non sempre infatti gli importatori sanno davvero cos'hanno in stock, mettendo a serio rischio i vostri tentativi d'allevamento: alcune di queste specie (specialmente tra i veri Rampholeon) sono autentici camaleonti montani che hanno necessità di temperature davvero stringenti, raramente ottenibili tra le mura domestiche.

Provenienza

A differenza di molti Rampholeon, le tre specie del genere Rieppeleon hanno un areale di distribuzione vasto e spesso sovrapposto. Rieppeleon brevicaudatus si rinviene nelle foreste pluviali della Tanzania (Usambara e Uluguru Mountains) fino al confine col Kenya, solitamente ad altitudini tra i 300 ed i 1500 metri; tuttavia sono state rinvenute alcune popolazioni anche nelle zone costiere, sul livello del mare (inutile dire che questi sarebbero gli esemplari più adattabili in cattività, ma solitamente non importati). Nell'areale tipico, questi piccoli camaleonti abitano all'ombra del sottobosco, mentre nelle zone costiere si rinvengono nel fitto dei cespugli. Nonostante i Rieppeleon brevicaudatus siano considerati camaleonti terricoli, essi scendono a terra assai raramente, mentre in natura si osservano frequentemente nell'intrico dei rami, anche a qualche metro d'altezza nell'ambiente del sottobosco. Di questo andrà tenuto conto nell'allestimento del terrario.
In estate la temperatura media delle zone frequentate da questa specie è di circa 27°C diurni e 18-20°C notturni. In inverno va da circa 25°C diurni a 15-17°C notturni. L'illuminazione è di 12 ore sia in estate che in inverno, a causa della vicinanza all'equatore.

Descrizione

Rieppeleon brevicaudatus è una piccola specie di camaleonte con dimensioni massime di 6-8 cm, femmina maggiore. Il suo aspetto ricorda una foglia secca ed è così mimetico da renderlo spesso difficile da localizzare all'interno di un terrario ben arredato. I due caratteri più distintivi per questa specie sono una piccola protuberanza a punta sul mento ed una coda estremamente corta (meno di 1/5 della lunghezza). Questa appare visibilmente inspessita alla base, per la presenza degli emipeni, e leggermente più lunga nei maschi. Le femmine, una volta raggiunta la maturità, sono più grandi e meno snelle. La colorazione è molto variabile andando dal grigio, al giallastro, al marrone, al rosso-mattone, il colore di fondo tende ad essere più omogeneo nelle femmine, mentre nei maschi appare spesso marmorizzato o striato. Questa specie è in grado di dissuadere i potenziali predatori attraverso due interessanti comportamenti: (1) è in grado di raggomitolarsi per sembrare una foglia accartocciata; (2) è capace di vibrare in maniera simile ai nostri telefonini! Questo comportamento viene evocato anche in terrario, se ad esempio un grillo cammina loro addosso, o talvolta quando li maneggiamo se si sentono trattenuti.
L'aspettativa di vita media per questa specie è di circa 3 anni, con punte di 5-7 anni osservate solo per alcuni esemplari maschi. Come avviene per altri camaleonti infatti, in cattività la femmina consuma la sua vita in continue riproduzioni. Come detto all'inizio, questa e le altre specie di Rieppeleon/Rampholeon sono regolamentate dal 2017 (CITES allegato B), anche se le popolazioni selvatiche risultano stabili e l'unica minaccia reale per la loro sopravvivenza è il disboscamento.

Terrario

Rieppeleon brevicaudatus viene solitamente allevato in coppia, o meglio in piccoli harem costituiti da un maschio e 2-3 femmine. Questa seconda soluzione, pur richiedendo maggior spazio, riduce lo stress delle femmine che si "spartiscono" gli ardori del focoso maschietto, sempre in cerca di compagnia. In terrari di grandi dimensioni è anche possibile far convivere due maschi con più femmine, questi tuttavia mostrano una certa territorialità e si dovrà controllare che l'esemplare più debole non sia stressato frequentemente dal soggetto dominante.

Le soluzioni per la teca sono molteplici, ma dovendo mantenere un'umidità quasi satura risulteranno inadatti i terrari in sola rete usati per i grossi camaleonti. Una delle sistemazioni più semplici consiste nell'uso di un acquario a cui si sostituirà il coperchio con una copertura in rete. Per una coppia è sufficiente un contenitore di circa 40Lu x 40La x 40Al cm, anche se sarebbe meglio che l'altezza raggiungesse i 60cm, tenendo conto che sul fondo si metterà uno spesso substrato. Per ogni esemplare aggiunto si aumenterà la lunghezza di circa 20 cm.

Quanto appena detto vale partendo dal presupposto che voi viviate almeno sopra i 1200 metri di quota, o che possiate posizionare il terrario in un ambiente dalla temperatura adeguata (cantina, stanza climatizzata) da cui non dovrete più spostarlo. Se invece avete bisogno di movimentarlo quotidianamente per adeguare la temperatura notturna, il terrario in vetro risulterà poco idoneo a causa del peso (specie una volta arredato) e della fragilità. In questo caso sarà meglio utilizzare una vasca in plastica sottile, tipo quelle Ikea, forandola adeguatamente ed eventualmente sostituendo parte di un lato con una sottile lastra di vetro (1,5mm bastano). Un'altra possibilità è quella di costruirvi un terrario in polistirolo spesso almeno 3cm che, una volta coperto con vernice atossica plastificante sia internamente che esternamente, e ricavando una finestra laterale cui applicare una coppia sovrapposta di vetri sottili, non solo sarà leggerissimo da movimentare, ma sarà possibile climatizzarlo almeno parzialmente in maniera autonoma, rispetto alla temperatura esterna.

Arredamento

Il fondo sarà coperto da un substrato spesso una decina di cm, mantenendo così una buona riserva d'umidità e facilitando le femmine nella deposizione. Posizioneremo quindi un paio di cm di argilla espansa come drenaggio, coprendola con terriccio neutro non concimato mescolato con circa il 20% di sabbia. Al di sopra potremo porre delle foglie secche per riprodurre la lettiera del sottobosco (preferibilmente quercia o leccio). Utilizzando lunghi rami sottili si creeranno dei camminamenti che permettano ai piccoli camaleonti di muoversi per l'intero volume del terrario, senza aver bisogno di scendere a terra.

Dato che i Rieppeleon brevicaudatus vivono perennemente all'ombra, le piante andranno scelte tra le specie adattabili in condizioni di luce scarsa e capaci di sopportare un'elevata umidità, quali l'erba miseria (da preferire nelle varietà verdi, es. Tradescantia albiflora), il pothos (Epipremnum aureum) e l'aglaonema (Aglaonema modestum). Una vegetazione abbondante favorirà la creazione di barriere visive naturali, che ridurranno il contatto visivo tra gli esemplari. Inoltre contribuirà a mantenere l'umidità elevata e le foglie creeranno piccole raccolte d'acqua, utilizzate dai camaleonti per dissetarsi.

Alcuni autori illuminano artificialmente il terrario di questi camaleonti, tuttavia sarebbe meglio posizionare il loro terrario in modo che sia sufficiente la luce ambientale, evitando che il sole possa colpire direttamente la teca. Le lampade artificiali infatti aumenteranno inevitabilmente la temperatura e troveranno impiego solo se avete posizionato il terrario dei Rieppeleon in un locale freddo (ad esempio una cantina o una veranda su cui non batta il sole). Questi camaleonti non necessitano di lampade a raggi UV, quindi potete evitare di utilizzarle.

Temperatura ed umidità

I due parametri fondamentali da rispettare per la sopravvivenza dei piccoli Rieppeleon brevicaudatus sono un'elevata umidità ed un'escursione termica ben definita. L'umidità verrà mantenuta spruzzando tutta la teca mattina e sera. Per capire se spruzzate acqua a sufficienza vi basterà osservare i vostri camaleonti subito dopo: se l'umidità è corretta non li vedrete bere quasi mai, viceversa li vedrete bere dalle foglie spesso, anche quotidianamente. Va da sè che dovrete aumentare la quantità d'acqua (controllando che anche il terreno sia sempre umido, ma mai fradicio), fino a capire qual'è l'optimum e tenendo conto che nei giorni con alta pressione atmosferica sarà inevitabile una maggiore evaporazione. Comunque sia non siate eccessivamente ansiosi: potendo bere autonomamente i piccoli Rieppeleon ovvieranno da soli a qualche vostro errore, purchè non perseveriate!
Da quanto ho appena scritto, potete capire che questi "nanetti" non possono essere abbandonati a sè stessi durante l'estate, a meno che disponiate di un sistema d'umidificazione automatico, controllato elettronicamente.

Se il controllo dell'umidità è importante nell'allevamento dei Rieppeleon brevicaudatus, la temperatura risulta il vero fattore limitante. Quasi tutti gli esemplari acquistati in autunno possono infatti resistere entro certi limiti alle temperature di casa nostra fino a tarda primavera. Ma appena il range di massima e minima supera le loro scarse capacità d'adattamento la loro morte è questione di pochi giorni. Per inciso potete prevedere che stanno per "lasciarvi" quando di notte, mentre dormono, la loro colorazione si presentasse a blocchi, con alcune aree nere (segno di un pesante stress).

I Rieppeleon brevicaudatus hanno necessariamente bisogno di due condizioni specifiche se vogliamo allevarli in salute e vedere schiudere le loro uova:
- mai andare sotto i 12°C o sopra i 28°C
- garantire un'adeguata escursione giorno/notte
A questo scopo sarà sufficiente garantire una temperatura notturna di circa 17°C in tutte le stagioni, lasciando che quella diurna segua le fluttuazioni casalinghe della nostra stagione (ma impedendo che superi i 28°C)

Valutate quindi bene, e con largo anticipo, come affrontare il periodo estivo. Chi possedesse una cantina vera (intendo di quelle in cui far invecchiare il vino, con temperature praticamente costanti in ogni stagione) non avrà mai problemi. Lo stesso dicasi per chi vive (o si trasferisse per l'estate, con terrario al seguito) in alta montagna. Poco pratico invece, ed energeticamente dispendioso, sarebbe l'uso di un climatizzatore.
Vi propongo quindi un'altra possibile soluzione che richiede tuttavia un po' di capacità nel "fai-da-te" ed un piccolo impegno economico. In pratica vi potrete costruire un piccolo box climatizzato, in cui trasferirete ogni sera i vostri esemplari per far passare loro una buona notte. Credete che questo trasferimento costituirà uno stress minimo, rispetto a quello di mantenerli a temperature anche di poco più elevate! Ciò che vi occorre è un piccolo frigo da campeggio raffreddato con piastre di peltier (circa 60 euro) ed un termostato elettronico a sonda esterna, che blocchi l'alimentazione del peltier appena raggiunta la temperatura desiderata (i più economici si trovano su ebay, a circa 14 euro, ma necessitano di un alimentatore da 12v).
L'unica operazione da fare è inserire la sonda nel frighetto praticando un piccolo foro (eventualmente stuccabile con un po' di colla neoprenica), arredare il box minimalisticamente con alcuni rametti ed una palla di carta da cucina intrisa d'acqua (per saturare l'umidità) e fare alcune prove con un termometro per verificare i tempi di raffreddamento e la precisione del termostato (settato appunto a 17°C), prima di inserirvi i vostri piccoli camaleonti. Ricordatevi di trasferire di notte, nello stesso box, anche la scatola con le eventuali uova dei vostri beniamini. Limitate al minimo la ventilazione (o meglio rinunciate del tutto a fare fori) per non compromettere il raffreddamento del box: i circa 20 litri d'aria presenti sono più che sufficienti a far passare loro una notte senza rischi.

Se avete maggior estro potreste, come suggerito in precedenza, costruire un terrario in polistirolo e procedere a raffreddarlo direttamente con i peltier. Questa soluzione sarebbe l'optimum, perchè vi consentirebbe di controllare anche la temperatura diurna e soprattutto rinfrescherebbe anche le uova, senza necessità di movimentare i vostri Rieppeleon. Tuttavia si tratta di una soluzione non alla portata di tutti e che necessita anche di un controllo adeguato della ventilazione, per limitare contemporaneamente la dispersione termica ed un pericoloso ristagno dell'aria.

Alimentazione

Nonostante la taglia minuta, gli adulti di Rieppeleon brevicaudatus preferiscono predare insetti di dimensione consistente (grilli al 3° stadio, giovani blatte entro 1cm di taglia, mosconi ottenuti dai bigattini), piuttosto che le piccole drosofile. Nei loro terrari vengono solitamente inseriti anche gli onischi che, oltre a costituire un cibo supplementare ricco di calcio, contribuiscono a mantenere il substrato pulito.

I camaleonti di cattura spesso non accettano gli insetti da pasto messi in una ciotola, quindi nei primi giorni è bene controllare che tutti gli esemplari si nutrano, liberando eventualmente gli insetti direttamente nel terrario. In questo caso metterete anche una piccola esca (es. un croccantino da gatti) in una posizione a "tiro di lingua" per i vostri camaleonti nani, così da attirare allo scoperto le loro prede. Per inciso i Rieppeleon sanno sparare la lingua ad una distanza circa doppia della loro lunghezza totale.
Non fornirete altre prede finchè ne vedrete girare per il terrario, pena trovarvi infestati da grilli/blatte adulti non più predabili. Gli insetti andranno leggermente spolverati con un preparato di calcio per evitare ai vostri camaleonti il rachitismo: la frequenza di questo supplemento sarà di un pasto ogni 15 giorni per i camaleonti adulti, quotidianamente per i baby in crescita. Sottolineo che la qualità degli insetti da pasto, e soprattutto il cibo bilanciato e ricco di vitamine con cui li nutrirete prima di somministrarli ai vostri ospiti, farà un'enorme differenza per la salute dei vostri amici insoliti.

Riproduzione

I Rieppeleon brevicaudatus sono camaleonti piuttosto statici, che occupano piccoli territori variabili. A parte l'attività di caccia, che avviene comunque all'agguato, i principali movimenti si verificano proprio per finalità riproduttive. I maschi hanno davvero il "chiodo fisso" e le femmine già pregne si difendono scoraggiandoli con colorazioni di minaccia o, più sbrigativamente, speronandoli col muso per buttarli giù dal ramo su cui si trovano. Dopo 30-35 giorni dall'accoppiamento, la femmina seppellirà 2-6 uova a circa 5 cm di profondità nel terreno. Le uova possono essere lasciate nel terrario, tuttavia potrebbero presentarsi due problemi importanti: una temperatura d'incubazione non adeguata, ovvero la predazione delle stesse -o dei neonati- da parte di eventuali grilli. Conviene quindi recuperarle adagiandole, nella stessa posizione in cui si trovavano nel terreno, in una piccola scatola contenente uno strato di 2cm di vermiculite umida. Secondo quanto riportato da alcuni allevatori, con una temperatura costante di 20-22°C le uova schiuderanno in 45 giorni, mentre con oscillazioni di 17-22°C impiegheranno circa 82 giorni. I neonati sono lunghi 1,5cm e devono essere nutriti con insetti minuti quali collemboli, grilli appena schiusi e drosofile. Una femmina può deporre fino a 6 covate l'anno (una ogni due mesi!). Se quindi vi dimostrerete allevatori all'altezza, avrete presto un branco di nanetti a coda corta da diffondere tra gli appassionati.