Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Basilisco: il piccolo re

No, non si tratta della continuazione del "Piccolo Principe" di Saint-Exupéry, ma di poche righe che vorrei dedicare ad un simpatico amico, ospite infrequente dei nostri terrari: il BASILISCO.

B. plumifrons

Anche se questo nome può richiamare alla mente esseri mitologici dall'aspetto mostruoso, il genere Basiliscus raggruppa quattro specie di rettili dall'apparenza aggraziata. Questi sauri infatti hanno taglie che non superano i 70 cm di lunghezza (di cui i 2/3 rappresentati dalla coda) ed un aspetto slanciato. La principale caratteristica che li "fa notare" è la cresta esibita dal maschio, che, nel caso della specie plumifrons si estende a tutta la schiena conferendo veramente un aspetto "regale". Le femminucce hanno un'apparenza più dimessa, mostrando assenza di ornamenti ed una taglia inferiore.

In natura

Il Basilisco occupa le aree geografiche del Messico, dell'America Centrale e del Sud America. Il B. plumifrons, legato alla foresta pluviale, si trova in Costa Rica, Nicaragua e Panama, il B. galeritus in America Centrale, Ecuador e Colombia occidentale, il B. basiliscus in tutta l'America Centrale e Colombia, ed il B. vittatus in Messico, America Centrale e Colombia.

Tutte e quattro le specie amano occupare posizioni elevate tra i rami degli alberi, possibilmente nei pressi di uno specchio d'acqua ove possano tuffarsi in caso di pericolo. Ben nota è la loro capacità di poter correre, per brevi tratti, sulla superficie dell'acqua senza affondare, grazie alla particolare conformazione delle zampe posteriori.

Vita in cattività

Fatta eccezione per la specie B. galeritus, gli altri Basilischi si possono trovare in commercio; dico si possono perché ciò non accade di frequente. Infatti, a dispetto della taglia contenuta (vogliamo confrontarlo alle onnipresenti iguane?), questo sauro è poco richiesto, almeno qui in Italia, a causa di alcuni "difettucci". Devo dire, ad onor del vero, che la specie più problematica è proprio la più bella, il B. plumifrons, e questo è un vero peccato!

Il primo e più importante dei problemi è rappresentato dal carattere: nonostante la ripetuta riproduzione in cattività i Basilischi continuano ad essere animali estremamente timidi. Questo fa sì che un esemplare, vedendovi fare un gesto brusco, possa spaventarsi e gettarsi a capofitto contro i vetri del terrario nel tentativo di scappare, per poi continuare a sbatterci contro come un pazzo fino a ferirsi. E' tutt'altro che infrequente osservare nei negozi/fiere del settore esemplari con il muso ferito o tumefatto.

Il sistema migliore per ovviare a quest'inconveniente è di riservare a questi sauri un grosso terrario riccamente arredato (e questo è il secondo problema!). Quella che vi descrivo qui di seguito rappresenta una soluzione che può soddisfare anche il B. plumifrons, ma nel caso in cui vi accontentiate dei suoi "cuginetti marroni" (B. basiliscus o, ancor meglio, B. vittatus) potrete stare più che tranquilli.

B. vittatus

La teca ideale, in tutto vetro, dovrebbe misurare almeno 120 x 60 x 120 cm (Lu x La x Al), meglio se potete eccedere ulteriormente raggiungendo un paio di metri di lunghezza. Il fondo andrà diviso in due con una lastra alta 25-30 cm per ricavare una parte acquatica.
Nella fase di progettazione del terrario ricordate quindi di praticare sul vetro posteriore due fori (pochi cm sopra il livello d'acqua) per l'entrata e l'uscita delle bocchette di un filtro a pompa centrifuga che starà fuori del terrario (da caricare con lana di perlon + carbone attivo, e pulire 15 giorni). Non usate filtri interni che vi costringerebbero a terrorizzare gli animali per le normali operazioni di manutenzione.

Dovrete comunque effettuare cambi d'acqua regolari per evitare l'accumulo di inquinanti (minimo una volta al mese, meglio se più frequente, vista la tendenza di questi animali a defecare nell'acqua). Le feci, per inciso, andranno comunque allontanate immediatamente o non ci sarà filtro in grado di reggere!

Nell'acqua potrete mettere sul fondo un sottile strato di ghiaietto a grana grossa (2cm) ed una radice affiorante che si appoggi alla riva.
Nella parte asciutta potrete mettere palline di argilla espansa (come drenaggio) coperte con almeno 10 cm di torba, che, a causa del suo Ph molto acido, contrasterà lo sviluppo di batteri e funghi. In questa parte, basilischi permettendo, dovrete cercare di fare attecchire qualche pianta robusta: Monstera, Phylodendron, Dieffenbachia, Yucca, Sansevieria, Bromelie, o anche un semplice Ananas recuperato dal frutto (cresce lentamente però!). Inoltre riempirete tutta l'area sovrastante con rami robusti ben fissati (per evitare che i salti dei Basilischi li facciano crollare).

Se i vostri Basilischi sono dei baby potrete godervi la coreografia creata in santa pace per un annetto, in caso contrario è probabile che i loro movimenti danneggino nel tempo le piante, nel qual caso dovrete sostituirle, o, in casi disperati, ricorrere a quelle di plastica.

A causa dell'umidità creata dalla parte acquatica sarà anche necessario prevedere numerose griglie d'areazione ai lati della teca. A completamento del terrario vi serviranno lampade fluorescenti a luce bianca e/o UV, uno o due spot a incandescenza o infrarossi per creare una zona calda, ed un riscaldatore termostatato per la parte acquatica. La temperatura media della vasca dovrebbe aggirarsi tra i 28°C (diurna) ed i 22° (notturna).

Scegliere gli esemplari

coppia di B. basiliscus

Se ne avete la possibilità acquistate esemplari giovani, nati in cattività, e solo se si presentano ben in carne, vispi (occhi aperti e vigili ai movimenti circostanti) e senza abrasioni. Evitate animali magri, sonnolenti o feriti, 99 su 100 si tratta di esemplari di cattura stressati a morte e carichi di parassiti. Nei giovani il guaio è quello di non poter distinguere facilmente i sessi perciò si potrà optare per soggetti subadulti (che costeranno parecchio di più) o tentare la sorte. Nella teca potrà vivere un solo maschio adulto in compagnia di 1-3 femmine.

Alimentazione

Non rappresenta di solito un problema: i Basilischi consumano infatti qualsiasi tipo di insetto o piccolo vertebrato che gli entri in bocca, in genere li si nutre con grilli, locuste, caimani (Zophobas morio), camole del miele e topini appena nati.
In natura gli adulti seguirebbero una dieta basata anche su anfibi e piccoli sauri. E' buona norma integrare i pasti con preparati a base di calcio, soprattutto nel caso si allevino giovani esemplari, per evitare il rachitismo. Talvolta i Basilischi consumano anche frutta ben matura (banana, ananas, papaia, pesca, albicocca) che fornisce un prezioso apporto di vitamine e sali minerali.

Riproduzione

Nel caso vogliate cimentarvi nella riproduzione di questi sauri dovrete stabularli per almeno un mese (meglio due) a temperature medie di 24-25°C diurni e 17-19° notturni (lasciando lo spot riscaldante acceso però!) e mantenendo il terrario più secco. Per ottenere queste condizioni il sistema più semplice consiste nell'aumentare il volume o il numero delle prese d'aria del terrario, sempre che la vostra casa d'inverno non sia un forno!

Al termine di questo periodo riporterete la temperatura ai valori standard e innalzerete l'umidità spruzzando il terrario mattino e sera. Cominceranno in breve corteggiamenti ed accoppiamenti: il maschio mostrerà la sua baldanza con tipici movimenti "su-giù" del capo e la femmina potrà segnalare la sua disponibilità abbassando la testa e sollevando la coda. Durante l'accoppiamento il maschio trattiene la femmina con la bocca afferrandole la pelle del collo, in genere senza grossi danni. Poiché gli accoppiamenti si susseguono può però capitare che il collo della sventurata presenti leggere escoriazioni, nel qual caso è meglio separare temporaneamente i partner.

Entro tre settimane la femmina apparirà ben gonfia di uova e comincerà a cercare un luogo dove deporre. In questo periodo sarà più nervosa del solito per cui lasciatela in pace il più possibile. Meglio se potete allontanare temporaneamente il maschio. Se la vostra teca prevede un arredamento spartano tipo "moquette e ciotola d'acqua" (ma davvero vorreste sacrificarli così?) dovrete pressare in un angolo del terrario della torba per consentire alla femmina di scavare una sorta di buca per la deposizione. Le covate variano a seconda della specie: in media comprendono da 8 a 18 uova; se la femmina è in salute e ben nutrita potrà comunque deporre per 4-5 volte nella stessa stagione!

Incubate le uova a 28°C, seppellendole per la metà inferiore in torba o vermiculite umide e rispettando la posizione alto-basso in cui sono state deposte. La schiusa avviene dopo 8-10 settimane. I piccoli, una volta riassorbito il sacco vitellino, possono essere allevati in condizioni simili agli adulti e nutriti con grillini di 6-8 mm, camole del miele e larve della farina (Tenebrio molitor). Lasciate sempre a disposizione acqua pulita da cambiare quotidianamente.
Anche se la maturità sessuale viene raggiunta dopo 18-20 mesi i piccoli maschi cominciano a litigare verso i 5-6 mesi di vita per cui è meglio separarli (sarebbe questo il momento migliore per distinguere i sessi e quindi acquistare i nostri esemplari).
Buon allevamento!