Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Eublepharis macularius, il geco leopardino

Articolo e fotografie di Ilaria

Distribuzione geografica e habitat

la femmina high-yellow di Ilaria, dopo il pasto

India, Pakistan, Afganistan. Il suo habitat naturale è deserticolo, roccioso, con vegetazione rada e scarsa.

Notizie generali e biologia

Eublepharis macularius non presenta lamelle sulla superficie inferiore delle zampe - non è quindi capace di arrampicarsi su superfici verticali o lisce- ma è fornito di unghiette che gli permetto di arrampicarsi abilmente su tronchi e superfici porose non troppo ripide.
Il suo nome (dal greco) deriva dal fatto di avere palpebre funzionali, al contrario della maggior parte degli altri componenti della famiglia dei geconidi.
In inglese il suo nome comune è "fat-tailed gecko" (geco dalla coda grassa); questi gechi infatti immagazzinano le riserve di grasso nella coda che assume un aspetto ben paffuto se il nostro amico è in buona salute.
Raggiunge una lunghezza che va dai 20 ai 25 cm circa, la sua pelle è rugosa e presenta delle macchie diffuse su tutto il corpo (di qui il soprannome di leopardino) anche se ormai gli allevatori sono arrivati a selezionare esemplari con livree dai colori molto accesi e in alcuni casi privi di macchie (varietà orange, high yellow, tangerine etc...). Sono animali dall'attività essenzialmente notturna, completamente insettivori.

Comportamento

I gechi leopardini sono docili, soprattutto se abituati fin da giovani, e si lasciano maneggiare molto facilmente; ma attenzione a non prenderli mai per la coda! Infatti, come molti altri sauri, per difendersi sono dotati di un meccanismo chiamato autotomia che permette loro di auto-staccarsi la coda, che in seguito ricrescerà (anche se meno bella).
I maschi sono molto territoriali.

Alimentazione e vita in cattività

Si dice che i gechi leopardini non abbiano bisogno di grandi spazi, ma personalmente preferisco fornire il maggior spazio possibile ai miei animali. Per una coppia lo spazio adeguato dovrebbe essere un terrario di almeno 40x60 cm. di base. Solitamente questi animali vivono in colonie, ed essendo molto territoriali due maschi non andranno mai tenuti nella stessa teca, mentre un maschio potrà convivere con più femmine (1-6).
La temperatura dovrà aggirarsi intorno ai 25-30° centigradi di giorno per calare fino a 18-22° C di notte, ovviamente l'illuminazione andrà regolata di conseguenza (12 ore accesa e 12 spenta). Per facilitare la riproduzione vi consiglio, oltre a rispettare i cicli giorno/notte, di tenere durante i mesi invernali la luce accesa per minor tempo, diciamo 5-6 ore, (anche se c'è chi sostiene che andrebbe tenuta spenta per l'intero periodo), e far calare la temperatura fino a raggiungere i 18-20° C sia di giorno che di notte.
C'è una perenne diatriba se i gechi leopardini abbiano effettivamente bisogno o meno di lampade UVB (per la sintesi della vit. D), essendo animali notturni si presuppone che raramente in natura siano esposti ai raggi solari. Io personalmente non uso queste lampade.

Sul fondo del terrario non mettete MAI materiali quali tutolo di mais o ghiaietta per acquari perché, se ingeriti, possono provocare gravi blocchi intestinali che, nel migliore dei casi, provocheranno un prolasso intestinale dell'animale e, nel peggiore (soprattutto in soggetti giovani), la morte. Potrete usare invece con tutta tranquillità uno specifico tipo di sabbietta di calcio, totalmente digeribile, o carta assorbente o di giornale, che nonostante possa essere antiestetica, è molto igienica e facile da pulire.
Potrete nutrire i vostri gechi leopardini con: camole della farina, camole del miele (non troppe perché sono molto grasse) e grilli, spolverando il tutto con speciali preparati di calcio e vitamine. Il cibo andrà sempre integrato (quasi tutti i giorni) per i giovani e le femmine incinte (servirà loro a rendere più resistente il guscio delle uova). Per quanto riguarda gli adulti, il supplemento basterà 2 o 3 volte a settimana.

In commercio esistono anche preparati di insetti disidratati, ma i nostri beniamini sembrano odiare questo tipo di prodotti.
Nel terrario non dovrà mai mancare una ciotola bassa e larga contenente acqua sempre pulita, diversi rifugi (anche scatolette di cartone vanno bene) e possibilmente dei tronchetti sistemati orizzontalmente per movimentare un po' l'ambiente. Consiglio vivamente di disporre anche una piccola scatola di plastica (con tappo) che andrà forata lateralmente in modo da creare un'entrata. Riempitela poi con del terriccio che andrà mantenuto sempre umido. Questa non solo servirà per la deposizione delle uova, ma anche per fornire ai gechi un ambiente sufficientemente umido per aiutarli nella muta. La pelle morta a volte, seccandosi, può infatti stringersi intorno alle dita provocando necrosi e conseguente perdita della falange. Con questa semplice precauzione eviterete questo spiacevole inconveniente.
Durante la muta il geco leopardino entra in un breve periodo di digiuno, quindi se non mangia non preoccupatevi!

Sessaggio e riproduzione

Il sesso di questi piccoli sauri è molto facile da stabilire nei soggetti adulti, infatti il maschio ha ben visibili i pori femorali che appariranno come una "V" alla base della coda, nella zona del pube, nella femmina invece sono molto poco visibili, quasi assenti.
Una volta raggiunta la maturità sessuale, si riproducono di solito 2 volte l'anno. La femmina andrà ad interrare le uova nella scatola col terriccio umido (vedi sopra), ve ne accorgerete perché di solito le ricopre, smuovendo il terriccio e accumulandolo da un lato. Noterete inoltre un rigonfiamento dell'addome nelle femmine incinte e poi un improvviso 'dimagrimento' dopo la deposizione.
Quando ho visto le uova la prima volta sono rimasta molto sorpresa dalla loro grandezza! Sono di forma allungata, lunghe circa 4,5 cm. Quando sono fertili avranno un aspetto turgido e "sano", quando invece non sono fecondate saranno flosce e di un colore più giallino. Vanno maneggiate il meno possibile, meglio senza toccarle con le mani, e trasportate nella posizione alto-basso in cui sono state deposte (anche se rimane una piccola parte di terriccio non fa nulla). Le andrete a posare su uno strato di vermiculite o perlite umida in un'incubatrice ad una temperatura di 26-32° C. Dalla temperatura dipenderà il sesso dei piccoli, a temperature più basse nasceranno femmine, a temperature più alte, maschi.
I piccoli avranno una livrea diversa dagli adulti, che cambierà col passare del tempo; l'alimentazione sarà la medesima degli adulti, ma con insetti più minuti. Consiglio di tenere separati i piccoli dagli adulti che potrebbero far loro del male per avere la meglio sul cibo.

Prima dell'acquisto

Scegliete esemplari in ottimo stato, quindi vi consiglio vivamente di: