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Lampropeltis

bellissimo sinaloae
Non ho voluto limitare con un nome specifico questa sezione in quanto il genere Lampropeltis comprende numerose specie e moltissime sottospecie (i triangulum ne sono il classico esempio). La mia esperienza si è limitata al Lampropeltis triangulum sinaloae, forse uno dei più belli, ma sono sicuro che anche molti di voi avranno qualcosa da raccontare su altre specie o sottospecie.

INDICE:
Lampropeltis triangulum sinaloae
Lampropeltis getulus californiae


I Lampropeltis sono diffusi in gran parte del continente americano trovandosi già a sud dei territori dell'Ontario e Quebec, fino a raggiungere Colombia, Equador e Venezuela. Questo loro habitat estremamente esteso (da regioni aride alla foresta pluviale, e dal livello del mare sino ai 3000 metri della cordigliera delle Ande) rende difficoltoso dettare regole generali che soddisfino la condizioni d'allevamento per tutte le specie. Tuttavia la maggior parte delle varietà di interesse erpentologico derivano da aree più ristrette, facilitandoci un po' il compito.

Il termine Lampropeltis significa "scudo (in questo caso squama) splendente" riferendosi ai colori brillanti di questi serpenti. Tra gli amatori sono anche noti come "falsi coralli" riferendosi alla loro mimicry del genere Micrurus (i serpenti corallo appunto) con cui cercano di intimidire eventuali predatori. Gli americani a questo proposito hanno due detti: "red and yellow, dead fellow" e "yellow and red, you are dead" per indicare che la distinzione tra i velenosi e i non consta nella vicinanza delle fasce di colore rosso e giallo (Micrurus) piuttosto che rosso e nero (Lampropeltis).

Attualmente la classificazione ufficiale riconosce solo otto vere specie e moltissime sottospecie: Queste otto specie vengono solitamente suddivise, per nostra comodità, in due gruppi maggiori: i getulus o serpenti reali (calligaster e getulus), ed i triangulum o serpenti del latte (tutti gli altri). Evito la descrizione delle singole sottospecie perchè bisognerebbe fare un sito a sé (e ne esistono già anche se in lingua inglese: erp-edia, scheda di allevamento generica, colubri nordamericani).

Lampropeltis triangulum sinaloae

Descritto da Williams nel 1978, raggiunge la taglia massima di 122 cm, si trova dalla regione sud-ovest di Sonora, attraverso tutta la regione del Sinaloa, negli USA, fino a raggiungere il Rio Fuerte nel sudovest del Chihuahua (Messico). Si tratta pertando di una specie che apprezza temperature piuttosto elevate ed un clima tendenzialmente secco.

pochi nascondigli tanto nervoso Il terrario: di norma le dimensioni minime della teca per tutti i serpenti vengono indicate in modo che il lato maggiore + quello minore della base del terrario siano uguali alla lunghezza del serpente (es. base 70x30 per un serpente di 100 cm). Inutile dirvi che più grande sarà meglio sarà, sta di fatto che i Lampropeltis amano molto di più un arredamento "ricco" ed un ambiente tranquillo, che una teca spaziosa. Questo fatto l'ho constatato personalmente: all'inizio ho cresciuto i miei due piccoletti (27 cm), derivati dallo scambio con le Dendrobates in una piccola vasca di 50x25x28 cm ove avevo messo varie radici e mezza noce di cocco sotto cui amavano stare. Tutto è proceduto senza problemi e due anni dopo li ho passati in un terrario di 50x40x70 cm, pure questo ben arredato con nascondigli e privo di illuminazione poichè ho constatato che se si rinuncia all'illuminazione artificicale i Lampropeltis sono molto meno timidi (diciamoci la pura verità questa insistenza sull'illuminazione di un animale notturno è davvero un "nonsense" siamo noi i "rompiballe" che ci tengono a "metterli in vetrina"!).
Una volta raggiunta la taglia adulta ho voluto fare il "rompiballe" anche io e li ho spostati nel mega terrario che ho in ingresso (quello delle ex Dendrobates 100x60x100 cm) con meno arredamento ed illuminazione propria. L'effetto estetico era senz'altro mozzafiato, ma i due non lo hanno gradito affatto diventando nervosi e rifiutandosi di mangiare finchè non li ho riportati nella teca precedente. Quindi mi permetto di suggerire di rinunciare ad averli sempre sott'occhio per permettere loro di condurre un'esistenza tranquilla. Un ultimo paio di cose: questi Lampropeltis prediligono temperature sui 27-30°C, anche se spesso si nutrono anche a temperature intorno ai 24° per cui, anche se l'illuminazione manca, è meglio fornire in una parte del terrario un po' di riscaldamento (io usavo un cavetto riscaldante da 25 watt acceso solo di giorno). Sul fondo si possono usare molti materiali, ma io vi consiglio caldamente la torba, questa infatti, una volta asciutta, ha un potere d'assorbimento superiore anche alla sabbia per gatti inoltre essendo acida impedisce lo sviluppo di batteri evitando i cattivi odori.

sempre insieme Convivenza: è opinione comune che non sia possibile far convivere dei Lampropeltis per le abitudini ofidiofaghe di questo genere di serpenti, se questo è vero per il gruppo dei getulus non mi sento di affermarlo altrettanto categoricamente anche per i triangulum.
Prima ancora di avere i miei esemplari avevo notato cha all'acquario di Genova due L: t. sinaloae convivevano in perfetta armonia, da li la decisione di tentare... I miei sinaloae hanno convissuto fin dalla nascita e vi posso riferire per esperienza personale che il rischio di cannibalismo è stato inferiore tra questi serpenti rispetto alle pacifiche Elaphe. Infatti può capitare che due Elaphe si mettano a mangiare la stessa preda da due lati per poi passare ad ingurgitare anche l'esemplare che si trova dall'altro lato, ma nei sinaloae ciò non accade. Questa sottospecie (ci terrei a sapere se qualcuno ha osservato comportamenti analoghi con altri Lampropeltis triangulum) infatti è capace di "comunicare" tramite un particolare movimento a piccoli scatti per far lasciare la presa al "maleducato" che sta rubandola. Incredibile ma vero, lo giuro, tanto che, dopo iniziali patemi da Elaphe, ho sempre lasciato il cibo incustodito nel terrario prima di andarmene a dormire, senza mai inconvenienti. Aggiungo, per inciso, che nelle mie mani i sinaloae han sempre mostrato una certa tendenza al gregarismo: in qualunque terrario li ho ospitati han sempre condiviso lo stesso nascondiglio e, nel 90% delle volte, li ho sempre osservati insieme quando cambiavano la postazione preferita (solo nella caccia ognuno fa per sé). Mi rendo conto che queste mie affermazioni sono in controtendenza con le opinioni correnti per cui sta a voi decidere se "il gioco vale la candela", ma questo dovrebbe insegnare a tutti noi (e ancor più ai "sedicenti" superesperti) che non esistono regole generalizzabili e che forse, fino ad oggi, non abbiamo allevato in maniera ottimale i nostri sinaloae, quindi invito chiunque ne abbia un paio, magari giovani, a fare la prova, chissà che da timidi e nervosi non si facciano più tranquilli? Aggiungo che recentermente al reptiles day di Longarone ho notato alcuni fauna box che contenevano più di un sinaloae, quindi non sono l'unico "pazzo" che li fa convivere!
PS: non invocate la scusa che i miei esemplari siano una coppia, come ho già detto a proposito delle mie sfighe si tratta di due maschi, conviventi per ben cinque anni (che fossero Gay?).

Nazzareno (autore del sito Reptitalia) mi scrive a questo proposito: "Ho avuto anche io la tua stessa esperienza allevando una coppia di hondurensis nello stesso terrario e non hanno mai dimostrato il minimo interesse a mangiarsi anzi, proprio come i tuoi, condividevano sempre lo stesso nascondiglio.

Anche Giuseppe conferma, anzi sostiene ulteriormente la mia ipotesi: "Ciao... ti scrivo per confermarti che non sei l'unico pazzo riguardo ai Lampropeltis perché sono almeno 3 anni che i miei sinaloae convivono con gli hondurensis tangerine e i campbelli senza alcun problema...anzi...sono ormai grandi amiconi".


sempre insieme! Alimentazione: a parte l'immancabile contenitore per l'acqua da bere (non li ho mai visti fare il bagno, ma pare che ad altri accada) il cibo può essere costituito unicamente da topi. I Lampropeltis, fintanto che sono giovani, sono dei mangioni, il maggior problema sta nel fatto che, al pari delle nostre coronelle, questi serpenti hanno una limitata capacità di espandere le mandibole per cui le prede devono essere necessariamenrte piccole. Esemplari di 25 cm possono nutrirsi solo di pinkies (topini appena nati)per cui quando vi nasce una covata di topi vi conviene usarla immediatamente, oppure surgelarla (accettano senza problemi cibo "morto", che abbiano già assaggiato almeno una volta da vivo); in genere due/tre topini ogni 5-7 giorni costituiscono una dieta ottimale. Li vedrete crescere piuttosto in fretta con una muta di pelle ogni circa due mesi (nella fase di preparazione alla muta, di 15-20 giorni, spesso rifiutano il cibo per cui non preoccupatevi). Di solito questi serpenti preferiscono nutrirsi di notte per cui la cosa migliore è di mettere il cibo nel terrario prima di andarsene a dormire (è il momento in cui la casa è più tranquilla, ed i Lampropeltis pure!). Man mano che i serpentelli crescono crescerà anche la taglia dei topini. Noterete pure voi come il topo non sia la vera preda del sinaloae: fatti per intrappolare con le spire prede lunghe e strette non sanno gestirsi bene un "barilotto" come è appunto un topo. I miei hanno sempre rifiutato anche solo di avvicinarsi ad un topo svezzato e quindi molto mobile, preferendo chiaramente fuzzies (topi di 10-15 giorni, poco mobili), o topini un po' più grandicelli ma categoricamente morti. In questo senso è errato considerare i sinaloae come dei "constrictor", la loro tattica è quella di bloccare la preda tra le spire o contro il substrato per potersela mangiare senza che scappi, e non quella di ucciderla (potrete verificarlo facilmente se vi capiterà di fornire un sauro come pasto: il sauro non soffoca e oppone tutta le resistenza che può, non è comunque un bello spettacolo da vedere). Raggiunta la taglia adulta o giù di lì (sopra i 100-110 cm) improvvisamente i sinaloae perdono l'appetito insaziabile dei giovani ed i pasti si fanno più rari. In questa fase tendono a mangiare avidamente in primavera (da marzo ai primi di giugno) e a fare qualche altro pasto quando la calura estiva dà tregua (settembre e ottobre). Ognuno di questi pasti può però essere costituito anche da 6-8 fuzzies.

ecco come sono al presente Un trucchetto: permettetemi di rivelarvi un piccolo, ma utilissimo "trucco" per facilitarvi la vita con tutti i serpenti: sappiamo bene che non tutti possono allevarsi in proprio i topi e che non sempre è facile approvigionarsi di topini surgelati; per far si che la vostra scorta non vada giù tanto rapidamente potete preparare una serie di striscie di carne di tacchino larghe circa quanto il topo che serve da cibo, ma lunghe anche il doppio e surgelarle. Quando dovete nutrire il serpente scongelate un topo e una striscia di tacchino, poi con un po' di filo da imbastire (che non contiene coloranti) legate strettamente il tacchino alla coda e alle zampe posteriori del topo. Se il serpente vorrà mangiare il topo dovrà ingollare anche il tacchino. Vedrete che le prime volte l'ofide non gradirà la novità (perchè non conosce il nuovo odore) e cercherà di staccare il tacchino dal topo, ma nel giro di alcuni pasti ci farà l'abitudine (arrivando spesso a mangiare indifferentemente topo o tacchino). Vi giuro che questo semplifica molto la vita!

Salvataggi: a me non è mai capitato, ma ogni tanto sento di giovani Lampropeltis che non mangiano, certo che una piccola pyromelana o ruthveni non sarà mai in grado di inghiottire un pinky, ma un sinaloae ci riesce per certo. In questi casi il mio primo consiglio è quello di fornire numerosi nascondigli ed un ambiente buio al serpente (soliti 27-30°C), eventualmente anche di vaporizzare il terrario per innalzare il tasso d'umidità, dopodichè fornite la preda di notte, provando il vivo o il morto. Come ultima spiaggia consigliano di sfondare il cranio del pinky perchè pare che l'odore di cervello maciullato sia una prelibatezza per i Lampropeltis (bleah). Se siete disperati c'è una salvezza quasi certa (anche se di non immediato ricupero): usate un piccolo sauro (lucertole, anolis, scinchi) e vedrete come il riottoso serpentello cambia idea. Il sauro successivo sfregatelo contro un topo o legatacelo direttamente (stesso trucco del tacchino), vedrete che riuscirete ad educare i gusti del serpentello e a passare ai topini. Resta il fatto che la cosa migliore è di comprare un Lampropeltis che abbia già mangiato topi!

bellissimo!!! Riproduzione: ok, non mettiamo il dito nella piaga, questa non è farina del mio sacco! Ho comunque fonti attendibili. Come nella maggior parte dei colubri la condizione necessaria e sufficiente per avere una riproduzione è quella di avere esemplari ben nutriti e di far fare loro un periodo di letargo. Per far questo li si terrà a digiuno per almeno 15 giorni (per permettere loro di svuotare completamente l'intestino) prima di portarli ad una temperatura di 13-17°C per almeno due mesi (lasciate però acqua a disposizione). Il freddo prepara le gonadi al risveglio primaverile. Finito il periodo d'ibernazione i partner vanno tenuti separati e nutriti a sazietà. L'accoppiamento, o meglio gli accoppiamenti (ripetuti nelle settimane successive), si osserveranno da tre a otto settimane dopo il risveglio, dopo che la femmina avrà assunto una forma massiccia a causa delle uova prodotte e comicerà a muoversi senza sosta (in questo periodo ai partner di solito passa la fame e vanno messi insieme). La femmina eccita il maschio emettendo apposite sostanze ormonali ed i due cominciano una danza a scatti arrotolandosi uno sull'altro; devo dire che i maschi fanno qualcosa di molto simile, ma si tratta di combattimenti mimati (all'inizio mi ero illuso!). La femmina incrementerà ancor più la sua stazza a causa delle uova in maturazione, farà una nuova muta dopo circa quattro settimane dal primo accoppiamento e, a partire da questo momento, deporrà le uova entro 1-3 settimane. Bisognerà quindi preparare un luogo per la deposizione, di solito una scatola piena di muschio umido, opportunamente schermata per garantire la privacy. La femmina deporrà nell'arco di 24 ore e resterà a guardia delle uova. Di solito però, anche per permetterle di nutrirsi, le uova vengono allontanate ed incubate in torba o vermiculite (interrate per metà rispettando la posizione in cui erano state deposte). Se le uova sono feconde resteranno di colore bianco e si accresceranno nel tempo. La schiusa avviene dopo 2-3 mesi a temperature d'incubazione tra i 26 ed i 30°C. I piccoli fanno una prima muta dopo circa dieci giorni e da quel momento cominceranno a nutrirsi. Se qualcuno ha qualcosa da aggiungere a riguardo è il benvenuto!
P.S. a fine giugno 2001 i miei sinaloae sono passati a Feliciano (l'appassionato che ha scritto l'articolo qui di seguito).


Lampropeltis getulus californiae

Articolo e fotografie di Feliciano


nel suo terrario Il protagonista: Il serpente reale americano (lampropeltis getulus) è una specie diffusissima come animale d'appartamento e sicuramente è una delle specie più indicate per gli allevatori principianti e non solo...
Sono riconosciute diverse sottospecie differenziate per colorazione e numero di serie di scaglie dorsali: l.g.getulus (s.r.orientale), l.g.californiae (s.r.della California), l.g.floridana (s.r.della Florida), l.g.holbrooki (s.r.maculato), l.g.splendida (s.r.del deserto), l.g.niger (s.r.nero), l.g.nigritus (s.r.nero messicano)...

Prevalentemente terrestri, i serpenti reali nord-americani sono costrittori potenti: predano piccoli mammiferi, ma mangiano anche altri serpenti, inclusi quelli velenosi. Essi sono rintracciabili in una grande varietà di habitat...

La mia personale esperienza riguarda l'allevamento del lampropeltis getulus californiae,(per un breve periodo anche del lampropeltis getulus splendida...).
Prima cosa da fare è stabulare questo tipo di ofide singolarmente in quanto sono molto frequenti fenomeni di cannibalismo. A tal proposito posso dire che i getulus a differenza, per esempio dei l.t.sinaloe (che alle volte possono convivere), sono animali davvero voraci, "famelici", e posso assicurarvi che qualunque cosa gli si muova davanti (di grandezza appropriata ovviamente...) per loro è una possibile preda; sono animali davvero "fieri", sembra quasi che non temano nulla...(chissà se anche per questa loro indole sono chiamati serpenti reali...!!!Ma...) E' consigliabile quindi non rischiare in nessun modo!

domestico...o quasi Il terrario deve avere una grandezza appropriata; la regola generale è sempre la stessa: lunghezza 2/3 della lunghezza dell'ofide, larghezza ed altezza 1/3 della sua lunghezza. Essi raggiungono una lunghezza differente a seconda della sottospecie: in particolare il g.californiae raggiunge circa 1m e 20cm.

La temperatura richiesta deve aggirarsi tra i 24°-29° gradi diurni ed i 19°-22° notturni: è necessario per il serpente avere la possibilità di termoregolarsi, quindi è bene assicurargli una zona più calda (equivalente ad 1/3 del terrario) ed una zona più fresca dove posizionare una ciotola con dell'acqua sempre pulita, necessaria sia per bere che per facilitare la muta.
Fornire inoltre un paio di nascondigli (rispettivamente nella zona fresca e calda) per far sentire l'animale al sicuro...Quando si sente minacciato o impaurito il getulus fa vibrare la sua coda come un serpente a sonagli e non ci pensa due volte ad attaccare...diverse volte mi è capitato di "spaventare " involontariamente la mia "Gina" (nome del mio californiae) ed osservare questo suo comportamento di difesa: certo, fatto da un baby-snake la cosa può apparire quasi "simpatica"... ; non penso sia lo stesso con un adulto, anche se proprio i più giovani sono gli esemplari più nervosi, a differenza degli adulti i quali sono per così dire più "addomesticati" e quindi più docili.
a spassoUn'altro meccanismo di difesa che ho potuto constatare personalmente consiste nel rilasciare un liquido "di scarico" (però che definizione originale...!) quando spaventati, comunque niente a che fare con l'abitudine di una thamnophis: innanzi tutto l'odore non ha "paragone"! Poi è un'eventualità rara che passa subito col maneggiare l'ofide.

Come substrato sono utilizzabili differenti materiali: dai semplici ed igienici fogli di giornale a della corteccia, trucioli, tappetini sintetici. Ho potuto verificare (del resto sono animali prevalentemente terrestri) che prediligono terreni "morbidi" che permettono loro di scavare, anche se è bene evitare di farli mangiare con un tale substrato per evitare che ingoino "materiali estranei"...

L'illuminazione ha per così dire "un'importanza secondaria", nel senso che è sufficiente posizionare il terrario in una stanza con finestre (evitare però che i raggi solari possano arrivare direttamente e far alzare così la temperatura pericolosamente) o fornire una lampadina a basso voltaggio per ricreare semplicemente l'alternarsi del giorno e della notte.

beh, ora me ne vado... Per quanto riguarda l'alimentazione, i comuni topolini (o qualsiasi roditore di grandezza appropriata) sono la scelta migliore. Ovviamente in base alla grandezza del serpente varierà anche la dimensione della preda: i baby-snake possono mangiare anche ogni 5 giorni, mentre gli adulti ogni 10-15 giorni. E' possibile che accettino pezzetti di carne (pollame,cuore,fegato), anche se è sconsigliabile alimentare sistematicamente il nostro "amico" con questo tipo di alimento in quanto potrebbe creare "disordini" alimentari (alimentazione sbilanciata per carenza di calcio). Magari si può ricorrere ad essi in situazioni "di emergenza", quando cioè venga meno la disponibilità di topolini.



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