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Il Pitone di Seba: un signor serpente

Articolo redatto da Stefano Barone


Nome comune: Pitone delle rocce africano (in inglese: African Rock Python).
Nome scientifico: Python sebae.
Classificazione: Ordine Squamati; Sotto-Ordine Ofidi; Infra-Ordine Enofidii; Famiglia Boidi; Sotto-Famiglia Pitonidi; Genere Python.
Sottospecie: Python sebae sebae; Python sebae natalensis (in inglese: Lesser Rock Python = pitone delle rocce minore).

Distribuzione geografica e habitat: il Python sebae sebae vive nell'Africa Centrale e Meridionale; la sottospecie natalensis si rinviene in Natal e nelle aree limitrofe.
Questo ofide è molto adattabile per quanto concerne l'habitat, prediligendo comunque le savane e le valli fluviali (risulta solo assente nelle foreste fitte e nei deserti).

Dimensioni, Biologia e Comportamento: Il Pitone di Seba è il più grande fra tutti i serpenti africani. Nel 1932 presso Bingerville - Costa D'Avorio - fu ucciso un esemplare lungo 9 m e 81 cm.: questa è ovviamente una dimensione da record, in quanto la specie supera di rado i 5 m (le femmine sono di regola più grandi dei maschi). La sottospecie natalensis ha dimensioni inferiori (di rado supera i 3,5 m) e si distingue anche per la colorazione decisamente più scura e per le squame cefaliche più frammentate.
Questo pitone è notoriamente annoverato fra le cinque specie di serpenti più grandi al mondo, insieme all'Anaconda verde, al Pitone reticolato, al Pitone delle rocce indiano e alla Morelia ametista. Paragonato al Python molurus bivittatus, il sebae rimane indubbiamente più snello.
In natura gli esemplari presenti nelle zone equatoriali e sub-equatoriali estivano per alcuni mesi durante la stagione secca (amano rifugiarsi soprattutto nelle tane scavate da altri animali, come quelle dell'oritteropo); quelli che vivono nelle zone più meridionali (dove le temperature stagionali hanno una maggiore differenziazione) ibernano per due o tre mesi.
alla faccia dell'appetito!Animale essenzialmente notturno e crepuscolare (dotato di fossette termorecettrici che garantiscono la localizzazione della preda anche al buio), il Pitone di Seba è un predatore vorace che in natura si nutre di roditori, uccelli, ma anche di antilopi, gazzelle e coccodrilli (sono stati riportati anche diversi attacchi subiti da esseri umani). Quando non caccia ama riposarsi su rami e arbusti.
Il periodo riproduttivo è annuale e gli accoppiamenti si verificano prima delle estivazioni/ibernazioni. La maturità sessuale viene raggiunta intorno al terzo/quarto anno di vita: la femmina depone tra le venti e le cento uova (a seconda delle sue dimensioni) che cova acciambellandovisi intorno e innalzando la propria temperatura corporea grazie a continue contrazioni della propria muscolatura. Le uova si schiudono dopo circa 75 giorni dalla deposizione nel caso del sebae sebae e dopo 75-90 giorni nella sottospecie natalensis. Alla nascita i piccoli sono lunghi dai 45 ai 70 cm e hanno come principali nemici naturali i rapaci e i varani.

Ho scritto che le femmine sono generalmente più grandi dei maschi (i quali superano di rado i 3,5 m), tuttavia la spremitura manuale degli emipeni e il sondaggio cloacale rappresentano i criteri più attendibili per la determinazione del sesso negli esemplari (in particolare, nelle femmine la sonda si arresta alla seconda squama sottocaudale; nel maschio continua fino alle 9-12 squame). Entrambe le operazioni devono essere eseguite da persone esperte, al fine di non danneggiare gli organi interni.

Allevamento in cattività: Il Python sebae è meno reperibile di un tempo presso i commercianti e ciò è dovuto allo scarso interesse che hanno in genere i terrariofili verso questa specie, soprattutto per il carattere irascibile e imprevedibile che esibiscono la maggior parte degli esemplari, combinato alle dimensioni "scomode" che raggiungono (i negozianti preferiscono vendere gli affini molurus, sempre giganteschi da adulti, ma dal carattere indiscutibilmente più mite). Consiglio quindi questa specie (se avete la fortuna di reperirla!) solo a persone che abbiano già esperienza con grossi boidi e che dispongano ovviamente dello spazio e del denaro sufficiente per allevare l'animale quando sarà adulto.

Il terrario per il Pitone di Seba sarà preferibilmente più lungo che largo (l'animale potrà così trovare maggiormente riparo quando apriremo il terrario per le consuete operazioni di pulizia): un esemplare adulto necessita di uno spazio minimo di 1,5 X 2m.
Aggiungo inoltre che questa specie è più problematica nell'alimentazione rispetto al Pitone moluro: sono ovviamente da preferire gli esemplari nati in cattività (quelli di cattura rifiutano sovente di mangiare per diversi mesi), ma anche in questi è possibile assistere a "periodi di digiuno" come accade per esempio nei Pitoni reali (consiglio di costruire sempre un riparo all'interno del terrario, specialmente se l'animale è stato acquistato da poco tempo: il pitone si sentirà così maggiormente a suo agio e sarà più invogliato a cibarsi).
I giovani sebae vanno alimentati con uno-due topi ogni dieci giorni circa; agli adulti andrà offerto un pollo o un coniglio ogni 15-20 giorni (è buona regola aspettare che l'animale defechi prima di somministrare un nuovo pasto: è infatti pericoloso sovralimentare i grossi boidi perchè in cattività - a causa delle ridotte possibilità di moto - essi tendono all'obesità. Esiste però anche il pericolo contrario, e cioè la scarsa alimentazione: molti terrariofili credono che sia fattibile "controllare" la crescita di un pitone somministrando i pasti raramente: questa pratica, oltre che essere crudele nei confronti del serpente, porterà certamente ad avere un animale sempre affamato, e quindi nervoso e pericoloso).

Prima di portarci a casa un sebae occorre quindi riflettere molto; se tuttavia siamo seriamente intenzionati al suo acquisto occorre imparare un'ulteriore raccomandazione, estendibile anche agli altri grossi Boidi: mai maneggiare il serpente se nella stanza in cui si trova sono presenti anche mammiferi o uccelli che teniamo come animali domestici, o se abbiamo recentemente toccato uno di questi. Il serpente potrebbe in questi casi attaccarci seriamente, scambiandoci per una possibile preda (ricordo che un ofide riconosce la preda prima di tutto dall'odore e non dalla sua conformazione fisica).

Per quanto concerne le temperature, il Pitone di Seba necessita di una zona calda che raggiunga i 28-30°C durante il giorno; di notte la temperatura potrà scendere fino ai 22 °C.
In cattività il Pitone di Seba può raggiungere e superare i 25 anni di vita (un esemplare allevato allo Zoo di San Diego visse per ben 27 anni).

Come tutti gli altri Boidi, il Python sebae è incluso nelle liste CITES e quindi al momento del suo acquisto ci deve venir rilasciato il relativo documento.

Aggiungo che sono stati riportati alcuni casi di ibridazione in cattività tra questa specie e il Python molurus bivittatus, con piccoli dalle ornamentazioni davvero stupende (...e infatti questo è appunto uno dei miei progetti di allevamento!).
Per concludere, dopo tante descrizioni negative (ma realistiche), sento il dovere di spezzare una lancia in favore del sebae: i pochi che potranno cimentarsi nell'allevamento di questa specie si accorgeranno di trovarsi di fronte ad un Signor serpente, che al contrario del più comune molurus apparirà più selvatico, vispo e intelligente (un pò come il Pitone reticolato). Notevoli sono la sua tecnica di caccia (non teme affatto la preda e ama gli inseguimenti) e il suo spirito di difesa (al minimo nostro movimento, molti esemplari soffiano come pochi altri serpenti, anche a terrario chiuso!).



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