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Un tuffo con Sandy:
Scincus scincus il "pesce della sabbia"

SandyI libri dicono che sia uno scinco problematico, sarà... secondo me l'unico problema è quello di procurarselo! Quindi fin d'ora vi lancio un appello: se qualcuno li sta allevando me lo può segnalare? Nessuno li riproduce perchè nessuno ci sta provando e credo sia ora di rimediare. Ogni vostra osservazione a riguardo potrà essere utilmente aggiunta a questa scheda. Ma veniamo al nostro simpatico amico insolito:

L'incontro: come probabilmente a voi, in passato mi era capitato di leggere qualche riga sullo Scincus scincus che lo liquidava come "animale difficoltoso adatto ad esperti". Questa etichetta me lo aveva immediatamente fatto accantonare e quindi avrei perso questo simpatico incontro se non fosse stato per Feliciano (autore di vari articoli di questo sito).
Tutto è cominciato quando, dopo dieci anni di passione per i colubri, ho deciso di passare -anche per cause contingenti- definitivamente ai sauri. Restava il dilemma di trovare una persona, veramente appassionata, a cui affidare i miei Lampropeltis t. sinaloae. A Feliciano avevo già dato la mia E. guttata in cambio di una Riopa fernandi. In quei giorni di dilemma noto, sul mercatino dell'Apae, l'inserzione di Feliciano che intendeva cedere uno Scincus scincus; dopo un po' di ponderazioni, da ambedue le parti, lo scambio è fatto. Così ecco arrivare questa curiosa "lucertola" di 20 cm. E ora che fare? Le notizie on-line erano poche e talvolta discordanti, per "fortuna" avevo un paio di libri che spendevano in tutto una pagina scarsa su questo rettile "problematico", per cominciare poteva anche bastare...

sabbia che passioneDa dove viene: la prima regola per allevare correttamente un animale di cui si sa poco è conoscere il suo areale di distribuzione e la nicchia ecologica che occupa nel suo habitat; nel caso di Scincus scincus la cosa era presto detta: deserto nordafricano (dal Senegal all'Egitto) ed israeliano. Il suo nome anglosassone diceva il resto "sandfish" = pesce di sabbia! Così, battezzato Sandy da mia moglie, il piccoletto è entrato nella cerchia dei nostri amici insoliti.

Il terrario: o forse dovrei dire il sabbiario. Al di là di quello che vi potrà suggerire il vostro senso estetico, infatti, quello che serve a questo scinco è unicamente uno spesso strato (almeno 10 cm) di sabbia fine. La teca che ho utilizzato, tutta in cristallo, è relativamente piccola visto che ha ospitato un solo esemplare: 40x28x28 cm (lu x la x al). L'uso del cristallo non è casuale come vedrete tra poco. Oltre alla sabbia, visto che un minimo di movimento al paesaggio volevo darlo, ho aggiunto solo una piccola radice, che devo dire sembra gradita sia come tana alternativa, sia, più raramente, come substrato su cui arrampicarsi.
Le altre due condizioni fondamentali sono umidità e temperatura: lo Scincus scincus non beve praticamente mai e rischia di annegare facilmente se nella teca si pone un recipiente per l'acqua, è invece necessario fare si che, mentre l'aria si conserva ben asciutta lo strato di sabbia più profondo sia umido (un po' come richiesto dagli Uromastix, che vivono, guarda a caso, nelle stesse zone).
Il modo più semplice per ottenere questo effetto è quello di inserire un tubicino nella sabbia che raggiunga il fondo della teca e dove verseremo periodicamente dell'acqua. Ecco perchè è necessario che il fondo del loro terrario sia in cristallo o comunque a tenuta stagna. La temperatura è un'altro fattore limitante, ed una delle cause degli insuccessi che hanno affibbiato a questo scinco la nomea di "problematico".
Scincus? No problem!La temperatura deve essere desertica (lapalissiano eh?) e l'aria con un bassissimo tasso di umidità relativa (circa 25%), ho quindi usato uno spot a incandescenza da 25 watt schermato con un riflettore ed ho occluso il 90% della superficie superiore del terrario per non permettere una rapida dispersione del calore. Obietterete che così la circolazione dell'aria potrebbe essere insufficiente, ma non è così: come ho detto le mia teca è piccola e poco alta (28 cm meno 10 cm di sabbia = 18 cm !) per cui lo scambio di aria con l'ambiente circostante è sufficiente a far cambiare l'ossigeno senza pericolosi abbassamenti di temperatura o, peggio, innalzamenti dell'umidità (e badate che qui a Genova d'estate l'umidità è davvero elevata). Insomma la cosa funziona , certo che dovrete adattare il tutto alle dimensioni del vostro terrario, l'importante è che sotto lo spot la sabbia raggiunga almeno i 40°C (ottimali 43°): temperatura necessaria allo scinco per poter digerire il cibo. Il resto della teca dovrebbe avere una temperatura dell'aria di circa 36-38°C. Di notte si spegnarà tutto lasciando abbassare la t° a quella ambiente.

Una nota sulla qualità della luce: gli immancabili maniaci dell'UV vi suggeriranno di usare tubi fluorescenti a spettro completo, si vede che non conoscono la biologia di questo rettile (che in natura non "prende" mai il sole) e, più in generale, degli scinchi che notoriamente, al pari dei serpenti, non necessitano di UV, ma solo di saltuarie integrazioni della dieta con un po' di calcio. Comunque se li volete usare male non fanno!
Attenzione: se trovate spesso il vostro scinco a prendere il "sole" dissepolto e magari arrampicato sopra un sasso o una radice significa che la sabbia non è sufficientemente calda. So che in questo modo lo vedete più spesso, ma è un sistema di allevamento crudele ed assolutamente innaturale, quanto lo sarebbe tenerlo con un solo centimetro di sabbia sul fondo, quindi se avete cuore risparmiateglielo!

in immersioneeee....Alimentazione: insetti. I testi dicono anche carne e uovo, ma nelle condizioni di temperatura e umidità anzidette questi alimenti liofilizzano un meno di mezz'ora e gli scincus, in quanto a orari dei pasti, sono imprevedibili. Ho letto on line che mangiano i grilli: il mio non li ha mai degnati di uno sguardo (e li ho provati di tutte le taglie), mangia invece larve di tenebrio, giovani Kaimani e camole del miele (OK non sono il cibo ideale, ma che altro posso fare?). Aspetto i vostri input per colmare questa falla!
In genere gli scincus si abbuffano d'estate, mangiano poco in mezza stagione e osservano un periodo di digiuno in inverno (in natura osserverebbero un periodo di letargo), consumando le scorte accumulate nella coda.

a cacciaComportamento: una delle ragioni per cui non credo che questo sauro avrà mai un grosso successo in campo terraristico è che passa il 90% del suo tempo insabbiato, eppure secondo me basta quel 10% in cui si mostra a giustificarne pienamente l'acquisto. Il mio di solito si posiziona nella zona sabbiosa direttamente sotto la lampada, non so se per caso o volutamente, la sua posizione è sempre facilmente identificabile in quanto la zona in cui si trova sepolto ha forma di conca. Comincio a pensare che si tratti di una tecnica di caccia simile a quella adottata dal formicaleone che attende le sue vittime al centro di uno sdrucciolevolissimo cono sabbioso. Infatti questo sauro caccia sia all'agguato che attivamente: nel primo caso se ne sta sepolto, ma salta prontamente fuori dalla sabbia appena sente le vibrazioni prodotte da qualche insetto che gli cammina sopra. Nel secondo caso si sposta rapidamente sulla superficie sabbiosa infilando di continuo il muso nel substrato (vedi foto), proprio come fanno le anatre nel fondo degli stagni. Non a caso il nostro piccoletto ha un musetto che ricorda proprio il becco di Paperino!
Devo ammettere che questi momenti di caccia attiva sono i soli in cui Sandy si fa vedere; nella mia esperienza cadono solitamente nel tardo pomeriggio (tra le 17:30 e le 19:30) orari che forse in natura corrispondono al tramonto ovvero ad un momento in cui il sole "picchia" un po' meno.
Viste le sue modalità di caccia io ho sempre lasciato le prede libere per il terrario, non ho idea se le catturerebbe anche da una ciotola. Comunque, nonostante gli occhi piccoli, tipici della sua specie, Sandy ha dimostrato di vedere benissimo qualunque preda in movimento per cui se preferite non aver larve in giro per il terrario provate con la ciotola (vi perderete però le scene di caccia all'agguato). Un ultima nota: all'inizio probabilmente non riuscirete a vederlo mai, la sua estrema sensibilità alle vibrazioni infatti lo fa rintanare ogni volta che il vostro passo si avvicina; nel giro di 10 giorni di solito si abituerà a voi ed associerà il vostro avvicinamento con la successiva caduta di insetti nel terrario e da quel momento il gioco è fatto. Insomma bisogna prenderlo per la gola!

free-climbingQualche notizia aggiuntiva: nella mia febbrile ricerca di informazioni ho trovato qualcosa di più, anche se non prenderei proprio tutto come "oro colato" vi riporto quanto segue sperando che possa esservi utile.
La lunghezza massima di questa specie è 20 cm, la femmina avrebbe una colorazione più sbiadita del maschio. Lo Scincus scincus dà alla luce piccoli già formati ed autosufficienti dopo una gestazione di circa tre mesi per cui il problema di un eventuale incubazione delle uova sarebbe risolto; inoltre, a differenza degli altri scinchi, la territorialità sarebbe poco sviluppata e si potrebbero quindi allevare insieme più esemplari anche dello stesso sesso. Tutti gli Scincus scincus attualmente in commercio sono di cattura: non è una vera sfida tentare le loro prima riproduzione in cattività ?!!!

Se avete anche voi uno scincus e volete aggiungere qualcosa a questo articolo scrivetemi.



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