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Riopa (Mochlus) fernandi

cucù...sette!Già sulla sola classificazione si potrebbe scrivere un libro: i più la chiamano Riopa, ma gli esperti insistono che dovrebbe essere Mochlus, in ambedue i casi comunque il nostro protagonista farebbe genere a sé. Se ciò non bastasse gli statunitensi lo hanno invece introdotto nel genere Lygosoma che raggrupperebbe molti altri scinchi di diversa origine. Un caos insomma... da non dormirci la notte!
Per fortuna a noi amici degli animali insoliti la cosa importa poco, perchè credo che tutti noi abbiamo presente il più bello tra gli scinchi... lo SCINCO DI FUOCO.

Come nel caso del mio sandfish anche la Riopa è arrivata ai miei terrari grazie ad un baratto con Feliciano. In effetti da tempo meditavo di "vedere dal vivo" questa meraviglia, ma non mi era mai capitata l'occasione e non osavo in verità comprarlo a causa delle solite etichette di "animale difficile" che certa letteratura gli ha attribuito. Grazie al cielo come al solito non mi sono lasciato influenzare più di tanto ed ecco che Pino (così l'ha battezzato mia moglie) ha preso la cittadinanza genovese!

allo scoperto? No grazie Provenienza e vita in natura: lo scinco di fuoco proviene dalle foreste pluviali dell'Africa tropicale, la sua vita si svolge sempre a terra o meglio sotto terra, infatti in natura scava lunghe gallerie dotate di uscite multiple in cui caccia e si rifugia ad ogni avvisaglia di pericolo. La dieta è costituita prevalentemente di insetti, lombrichi e lumache. Come avviene anche per il nostro gongilo (Chalcides ocellatus), ma in maniera ancor più marcata, gli esemplari giovani hanno proporzioni da "lucertola" con zampe ben sviluppate e coda sottile e lunga; mentre negli adulti le zampe risultano tozze e poco sviluppate e la coda più corta, ma tozza e poderosa. I movimenti divengono con l'età decisamente serpentiformi. Normalmente questo scinco si muove con circospezione pronto a fuggire fulmineamente nella tana al primo pericolo. La taglia massima, raggiunta dai maschi di questa specie, si aggira intorno ai 35 cm; la vita media è di circa 15 anni.

Acquistarlo: le Riopa che si trovano in commercio sono quasi invariabilmente esemplari di cattura, quindi animali che sono stati catturati, accumulati in piccoli contenitori, spediti ai grossisti, smistati ai commercianti e quindi esposti nella vetrina di qualche negozio che purtroppo spesso non rispetta le norme minime per garantire la loro sopravvivenza. Prima di sbilanciarsi in un acquisto (i prezzi non sono proprio "contenuti") dovremo quindi verificare che gli animali siano ancora in salute, nella fattispecie verificheremo innanzitutto che siano alloggiati, possibilimente singolarmente, in un contenitore con un idoneo substrato (terriccio/torba/corteccia/segatura) ben inumidito. Controlleremo quindi che la pelle e specialmente muso, arti e coda non presentino escoriazioni, ed infine dovremo vederli mangiare (sono animali voracissimi per cui se non mangiano qualcosa non va). Soddisfatti questi parametri potremo "sbilanciarci" e portare il nostro piccolo "immigrato involontario" a casa.

casa dolce casa Il terrario: non potrebbe esistere termine più giusto di questo! Tutto ciò che Pino mi ha "chiesto" fin dall'inizio è terra in cui scavare.
Il terrario, in cristallo, ha dimensioni di 50 x 30 x 30 cm, uno dei lati ha solo metà del vetro mentre il resto della superficie è di rete metallica per permettere un buon ricambio d'aria. Anche il coperchio ha tre griglie di areazione. Sul fondo ho messo 10 cm di terra da giardinaggio (miscela di torba bionda ed argilla) , ho aggiunto tre pezzi di corteccia sotto cui Pino ama riposare ed una pianta finta (tipo pothos) che viene usata come "schermo" da sguardi indiscreti quando Pino si muove in superficie. Nessuna pianta vera sarebbe in grado di reggere la continua escavazione operata da questa "talpa" a sangue freddo.
Mantengo la terra costantemente umida con annaffiature regolari, inoltre lascio sempre a disposizione una ciotola d'acqua pulita da cui lo scinco beve regolarmente. La temperatura ideale per questa specie si aggira intorno ai 27°C ho comunque notato che preferisce stare a temperature di qualche grado inferiori piuttosto che superiori (in agosto, con 30-31°C pativa visibilmente non interrandosi mai).
Come fonte di luce, fidandomi di alcuni articoli on-line che lo descrivevano come "basking" ovvero animale che prende il sole, avevo inizialmente usato una lampada ad incandescenza. Pessima scelta, questa specie ama luce debole (se non ne mettete è anche meglio) e non necessita affatto di fonti di calore e tantomeno di UV. Per tutta l'estate ho quindi spento semplicemente la luce e Pino, tranquillizzato dalla penombra, ha cominciato in breve tempo a mostrarsi allo scoperto senza paura arrivando a prendere i cibo dalle mie mani!!! Purtroppo, col sopraggiungere della brutta stagione, ho dovuto mettere nel terrario un piccolo tubo fluorescente per innalzare un poco la temperatura (in inverno bastano 23-24°C) e poter sbirciare nel terrario al mio rientro dal lavoro, quando ormai è buio: il risultato è che non lo si vede più!

Alimentazione: le Riopa sono descritte come onnivore, nella mia esperienza lo sono, ma solo in fatto di dieta proteica: Pino non ha mai degnato di uno sguardo frutta e verdura, nutrendosi invece avidamente di grilli, kaimani, strisce di carne ed occasionalmente camole del miele (Galleria melonella). In generale caccia sia a vista (catturando i grilli con scatti velocissimi) che ad olfatto (comparendo dal nulla appena "fiuta" un pezzetto di carne). Questo secondo comportamento ricorda molto quello di un serpente infatti lo scinco comincia a "dardeggiare" con la lingua seguendo la traccia odorosa e strisciando per il terrario finchè trova il sospirato bocconcino. Come unico integratore uso il solito Reptical spolverando solo la carne (somministrata due volte alla settimana).
In estate le Riopa sono molto affamate e Pino ha dimostrato di poter inghiottire cinque/sette grilli adulti per pasto, salvo poi restare a digiuno per un paio di giorni (ottimo se si va fuori per i week-end!). Tuttavia in genere ho preferito dare razioni più stringate e quotidiane (tre Zophobas o due/tre grilli o una striscia di carne magra). Nella mia esperienza questo scinco continua a nutrirsi anche quando è in piena muta. Solo nel periodo invernale i pasti si fanno più radi (uno o due alla settimana), ma non esiste alcun problema viste le abbondanti scorte di grasso che vengono accumulate nella coda durante la bella stagione. Il minore "appetito" del periodo invernale non sembra dipendere dal calo di temperatura, infatti il riscaldamento artificiale con faretti o cavetti interrati (da evitare assolutamente!) stressa gli animali senza incrementare il loro appetito.

tra le fresche frasche Precauzioni: da quanto detto fino a qui avrete capito che le Riopa, se allevate in modo consono ai loro bisogni, sono tutt'altro che animali "difficili". Insomma evitate i tappetini di erba finta o la carta di giornale propendendo, per una volta, verso substrati più naturali (terra o torba sono le migliori), evitate di mettere nel terrario qualsiasi corpo con superfici abrasive (la loro pelle delicata è il loro vero punto debole) e comprate animali sani. Il resto è una passeggiata.
Nel caso che rinveniate feci sciolte e maleodoranti è probabile che il vostro esemplare abbia in corso un'infezione da protozoi o vermi, retaggio della sua vita in libertà. Nel caso dovrete far effettuare un'analisi delle feci e trattare l'animale secondo le istruzioni del vostro veterinario (il mio Pino grazie al cielo è perfettamente sano).

Comportamento: le Riopa sono animali timidi abituati a vivere nella perenne ombra del sottobosco riparati da una fitta copertura di foglie e rami. Questo determina un vero paradosso nella vita in cattività: se l'ambiente sarà aperto, illuminato e privo numerosi nascondigli (quindi più adatto, dal nostro punto di vista, per l'osservazione) la Riopa sarà terrorizzata e baderà bene a non farsi "beccare" allo scoperto. Viceversa con scarsa illuminazione e con arredamento ricco in nascondigli la si vedrà allo scoperto spessissimo e vincerà in breve la sua paura. Devo anche dire che in genere durante l'estate, questo rettile è comunque più attivo ed affamato per cui vi correrà letteralmente incontro aspettando il pasto quotidiano.
Sconsiglio la manipolazione di questo rettile in quanto la cosa lo terrorizza in maniera evidente (si dimena come un forsennato) ed essendo liscio ed estremamente forte il rischio che vi sfugga e cada per terra è elevato. Rischiate inoltre che, per autotomia, vi lasci la coda in mano e ci metterà un bel po' di tempo per ricrescere (e con colorazione aberrante).
In occasione della muta questo scinco richiama ancora una volta alla mente i serpenti. Infatti, anche se l'exuvia non viene persa tutta di un pezzo e rivoltata come un guanto, tuttavia la Riopa mostra i tipici movimenti peristaltici della pelle che fanno anche i serpenti e fa una muta completa nel giro di pochi minuti.
Una nota sul colore: la colorazione varia con la crescita per cui acquistando un esemplare giovane sarà difficile capire come sarà "da grande". Quando Pino è arrivato nelle mie mani misurava circa 25 cm, aveva una forma ancora giovanile (piuttosto snella) e la colorazione rossa era solo laterale, ora nel giro di pochi mesi ha raggiunto la taglia adulta, si è rivelato a pieni titoli un maschio sviluppando una testa possente, ed ha esteso le fasce di colorazione rossa anche sul dorso, che in precedenza era uniformemente di color bronzo.

cerco moglie Letto qua e la: le differenze sessuali in questa specie sono le solite, comuni alla maggior parte dei sauri, maschio più grosso, con testa più massiccia e colorazione più accesa, femmina con porzione addominale più arrotondata; tuttavia, come ho già detto, la forma ed il colore di questa specie cambiano con l'età, per cui non darei per scontato il sessaggio di questo scinco. Le Riopa sono molto territoriali per cui si possono allevare solo a coppie, l'accoppiamento non sembra seguire un andamento stagionale, ma viene stimolato dall'abbondanza di cibo. Viste le abitudini fossorie è praticamente impossibile individuare le uova se non in occasione delle "pulizie" della teca (quindi se avete una coppia fate attenzione). La femmina ama deporre sempre nello stesso punto per cui, scoperte le uova per la prima volta, si saprà dove cercare nelle occasioni successive. Le covate sono in genere di 5 uova con punte massime di 12. La schiusa, se incubate a 28°C, avviene in circa 40 giorni. I piccoli hanno una forma slanciata che ricorda vagamente quella di una salamandrina e vanno allevati con modalità simili a quelle descritte per gli adulti.

Aggiornamento del 12/5/2002... sfatiamo qualche altro mito!

Anche se non sono ancora riuscito ad ottenere la tanto sospirata riproduzione (ho appena trovato una possibile femmina), ho deciso di scrivere un aggiornamento per correggere alcune mie precedenti affermazioni basate sull'altrui esperienza.
nuovi arrivi Il 7/2/2002 è una prima data memorabile, quella cioè in cui Pino ha interrotto la sua solitudine!
Quel giorno, infatti, l'amico Emanuele -essendosi recato da Schneider per acquistare alcuni anfibi- compra per mio conto anche l'unica Riopa presente. Lo scinchetto era lungo solo 25 cm, ma presentava già la colorazione rossa espansa sul dorso (caratteristica degli adulti), inoltre l'aspetto più gracilino e la coda meno spessa mi aveva inizialmente illuso che si trattasse della tanto sospirata femmina.
Dopo una breve quarantena di una settimana ed una controllatina alle feci, il nuovo arrivato viene trasferito al terrario di Pino e mi posiziono lì davanti ad aspettare la reazione del padrone di casa... fortuna che dopo un po' mia moglie mi ha chiamato per cena, se no potrei essere ancora li ad aspettare!
Non ci fu e non c'è mai stata in seguito alcuna reazione aggressiva!!! Questo naturalmente mi indusse a credere, almeno inizialmente, che si trattasse della tanto sospirata femmina...

nuovo a sinistra e Pino a destra (in muta) Probabilmente io vizio un po' i miei animali in fatto di cibo, fatto sta, che un solo mese dopo il suo arrivo, il nuovo arrivato, bello in carne, si manifestò per essere un bell'esemplare maschio! A parte la delusione la cosa più strana è stata la totale indiffereza con cui il padrone di casa, assai più ben piantato, ha accolto l'intruso. I due maschi adulti hanno convissuto per un intero anno, devo dire che inizialmente ho notato che si davano il cambio ovvero potevo notare sulla superficie solo uno dei due alla volta, ma in seguito li ho sorpresi spesso a pochi centimetri di distanza. Solo in un caso ho notato un lieve segno di parata di minaccia da parte del nuovo arrivato verso il titolare (erano praticamente appoggiati uno all'altro): si è trattato del classico comportamento da sauro, gola gonfia e capo piegato verso il basso, il tutto si è risolto in pochi secondi con Pino che si allontanò... di 10 cm!

il terrario riarredato, clicca per ingrandire Piante sì piante no: il secondo mito riguarda l'impossibilità di piantare piante vive. Osservando a lungo i miei esemplari ho potuto notare che sono estremamente abitudinari in fatto di tane e non solo. Ad esempio tutt'e due usano defecare regolarmente nello stesso angolino del terrario lasciando pulito il resto! Non so se esistano altri rettili tanto bene educati! Immagino che questa abitudine sia dovuta alla loro vita selvatica in tane, proprio come i roditori che mostrano simili usanze igieniche. A questo punto ho fatto 2+2: escrementi sempre nello stesso angolo (quindi non necessità di pulizie radicali dell'intera teca) e tane regolari (quindi zone in cui la terra resta tranquillamente al suo posto) = possibilità di piantare nella teca piante vive! Ed ecco la piccola rivoluzione! Il pothos finto è stato asportato ed al suo posto sono comparse edera, erba miseria ed un ciuffo di tillandzia che hanno vegetato ottimamente nonostante la luce piuttosto scarsa (altre piante, devo ammetterlo, non hanno attecchito, ma non per colpa dei padroni di casa). Utilizzando vasi di coccio si può difenderne agevolmente le radici ed inoltre il peso evita che gli scinchi le rovescino nel caso decidano di creare qualche nuova galleria. Gli inquilini si sono mostrati abbastanza indifferenti al cambiamento, ma ai miei occhi il risultato era senz'altro più naturale e mi permetteva di osservare le Riopa con più facilità.

Aggiornamento del 2/9/2002: femmina!

testa piccola e collo sottile... che sia la volta buona? La femmina?!: chi ha letto il reportage sul Reptilia Day di Roma saprà già che lì ho finalmente trovato una probabile femmina (ormani non mi sbilancio più); l'esemplare era magro come un chiodo, con spina dorsale e ossatura delle anche ben visibili e coda sottile tipo lucertola. Insomma 23 cm di rettile con colorazione già adulta! Probabilmente si trattava di uno scinco di cattura appena importato e, se avessi voluto seguire le regole che ho scritto in precedenza su come scegliere una Riopa, non l'avrei dovuta comprare. Tuttavia i miraggio di poter avere una femmina, ricercata da ormai quasi un anno mi ha fatto sbilanciare. Devo dire che in compenso l'animale si è mostrato da subito piuttosto vispo, con occhi vivaci e pelle integra... insomma doveva aver fatto la fame, ma a questo si può sempre ovviare!
Anche la piccoletta ha seguito un periodo di 'quarantena', mirato più che altro a verificare che si potesse nutrire a sazietà ed indisturbata. La vaschetta era di soli 25x20x20 cm, avente come arredamento 3 cm di torba umida. Appena stabulata si mise a bere da una piccola ciotola d'acqua come un cammello per 5 minuti di seguito: doveva essere fortemente disidratata (ripeto ancora che dovete trattare questi rettili praticamente come fossero degli anfibi!). A seguire si ingurgitò tre grilli adulti, dopo di che si interrò tranquillamente per digerirli in santa pace.
A distanza di circa 5 settimane ho trasferito la 'pulzella' nel terrario in compagnia dei due bellimbusti, anche se non si è ancora intondita penso che un ambiente più naturale possa aiutarla nella ripresa. Come sempre non ho osservato alcuna reazione!

Una nota sul cibo: volevo fare una puntualizzazione sul cibo, infatti, adesso che ho tre esemplari, ho notato che ognuno ha i suoi gusti, per cui non è possibile dare vere regole generali. Pino come dicevo mangia praticamente tutto: grilli, kaimani, camole, carne, lombrichi. Il secondo arrivato, all'inizio voleva solo grilli, ora accetta anche la carne e va matto per i lombrichi, mentre annusa con la lingua le larve e le camole per poi lasciarle lì. La femmina (?!) è la più problematica ed è probabile che sia questa la causa del suo stato pelle-ossa, infatti fino ad ora ha accettato solo grilli! In fondo sono già fortunato, se no cosa avrei potuto provare???

Ci vediamo al prossimo aggiornamento, sperando in una riproduzione?!

Aggiornamento del 12/10/2002: finalmente una riproduzione riuscita!!!

Mi ero ripromesso di attendere almeno un mesetto prima di aggiornare questa scheda con le novità, pensavo infatti che l'osservazione dei piccoli mi avrebbe dato più materiale da scrivere. Ma non resisto! Sono troppo contento!

Ebbene sì, per una volta la mia proverbiale 'sfiga' mi ha abbandonato e le Riopa si sono confermate ancora una volta quali animali ideali, come leggerete nelle prossime righe, infatti, hanno fatto tutto da sole!

combattimento mimato tra i due maschi Antefatto: un'estate difficile. Come avrete constatato di persona è stata un'estate ballerina, almeno qui nel nord Italia. Tra i vari alti e bassi di temperatura qui a Genova è capitato uno sbalzo veramente pernicioso il 24 di giugno: io ero fuori Genova con la famiglia e quando sono rientrato a casa (era già mezzanotte) ho trovato ad accogliermi 34°C con un umidità del 90%! Da morire! Le conseguenze di questo 'colpo' non si sono fatte attendere e la Riopa, nel giro di 24 ore hanno cominciato a ricoprirsi di piccole pustole purulente su tutto il dorso, chiaro sintomo di un attacco batterico. Il più colpito era Pino, seguito dall'altro maschio e, in maniera meno seria dalla femmina. Ho chiaramente ripulito a fondo il loro terrario disinfettando tutto ed isolando Pino. Per tenere a bada i batteri ho mantenuto gli scinchi all'asciutto fino alla guarigione (con grande disappunto di tutti e tre). Per fortuna i due meno colpiti si sono ripresi rapidamente (nel giro di 10 giorni era scomparsa ogni pustola) ed ho potuto ripristinare l'umidità giusto in tempo per permettere loro di compiere la muta senza traumi. Per Pino il decorso è stato più lento perchè purtroppo ha avuto un aggravante nella perdita di un pezzo di coda (tuttora non so come, visto che era solo e giuro che non ha subito incidenti). Fatto sta che, anche se il dorso era apparentemente guarito, la coda è stata colpita dai batteri. In seguito è guarito e la coda si è rimarginata, ma non è mai più stata rigenerata. Fatto particolare è che, in seguito alla lunga separazione, il maschio rimasto con la femmina non ha più accettato la presenza di Pino mostrandosi decisamente aggressivo, così la mia prima riopa si è rassegnata a fare vita a sè... eh, le femmine!!!

Beh, comunque ricordatevi bene di quanto poco siano tolleranti alle alte temperature questi scinchi: non fatela salire sopra i 28-29°C o soffrono visibilmente, se proprio non potete controllarla allora ricorrete per brevi periodi a terrari più asciutti (ma solo se non c'è una muta imminente). Io per non correre rischi li ho tenuti per il resto dell'estate col coperchio del terrario aperto (intanto non si arrampicano mai, nè provano a saltare).

il primo tentativo d'accoppiamento, notare la 'presa' sulla scpola Accoppiamenti: veniamo al dunque o vi annoio. L'estate ballerina per non smentirsi ci ha anche dato una settimana 'fredda' e piovosa tra il 10 ed il 15 luglio. Questo abbassamento di temperatura deve aver innescato qualcosa 'nell'aria' perchè finalmente, il 17 dello stesso mese, sono cominciati gli accoppiamenti. Mentre avevo già osservato in precedenza goffi tentativi di corteggiamento da cui la femmina si sottraeva muovendosi con caratteristici scatti laterali, ora la piccoletta sembrava improvvisamente interessata alle avances del compagno.
Il rituale di corteggiamento consiste in un movimento vibrato (una vibrazione rapidissima, come quella di una pompetta d'acquario) con cui il maschio si avvicina alla femmina fino a posarle il muso sulla coda. Poi, continuando a vibrare, striscia col muso lungo il dorso della compagna fino ad afferrarle la schiena all'altezza delle scapole con le mandibole (non il collo come usa tra gli altri sauri!). Segue l'accoppiamento che dura alcuni minuti. Gli accoppiamenti si susseguono per alcuni giorni. A seguito di questi comportamenti non fraintendibili, non ho potuto però notare alcun 'sintomo' di gestazione. La femmina non si è fatta particolarmente tonda e non ha mai mostrato irrequietezza o inappetenza, insomma credevo in un ennesimo insuccesso! D'altra parte la piccolina era giovane e si era appena ripresa da un digiuno quasi mortale. Insomma speravo che con la prossima primavera le cose sarebbero cambiate, ma...

uova, quella in alto a sinistra sembra 'avvizzita'notare le dimensioni Nascite: ebbene sì, domenica 6 ottobre 2002 (nonchè giorno antecedente il mio compleanno), torno a casa verso le 20 e, passando davanti ai miei terrari, butto un occhio in quello delle Riopa: con i primi freddi di fine settembre si sono interrate e non si fanno vedere quasi mai, ma scorgo -credendo di avere un miraggio- una piccola coda nera e blu che spunta dal substrato!!! Non ci ho messo più di cinque secondi ad acchiappare il mini-proprietario di quella codina! Avevo un piccolo! Ho quindi immediatamente messo a soqquadro il terrario, terrorizzando i poveri adulti, trovando così un altro piccolo, un uovo apparentemente avvizzito e tre uova sane. C'erano state ben due riproduzioni! Ed io ne ero all'oscuro! Beh, ora sto incubando tutte e quattro le uova (sì, anche quella avvizzita, visti i miracoli di questi sauri non si sa mai!). I problema è che ho dovuto 'immaginarmi' la loro corretta posizione alto-basso perchè nelle mie manovre da 'ruspa' le avevo dissotterrate rigirandole. Mi sono basato su di una leggera arrossatura che si intravedeva su di un lato, interpretandola come i vasi sanguigni del corion e quindi posizionandoli verso l'alto.
Cosa incredibile è che due giorni dopo ho trovato un terzo piccolo nel terrario degli adulti... mi aveva fatto fesso fino ad allora!
Non ho la minima idea se gli adulti costituiscano un pericolo per la prole, la coppia era a riposo sottoterra quindi probabilmente non li ha neanche visti, resta il fatto che non ho avuto perdite (ho contato i gusci vuoti trovati e non erano in eccedenza). Spero di scoprire qualcosa di più in futuro tipo tempo di gestazione e di incubazione per le uova. Attualmente incubo le uova in una scatoletta con vermiculite umida, posta dentro il terrario degli adulti... 'squadra che vince non si cambia'!

che gioielli! I piccoli: alloggiati in un piccolo fanabox con 3 cm di torba umida, sono lunghi solo 7 cm e ricordano molto gli adulti, soprattutto se visti di lato; infatti è già presente la tipica colorazione rossa e nera. Differenze sostanziali sono il dorso scuro, quasi nero, e la coda ad anelli blu! Dei gioiellini insomma! Il comportamento delle riopine è fiducioso, si fanno maneggiare senza problemi, ma bisogna fare attenzione a non provocare la loro caduta perchè di punto in bianco possono compiere rapidi, quanto prodigiosi, balzi.
Il cibo non è stato un problema: hanno mangiato subito grillini di taglia adeguata (spolverati con calcio per sicurezza) e micro pezzetti di fesa di tacchino! Bevono spesso ed è bene cambiare l'acqua del loro mini-abbeveratoio quotidianamente perchè ci 'zampettano' spesso dentro. Come sempre non ho notato alcuna interazione tra conspecifici.

l'ora della pappa Alcune note aggiuntive: ancora alcune note a correzione di quanto detto nello scorso aggiornamento. In fatto di cibo c'è stato, con i calori estivi, un vero livellamento. Ora tutti e tre gli esemplari mangiano semplicemente tutto! Qualsiasi carne o insetto, animato o inanimato, lombrichi e, leccornia tra le leccornie, lumache senza guscio! Sì mi sento di affermare che le lumache sono davvero il cibo preferito di questi scinchi e sono in grado di inghiottirne davvero di grosse!
La femmina durante l'estate è stata particolarmente vorace (ora sappiamo il perchè!) ed è diventata bella in carne, comunque è sempre notevolmente più piccola e slanciata dei maschi. Sono un po' spiacente che il papà dei piccoletti non sia Pino: tra i due esemplari è quello con colorazione più brillante ed il dorso più chiaro, quasi dorato.
Le altre uova si sono schiuse il mese successivo (novembre 2002) ed ho allevato i piccoli fino a luglio 2003 (7 mesi) potendo così verificare la loro rusticità e rapidità di crescita (in questo periodo hanno triplicato la taglia).
Credo che ormai questo scinco non possa più in alcun modo essere considerato una specie difficile e spero che le ripetute riproduzioni in cattività da parte di altri appassionati possano presto limitare le importazioni di animali selvatici.

Aggiornamento speciale del 26 Ottobre 2003

Un triste epilogo: la mia esperienza con questi scinchi è stata davvero interessante e coinvolgente, tuttavia poche settimane fa ha avuto un triste epilogo che voglio segnalarvi per evitarvi bruttissime quanto inaspettate esperienze.
Ai primi di settembre, con l'arrivo dei primi "freschi" dopo questa estate infuocata (che ho fatto passare praticamente all'asciutto alle Riopa per evitare infezioni), il maschio ha ricominciato immediatamente a corteggiare la femmina... speravo in un felice bis riproduttivo. Invece lei non sembrava aver alcun'intenzione di concedersi, continuando a sfuggire gli approcci del maschio. Per evitarlo la femmina ha cominciato a passare parte del tempo sottoterra, uscendo solo per alimentarsi.
Non ho dato peso alla "bega famigliare" commettendo un errore fatale. A fine settembre una sera tornando a casa ho trovato le riopa in un apparente accoppiamento, guardando meglio sono stato preso dal raccapriccio: la femmina era agonizzante, con lacerazioni multiple su gran parte del dorso: il maschio stava letteralmente violentandola! La separazione immediata che ho operato non è servita a nulla, in due giorni la poverina è morta.
Non ho parole per descrivere come ci sono rimasto!
A questo punto, dopo le numerose osservazioni effettuate su questi scinchi, mi sento di poter affermare due cose importanti: primo, che ogni esemplare ha un suo carattere (Pino è sempre stato un "gentleman"), secondo, non fidiamoci MAI di un maschio di Riopa nel periodo degli accoppiamenti (che di solito è l'inizio autunno).

Spero che queste mie ultime righe non vi abbiano dissuaso dall'apprezzare questo scinco bello e robusto: l'errore, quando si parla di animali in cattività, è sempre di chi li alleva... mea culpa :-(

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