Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Bufotes viridis
(rospo smeraldino)

Come forse già sapete da altri miei articoli, io ho un debole per questo rospetto e sto combattendo la mia battaglia personale per far sì che non scompaia del tutto dal paese di Deiva Marina, in cui l'antropizzazione, le attività di dragaggio del torrente e le frequenti siccità lo stanno mettendo in serio pericolo.

dopo tre mesi di vita da 'Michelazzo'

Comunque, non pago dei trasporti con cui cerco di salvare i girini portandoli a circa 2Km a monte dall'area incriminata, ove l'acqua persiste più a lungo, per alcuni anni mi ero anche preso il compito di crescere dai girini 5-6 rospetti ogni stagione da liberare l'autunno successivo.
Nei circa tre mesi estivi in cui ho stabulato i minirospi nutrendoli a sazietà riuscivo ad ottenere degli esemplari di circa 3-4 cm da liberare (vedi foto a fianco, presa l'anno scorso il giorno della 'liberazione'). Notate che questa taglia in natura verrebbe raggiunta in circa due stagioni.

I miei interventi e l'incredibile capacità di adattamento e recupero di questo anfibio aveva finalmente dato i suoi frutti e nel 2003 finalmente la popolazione aveva raggiunto un numero abbastanza stabile da poter essere considerata fuori pericolo ed io avevo tirato il fatidico respiro di sollievo, per anni. Purtroppo rieditando questo articolo (nel 2017) devo dire che la popolazione è nuovamente precipitata e ad oggi è una fortuna riuscire a sentir cantare contemporaneamente 3-4 maschi al delta del fiume, mentre a monte sembra definitivamente scomparso.

Ho scritto questo preambolo solo per insistere sul concetto che non sempre allevare dei girini danneggia la natura e non sempre proteggere un anfibio sulla carta -senza interventi concreti- ne migliora le speranze di sopravvivenza. Ma veniamo al protagonista...

Bufotes viridis raggiunge da adulto la taglia massima è di 10 cm (femmina maggiore); la colorazione è variabile, di solito si osserva una base grigia/marrone marmoreggiata con un colore verde ulivo e numerosi piccoli tubercoli giallo/arancioni.

il gruppetto

Distribuzione e habitat

Bufotes viridis si trova in tutta l'Europa orientale raggiungendo a nord la Svezia meridionale e a ovest la Francia orientale con poche ed esigue popolazioni; nel nostro paese mancava solo in Sicilia, ma le recenti segnalazioni lo indicano indubbiamente presente anche su quest'isola.
Il suo dominio comunque si estende anche all'Africa settentrionale e a gran parte dell'Asia centrale. E' davvero incredibile come questo piccolo rospo possa alternativamente insidiarsi in località aride e caldissime, ovvero umide e fredde (è stato osservato fino a 4500 metri di quota!), oggi si pensa quindi che, in realtà, sotto il nome di rospo smeraldino si celino numerose sottospecie.

Il nostro amico di solito colonizza ambienti piuttosto secchi e sabbiosi, spesso in prossimità del mare non soffrendo di eventuali innalzamenti della salinità (ho anche osservato alcuni girini di rospo smeraldino in una pozza ad una ventina di metri dal mare in cui si trovavano delle velelle spiaggiate per una mareggiata!).
Questo rospetto non ha alcun timore dell'uomo e, nelle località in cui abbonda, non è raro trovarlo 'in paese' intento a cacciare gli insetti sotto i lampioni. Il loro canto consiste in un trillo inconfondibile, simile al canto dei grilli o di una grossa Dendrobates leucomelas! Ma veniamo ai girini...

di profilodall'alto

Come riconoscerlo

Il girino è più grande e chiaro di quello del rospo comune, la taglia massima è di circa 4,5 cm, il dorso è grigio/marrone con sfumature scure, mentre il ventre è bianco o grigiastro, la bocca è larga quasi quanto la distanza tra gli occhi. La membrana natatoria della coda è piuttosto estesa, ma mai alta quanto quella delle rane. In genere il girino da piccolo ha una forma piuttosto globosa, ben diversa da quella appiattita del rospo comune, mentre approssimandosi alla taglia massima diviene più simile al suo parente 'nero'. Lo spiracolo respiratorio è sul lato sinistro ed è piuttosto evidente.

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Stabulazione

Anche se si tratta di un girino robusto e capace di resistere a condizioni estreme di inquinamento salino o organico vi consiglio di tenerlo comunque in condizioni ottimali calcolando come al solito 1 litro d'acqua per esemplare ed effettuando regolari cambi d'acqua. Infatti per questa specie, più che per le altre, l'acqua 'sporca' è sinonimo di pozza in prosciugamento e ne causa la metamorfosi precoce.
Il girino di rospo smeraldino mangia davvero tutto ed in grosse quantità, tuttavia non ho mai assistito a fenomeni di aggressività intra o inter-specifica, non fate comunque mancare mangimi vegetali ed animali sia comprati che fatti in casa, somministrando i pasti in piccole dosi almeno 2 volte al giorno.

di profilo: è ora di metterlo in poca acquadall'alto: notate le tipiche macchie delle zampe

Metamorfosi

Con la comparsa delle zampe posteriori il girino comincia a cambiare anche la forma del corpo che si appiattisce, mentre gli occhi cominciano a sporgere dal capo in maniera evidente. In questa fase anche la colorazione si fa più contrastata e le zampette mostrano delle macchie molto caratteristiche che possono fugare ogni dubbio sulla possibile identificazione dei futuri rospetti. Con la comparsa delle zampe anteriori e l'accorciarsi della coda giunge il momento di porre il girino in un contenitore con pochi mm d'acqua come già spiegato per il rospo comune.

primi passii vostri potrebbero essere più scuri

Il minirospo

Il piccolo rospo smeraldino possiede, fin da appena metamorfosato, la colorazione da 'adulto' anche se col tempo può 'arricchirsi' di colore espandendo un poco le chiazze verdastre; nel caso dei 'miei' rospetti il fenomeno è stato ben poco evidente.
L'ottimo appetito di cui era dotato il girino passa inalterato al minirospo che comincia a nutrirsi già dopo 24 ore di qualsiasi essere gli entri in bocca, formiche comprese. State attenti quindi a non somministrare prede troppo grosse o assisterete a scene da 'rana che scoppia' salvo trovare la preda rigurgitata il giorno seguente.
Consiglio di liberare il rospetto non appena metamorfosato, altrimenti dovrete avere a disposizione prede abbonanti perchè mangerà tutti i giorni e molto. Per la stabulazione va benissimo la solita scatola da frigo (o un faunabox) con un paio di fogli di carta assorbente umidi sul fondo, da cambiare quotidianamente. Una piccola vaschetta per l'acqua sembra gradita, anche se questa specie, così come il rospo comune, non tornerà in acqua se non per riprodursi.