Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Hyalella azteca

La Hyalella azteca è un piccolo gamberetto simile ai nostri Gammarus, diffuso dal Messico al Canada. A differenza delle specie nostrane, che non tollerano a lungo temperature sopra i 17°C, risulta resistente anche alle alte temperature estive. Per questa ragione sta avendo un crescente successo tra gli appassionati come cibo vivo alternativo o complementare alle solite Daphnia. Personalmente lo trovo un ospite interessante anche come coinquilino dei nostri acquari. Di seguito vi riporto dei cenni sulla sua biologia e le modalità d'allevamento.

Hyalella azteca al microscopio

Cenni sistematici

Questo crostaceo anfipode è stato descritto per la prima volta da Henri L.F. de Saussure nel 1858, col nome scientifico Amphitoe aztecus, utilizzando gli esemplari raccolti in una cisterna vicino a Veracruz in Messico. In seguito è stata ridescritta da diversi autori, finchè Sidney I. Smith creò il genere Hyalella nel 1874. H. azteca fu inizialmente la sola specie inserita nel nuovo genere divenendo la specie prototipica. Attualmente il genere Hyalella comprende una dozzina di specie a distribuzione prevalentemente sudamericana.

Gli studi genetici suggeriscono che in realtà le numerose e distinte popolazioni di Hyalella azteca, sparpagliate nei più svariati bacini idrici del continente americano, rappresentino un complesso multispecifico. Questo potrebbe spiegare perchè le osservazioni in cattività su questa specie spesso producano indicazioni differenti: una Hyalella che derivi da una piccola raccolta d'acqua messicana mostrerà sicuramente una resistenza agli sbalzi ambientali superiore rispetto ad esemplari raccolti in un grande lago canadese, ove le variazioni stagionali sono minime.

Descrizione ed ecologia

La Hyalella azteca raggiunge una taglia di 3-8 mm, risultando decisamente piccola rispetto ai nostri gammarus. La taglia maggiore è raggiunta solo dal maschio, mentre le femmine non superano generalmente i 5-6 mm. Il colore è molto variabile e legato all'ambiente; io stesso ho osservato esemplari marroni scuri, verdolini, trasparenti o addirittura rossicci a seconda della condizioni d'allevamento. In genere, se tenuti in ambienti semibui o senza substrato, tenderanno a colorazioni più sbiadite. Le colorazioni rossastre, simili a quelle assunte dalla Daphnia, sono indice di un accumulo d'emoglobina, adattamento innescato da una bassa tensione d'ossigeno.

Con poco ossigeno le Hyalella azteca tendono a colorarsi di rosso

Le Hyalella azteca neonate, lunghe poco più di 1 mm, ma simili agli adulti, raggiungono l'età riproduttiva passando attraverso 9 stadi di sviluppo. A 25°C, con cibo sempre a disposizione, la muta avviene ogni circa 5 giorni. Il dimorfismo sessuale compare a partire dal sesto stadio, mentre i primi tentativi d'accoppiamento si osservano dall'ottavo. Il tempo impiegato per svilupparsi e la taglia dei soggetti dipende dalla temperatura: durante l'inverno l'accrescimento è lento ma produce soggetti di taglia maggiore, mentre d'estate in soli due mesi si possono avere adulti in accoppiamento, ma con taglie difficilmente eccedenti i 5mm. In seguito gli individui adulti possono effettuare altre 15-20 mute continuando lentamente ad accrescersi.

In condizioni di temperatura e illuminazione ottimali, la Hyalella azteca può riprodursi ogni 25 giorni. La femmina porta le uova -di colore verdastro- per circa 11 giorni in un'apposita tasca tra le zampe anteriori, fino alla schiusa. Le femmine di taglia maggiore possono produrre fino a 60 nuovi gamberetti per covata, anche se mediamente vengono rilasciati 20-30 gamberetti.
Mentre le popolazioni subtropicali sono multivoltine (hanno più cicli riproduttivi nell'anno), le popolazioni delle zone temperate tendono a riprodursi unicamente nel periodo estivo.

Hyalella azteca è diffusa nelle raccolte d'acqua permanenti americane che vanno dal limite della fascia a vegetazione arborea artica, fino ai Caraibi. Colonizza sia acque dolci che leggermente salmastre, preferendo laghi e fiumi. Nei laghi nordamericani è l'anfipode più numeroso e la base alimentare per moltissime specie ittiche, raggiungendo concentrazioni di circa 900 individui per metro quadro.
Hyalella azteca ha notevoli capacità d'adattamento, vivendo a temperature tra i 5° e i 30°C (tollerando picchi a 32-34°C per brevi periodi) ed in acque molto alcaline o salmastre, ma mai con Ph inferiore a 6. Dalle osservazioni fatte in vasca d'allevamento posso aggiungere che non teme accumuli di fosfati e nitrati, che risultano anzi utili per innescare la produzione algale, ma è sensibile ai picchi di nitriti.

La Hyalella azteca è fondamentalmente vegetariana ed in natura i picchi riproduttivi corrispondono ai picchi di fioritura delle alghe incrostanti, in particolare alghe filamentose e diatomee. Tuttavia, questa specie si comporta da opportunista, nutrendosi anche di detrito organico (soprattutto le foglie in decomposizione sul fondo), di organismi morti, e di piante acquatiche. Nonostante le abitudini spiccatamente vegetariane, la Hyalella azteca non sa digerire nè la cellulosa nè la lignina, assimila però la flora batterica ingerita col detrito.
Come noterete anche in vasca, questo crostaceo metabolizza notevoli quantità di cibo in tempi brevi, producendo microscopiche feci cilindriche che tendono ad accumulare, incorrotte, sul fondo della vasca.

Allevamento

Assalto di Hyalella azteca ad un torsolo di lattuga

Per cominciare ad allevare questo piccolo crostaceo, dovrete innazi tutto acquistarne uno starter di 20-30 esemplari online. Questi saranno allevati e riprodotti per 2-3 mesi prima di poter cominciare ad utilizzarli senza impoverire la coltura. Ma vediamo con ordine le modalità di stabulazione.

La Vasca: anche se è possibile allevare la Hyalella azteca in piccoli contenitori senza alcuna filtrazione, per mia esperienza (un faunabox da 5 litri) in queste condizioni si avranno rese scarse, adatte a chi volesse limitare la propria esperienza alla sola osservazione di questa specie.
Viceversa si allestirà un vero acquario, il cui litraggio sarà proporzionale alla resa che vorrete ottenere. Io ho allestito una vasca in vetro da 20 litri e l'ho dotata di un piccolo filtro biologico autocostruito, ma vanno benissimo anche quelli in spugna per caridine. L'essenziale è che il flusso d'acqua non sia turbolento. Dovrete regolare l'eventuale pompa in modo che le Hyalella possano entrare ed uscire dal fitro a piacere. A questo scopo ho caricato 2/3 del filtro con spugna a trama fine (per impedire ai gamberetti di raggiungere la pompa), utilizzando uno strato di lana di perlon come prefiltro. Proprio questo primo strato viene solitamente colonizzato e può fungere da sistema di prelievo facilitato dei crostacei.

Se avete un acquario d'acqua dolce rodato, la cosa migliore sarà di prelevare l'acqua dei cambi ed usarla per la vasca delle Hyalella azteca, otterrete così immediatamente una vasca matura e pronta a sviluppare preziose alghe. Viceversa potrete usare normale acqua di rubinetto, ma l'ambiente sarà inizialmente poco stabile e dovrete pazientare un po' di più, stando ben attenti a non esagerare col cibo.

L'arredamento dovrà essere spartano per facilitare la manutenzione di una vasca in cui sussisterà un perenne stato di sovraffollamento. Nessun substrato sul fondo ad eccezione -se volete- di alcuni ciottoli calcarei, a mezz'acqua potete lasciar flottare delle piante acquatiche rustiche che non richiedano di radicare, tipo Elodea o Najas, o optare per fibra da prefiltro grossolana.
L'utilizzo di piante acquatiche ha i suoi pro ed i suoi contro: da una parte possono essere utilizzate dalle Hyalella azteca come cibo d'emergenza e sono utili nelle fasi di maturazione della vasca, dall'altra competeranno con lo sviluppo algale che è invece molto utile. La soluzione potrà consistere nel non permettere alle piante di invadere l'intera vasca: quindi, se non saranno le Hyalella a limitarle, le poterete voi.

Illuminazione e temperatura: da quanto detto potete facilmente desumere che la vasca andrà posizionata in zona luminosa, anche vicino ad una finestra purchè la luce solare non la colpisca direttamente e a lungo nel periodo estivo, per evitare di fare uno "stufato". Se la porrete al buio sarà utile dotarla d'illuminazione artificiale, meglio se a luce bianca fredda, favorevole alle diatomee e ad altre alghe incrostanti.
La Hyalella azteca è estremamente adattabile alle temperature, tuttavia gli esemplari da me allevati non si sono mai riprodotti con temperature sotto i 17°C, mentre ho osservato sistematiche morie degli esemplari adulti con temperature persistenti sopra i 28°C (previa una vera esplosione demografica dei giovani in crescita, che vivono stranamente a 30°C senza problemi). Idealmente si alleverà quindi Hyalella azteca tra i 20 ed i 25°C così da ottimizzare produttività e sopravvivenza... estate permettendo!

Alimentazione: nutrire Hyalella azteca non è un problema, io uso come base mangime in fiocchi per pesci e una fetta sottile di patata cruda. I primi vengono solitamente consumati in breve tempo, mentre la patata funziona da spuntino tra i due pasti successivi, distanziati di 24 ore. E' però fondamentale dosare il cibo in fiocchi perchè non ne rimanga traccia entro poche ore, mentre la patata va comunque cambiata al massimo dopo 48 ore per evitare che si decomponga. Ho notato che la patata, ricca in potassio, aiuta anche la proliferazione algale, quindi non fatela mancare. Ad integrazione è possibile fornire rondelle di zucchina o carota e foglie d'insalata (questa solo se non mettete piante acquatiche).
Come vi ho ripetuto più volte la componente algale è importante: mentre gli adulti mangiano avidamente tutto quello che gli fornite, vedrete che gli esemplari neonati mostreranno una attrazione assoluta per le alghe, vivendo i primi stadi attaccati ai vetri della vasca più incrostati e procedendo ad una loro sistematica pulizia. Lo stesso faranno anche gli adulti, ma solo nelle zone con alghe più sviluppate in spessore.

Coppia di Hyalella azteca maschio sul dorso della femmna

Riproduzione: come già riportato nella parte ecologica, una baby Hyalella azteca allevata a 25°C con cibo a volontà impiega circa 45 giorni per raggiungere l'età riproduttiva, ma già a partire dalla fine del primo mese di vita vedrete i primi tentativi di accoppiamento. I maschi di questa specie, sempre più grandi della femmina, non vanno per il sottile: si limitano ad assaltare la prima femmina incontrata ancorandosi alla sua schiena e rimanendo lì, a mo' di zaino, fino alla deposizione delle uova e alla loro fecondazione. Le femmine immature e quelle già con uova attuano manovre diversive e contorcimenti per scaricare i focosi compagni, mentre questi alle volte rissano per rubarsi le femmine a vicenda. Le uova fecondate sono portate dalle femmine per circa 11 giorni sotto la parte anteriore del corpo e la nuova generazione di baby gamberi viene liberata conducendo subito vita indipendente. Calcolando quindi il tempo di accrescimento e quello di sviluppo delle uova si avrà la prima nuova generazione dopo 56 giorni circa dalla schiusa. I tempi, come vedete, non sono brevissimi, ma con popolazioni numerose e Hyalella a diversi stadi di sviluppo la produzione sarà continua.

Convivenze: ho provato a far convivere le Hyalella azteca con varie specie di chiocciole acquatiche (Physia, Limnea) e crostacei (Daphnia, Moina), ma nessuna soluzione è apparsa vantaggiosa, perchè le chiocciole competono nel divorare le alghe incrostanti riproducendosi molto rapidamente, mentre i crostacei filtratori riducono le spore algali rallentandone la riproduzione. Inoltre ho avuto l'impressione che in presenza di numerose Hyalella ci sia una vera predazione attiva delle Daphnia che spariscono dalla vasca senza lasciar traccia. Daphnia e Moina non possono comunque essere allevate in una vasca con filtro. Gli unici piccoli crostacei che -mio malgrado- si sono intrufolati nella vasca delle Hyalella senza mostrare problemi di convivenza sono i Cyclops e dei piccoli ostracodi.
Le Hyalella azteca possono anche essere introdotte direttamente in un acquario di comunità ben piantumato, perchè si integrino nell'ecosistema fungendo da spazzini e da fonte di cibo supplementare. Questa convivenza è tentabile solo con pesci di piccola taglia che, pur nutrendosi delle Hyalella più giovani, lascino in pace gli adulti riproduttivi. La Hyalella azteca si muove soprattutto all'imbrunire e a luci spente, risultando quindi parzialmente protetta, tuttavia la loro abitudine a rimanere ancorate a piante acquatiche o sui vetri durante il giorno fornirà sempre qualche soggetto predabile.
Un'altra modalità d'allevamento davvero facile è quella all'aperto. In questo caso basta preparare un recipiente abbastanza grande (ad esempio i mastelli usati per le ninfee nane), popolarlo di piante acquatiche posizionandolo in una zona che sia colpita dal sole solo per poche ore al mattino, e inserire delle Hyalella azteca. Se farete questo in primavera, appena l'acqua avrà temperature medie pari o superiori ai 18°C, le riproduzioni si susseguiranno senza vostri particolari interventi. Non appena si sarà sviluppata la flora algale potrete anche smettere di alimentare le Hyalella artificialmente. Questa modalità vi permetterà un abbondante "raccolto" autunnale anche in vostra assenza, durante le meritate vacanze estive.

Una rondella di zucchina facilita la raccolta di Hyalella azteca

Raccolta: per raccogliere e poter spostare le Hyalella azteca dalla loro vasca ci sono diverse modalità. La prima, già riportata, è quella di recuperare gli esemplari che hanno colonizzato il prefiltro della vasca. In alternativa potete ripescare la vegetazione acquatica flottante, o la fibra artificiale, e sciacquarla in una bacinella recuperando così gli esemplari che vi erano ancorati. Il terzo metodo si avvale di un' esca, costituita da una rondella di zucchino: questa infatti, a differenza della patata o della carota, resterà a galla. Se in vasca non c'è altro cibo la zucchina verrà ricoperta in breve tempo di Hyalella azteca, solitamente dagli individui di taglia medio-grande, e recuperata con un piccolo retino o un barattolo di vetro.
Un parziale sfoltimento della popolazione avverrà anche se non ripescate alcun esemplare. Infatti, oltre una certa densità, la popolazione smette di aumentare nonostante i nostri sforzi di alimentarle e mantenerle al meglio. Solo un aumento di litraggio della vasca potrebbe ovviare. Ho notato fasi in cui, nonostante gli accoppiamenti, non si osservavano più individui giovani ed altre con improvvise morie di adulti (come già detto legate al caldo estivo). Quest'ultimo fenomeno è del tutto naturale ed è già stato descritto per alcune popolazioni lacustri selvatiche. A voi dunque la decisione di utilizzarle o no come cibo vivo senza farvi troppi scrupoli.

Curiosità

Nei paesi anglofoni Hyalella azteca viene chiamata comunemente scud come il missile balistico a corto raggio, infatti, oltre a muoversi agilmente sul fondo e negli interstizi grazie alla forma appiattita e alle due ultime paia di zampe molto allungate, può nuotare rapidamente a mezz'acqua con i pleopodi, ricordando un piccolo missile.