Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
immaginemain

Triturus alpestris
(tritone alpino)

Articolo e fotografie di Leonardo Ancillotto
giovane T. alpestris di circa 2 cm

Il tritone alpestre italiano (Triturus alpestris apuanus) è stato oggetto di un articolo specifico, inoltre, su questo sito, compaiono altre informazioni riguardo questa specie negli articoli sui tritoni italiani ed europei, per cui ritengo sufficiente accennare solo brevemente alla biologia di questa specie, oltre che dare informazioni sulla distribuzione, sul riconoscimento e sulla crescita delle larve di questo bellissimo urodelo.

si osservi la coda con punta ottusa

Dove vive

Triturus alpestris è diffuso, in Italia, sulle Alpi centro-orientali, sulle Alpi liguri, in alcuni siti isolati in valle d'Aosta e Pianura Padana (ssp.alpestris), sull'Appennino settentrionale, in alcune località dell'Appennino toscano, in un sito nel Lazio (ssp. apuanus) e in tre siti sulla Catena Calabrese (ssp. inexpectatus).

Gli adulti delle sottospecie apuanus e inexpectatus sono reperibili in acqua durante tutto l'anno, mentre gli esemplari della sottospecie nominale svernano ed estivano a terra.
Il periodo riproduttivo inizia normalmente a Febbraio (Marzo-Aprile nelle popolazioni più settentrionali) e già ai primi di Marzo si possono trovare le uova nei siti riproduttivi. Questi sono solitamente stagni alpini e prealpini, laghetti, pozze (perenni o temporanee), fontanili e vecchi lavatoi in pietra.
Ogni femmina depone un numero di uova variabile da una ventina ad oltre un centinaio, avvolgendole con cura tra le foglie delle piante acquatiche (Elodea e Vallisneria sono le preferite) singolarmente o a gruppetti.

differenze cromatiche dei girini

Come riconoscerlo

A seconda della temperatura dell'acqua lo sviluppo è più o meno rapido, e in natura le uova impiegano anche più di 3 settimane per schiudersi. Alla nascita le larve misurano 6/8mm e sono di colore grigio chiaro uniforme, con evidenti ciuffi branchiali di colore rosa pallido. La crescita della larva è analoga a quella di tutti gli altri Triturus.

Quando le larve raggiungono i 2,5cm, la colorazione diviene piuttosto variabile tra un esemplare e l'altro (vd. foto qui sopra): alcuni esemplari sono uniformemente marroni scuri, altri sono screziati di ocra, altri ancora sono molto scuri con dei puntini chiari sul dorso e altri infine sono molto chiari con fitta punteggiatura finissima nera e la punta della coda scura.

La coda è sempre arrotondata e con punta ottusa; raramente compare un filamento sulla punta della coda.
Le larve di solito non superano i 3/3,5 cm di lunghezza totale (eccetto casi di larve lunghe 4/5cm), raggiunta la quale la pelle comincia ad ispessirsi e a scurirsi, la cresta caudale regredisce, la colorazione dorsale diventa più variegata, sulla gola compaiono i tipici puntini neri distintivi della sottospecie apuanus, e il ventre vira dal bianco a un tenue arancione, che si intensifica col passare del tempo.
Spesso i neometamorfosati hanno una stria mediana dorsale di color giallo ocra, intensa sulla nuca e poco visibile sul dorso.

l'aggressività di questi girini è molto ridotta

Stabulazione

In cattività questo girino non da particolari problemi. Uniche esigenze per una corretta crescita delle larve sono la temperatura (che va preferibilmente mantenuta sotto i 22°C) e la limpidezza dell'acqua. Infatti questa specie colonizza raccolte d'acqua molto pulita, limpida, fredda e soprattutto priva di agenti inquinanti. Perciò è di primaria importanza in cattività attuare frequenti cambi parziali all'acqua della vasca di accrescimento.

Interessante notare che l'aggressività intraspecifica tra i girini di questa specie cessa quasi completamente appena raggiunta la lunghezza totale di 16/20mm, tanto da poterci permettere di allevare anche 8/10 girini in una vasca con base di soli 20X30 cm.
Ovviamente l'aggressività non si manifesta solo nel caso in cui le larve siano ben nutrite! Il cibo offerto sarà il 'solito', adatto a tutti i girini di urodeli: naupli di artemia, enchitrei, chironomi (prima tagliuzzati e poi interi) ecc...

giovane femmina neotenica

Metamorfosi

Quando si avvicina la metamorfosi i girini tendono spesso a restare vicini alla superficie dell'acqua, appoggiati magari a un ramo di Ceratophyllum e di Elodea, salendo di tanto in tanto a prendere una boccata d'aria, pur avendo ancora i residui delle branchie.

Da questo momento dovremo assicurare ai piccoli una piattaforma di sughero galleggiante sulla quale possano salire e scendere a piacimento. Infatti anche quando sono ancora visibili le branchie i piccoli tritoni gradiscono una sosta all'asciutto. In questa fase è essenziale che la vasca sia munita di coperchio con fessure di aerazione molto piccole (le doti di scalatori degli urodeli non sono da sottovalutare) giacché un'eventuale fuga risulterebbe in una morte certa per il minuscolo anfibio.

anche da neometamorfosato questo maschio è facilmente identificabile

Il minitritone

Alimentare i neometamorfosati di questa sottospecie del tritone alpestre è estremamente semplice, grazie al fatto che i piccoli rimangono in acqua se le condizioni naturali lo permettono. Quindi andranno nutriti con chironomi surgelati o vivi, pezzetti di lombrico e bigattino, e in generale tutti i cibi che somministravamo quando erano larve, ma commisurati alla taglia dei tritoncini.

Caso unico tra gli anfibi, subito dopo la metamorfosi possiamo già distinguere i sessi dei piccoli tritoni alpestri. I maschi si presentano generalmente più piccoli, snelli e scuri delle compagne, e inoltre il loro dorso tende già al blu e sul mento compare spesso una sfumatura bianca. Le femmine invece sono più chiare, lunghe e tozze, con colorazione dorsale che varia dal grigio scuro al marrone chiarissimo.

Comune in questa specie è il fenomeno della neotenìa. I girini che mantengono le branchie fino e oltre la maturità sessuale hanno una colorazione dorsale analoga a quella delle femmine, e il ventre rimane più a lungo bianco sporco, prima di virare verso il giallo/arancio.
E' interessante notare che gli esemplari neotenici crescono decisamente più in fretta e sono molto più voraci dei coetanei metamorfosati.

Ricordo infine che la cattura e l'allevamento in cattività di questa specie in Italia è regolamentata a livello regionale e nazionale, perciò vi raccomando di raccogliere le necessarie informazioni presso l'ufficio caccia e pesca della vostra regione e/o presso il corpo forestale dello stato, per sapere se potete allevarli e a che condizioni (comunque procurandovi soggetti nati in cattività e certificabili). Se vi capitasse invece di far metamorfosare dei girini nostrani è sempre necessario liberare eventuali girini/tritoncini, da noi stabulati per breve tempo, nei loro luoghi di origine, al fine di non depauperare l'ambiente ed evitare contaminazioni genetiche ovvero il propagarsi di malattie.