Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Sarcophaga carnaria, dalla pesca al terrario

bigattini

Quest'idea mi è stata ispirata dalla mia passione per la pesca. Di fatto nei negozi di pesca è possibile acquistare i bigattini/cagnotti a etti o chili per pochi euro, e questi sono trasformabili in un'inesauribile fonte di grossi mosconi blu (Sarcophaga carnaria), senza il bisogno di allevarli a ciclo completo. Devo dire che una volta ci ho pure provato, ma anche tenendole fuori dalla finestra il lezzo della carne in putrefazione era insopportabile. In questo caso non si tratta quindi di un vero allevamento, ma di approntare un certo numero di schiuditoi per avviarne la metamorfosi.

I bigattini possono essere tenuti in frigo fino a 2-3 settimane (in un recipiente ermetico da sventolare fuori dalla finestra mattina e sera per fornire loro un po' di ossigeno). A questo scopo il contenitore deve avere un'opportuna riserva d'aria: io uso barattoli da gelato da mezzo Kg per un etto di bigattini.
Per inciso i bigattini possono essere direttamente usati come cibo saltuario per alcuni anfibi acquatici (es gli axolotl), mentre per gli altri anfibi ed i rettili sono sconsigliabili, in quanto possono sopravvivere abbastanza -dopo essere stati ingeriti- da procurare seri danni alla parete dello stomaco con il loro apparato boccale raschiatore.
Non comprate più di un etto di bigattini a meno che non abbiate da nutrire una tribù di giovani camaleonti/pogone/anolis perchè la resa delle schiuse è davvero elevata, ma le mosche adulte possono essere conservate vive per pochi giorni.
Io ad esempio trasferisco circa 20-30 bigattini in un barattolo contenente due cm di terra a giorni alterni (sempre nello stesso barattolo); tenendo conto che la metamorfosi delle prime mosche avverrà circa 10 giorni dopo, otterrò la schiusa di circa un centinaio di mosche dilazionata nei dieci giorni successivi (è un ottimo sistema anche per lasciare una riserva di cibo ai nostri beniamini quando andiamo in vacanza).

Mosca carnaria

Le mosche, anche per la loro mobilità, piacciono a tutti i sauri di taglia adeguata, ma i piccoli sauri arboricoli (anolis, phelsuma) ne vanno letteralmente pazzi. Molti insistono sullo scarso valore nutritivo delle mosche e la scuola americana le vorrebbe nutrite con zucchero e rotolate nelle vitamine prima dell'uso, io posso solo riferirvi che una mia femmina di Anolis carolinensis (recuperata da un negozio in fin di vita) si è nutrita per più di un anno di sole mosche (per nulla nutrite o vitaminizzate) senza mostrare la minima debilitazione anzi recuperando le forze e deponendo qualche uovo in primavera. Chiaro che questa non è una regola, ma non parlatemi più di scarso valore alimentare delle mosche, non sarà forse che... costano troppo poco?
Chi volesse arricchirle di zuccheri e proteine comunque non deve fare altro che mescolare un po' di bianco d'uovo con dello zucchero ed eventuali vitamine, e lasciarlo a disposizione nel terrario. In questo modo le mosche vivranno molto di più (anche 15 giorni), ma sporcheranno tutti i vetri del terrario con le loro "cacchine". Un contenitore con la stessa "pappa" sarà utile se dovete nutrire animali terricoli: ponendolo sul fondo del terrario attirerà le mosche a portata di bocca dei piccoli affamati.
PS: avete mai visto con che abilità le Pogone acchiappano le mosche al volo? Uno spettacolo non scontato, per rettili che solitamente appaiono piuttosto pigri!