Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Tribolium confusum

Un tenebrionide piccolo piccolo confronto di larve e coleotteri adulti con un centesimo

Per pena del contrappasso ho deciso di dedicare una pagina a sè per la più piccola tra le "larve della farina". Infatti il Tribolium, flagello delle sementi e vettore di parassitosi aviarie, si rivela un cibo vivo insostituibile per le "bocche" più piccole. Tuttavia la sua diffusione in terraristica è pressocchè nulla, quindi penso sia ora di "spezzare" una fatidica lancia in suo favore.

Descrizione

Si tratta di un tenebrionide piccolissimo, con il coleottero adulto lungo 3-4 mm e la larva che, al massimo della sua "stazza", non supera gli 8-9 mm (qui a fianco potete confrontarli con una moneta da un centesimo di euro).
Come dicevo questo insetto viene -a ragione- considerato un "nocivo", infatti attacca le derrate alimentari a base di cereali (siano questi semi, farine, o prodotti elaborati, quali i mangimi) infestandole con facilità e rapidità grazie alla taglia minuta capace di superare agevolmente ogni barriera fisica. La sua diffusione è ormai cosmopolita.

Similmente a quanto detto a proposito dei Buffalos (Alphitobius diaperinus) anche il Tribolium può fungere da vettore per parassiti aviari, è infatti l'ospite primario per le larve di alcuni cestodi (vermi piatti simili alle "nostre" tenie), che completano il loro ciclo vitale nell'intestino degli uccelli. Naturalmente il danno economico che ne deriva (uccelli all'ingrasso che non ingrassano affatto) è evidente... anche se il povero Tribolium, in realtà, non ci tiene affatto ad essere ingerito dai suddetti uccelli!

larve ingrandite

Mentre la larva assomiglia ad una versione sbiadita e miniaturizzata dei normali Tenebrio molitor, l'adulto è molto più chiaro, rossiccio ed appiattito, ed è inoltre dotato di due mandibole sproporzionate ed evidenti che, se aperte, lo fanno assomigliare ad un piccolo cervo volante. Proprio grazie a questi "arnesi" l'insettuccio è in grado di traforare da parte a parte il più duro dei semi, rendendolo adatto a colonizzare qualsiasi substrato nutritivo.

Procurarselo

Il problema numero è uno proprio questo, visto che non è correntemente allevato, fatta eccezione per qualche appassionato di Dendrobates. I primi Tribolium che vidi -ormai decenni fa- furono quelli allevati presso l'istituto di zoologia di Genova, dove si stava cercando di scoprire come debellarli. L'ironia della sorte volle che nel pabulum allora impiegato (basato su svariati cereali e latte in polvere) questi tenebrionidi non ne volevano proprio sapere di proliferare e la ricerca andò alle lunghe per mancanza di esemplari!
Resta il fatto che il primo posto dove cercarli è presso gli istituti di entomologia agraria, ove, se non altro, sarete sicuri di trovare esemplari esenti da parassiti.

A me capitò invece di "trovarli" per caso, grazie a mia madre che mi consegnò, schifata, un sacchettino di crusca alimentare che "aveva fatto le bestioline".
Da allora, volente o nolente, i Tribolium non mi hanno mai più lasciato! Sì, non esistono insettucci infestanti come loro, non ho più coltura di Tenebrio, Zophobas o Grilli che non abbia almeno qualche infiltrato! Per anni ho creduto di averli periodicamente eliminati eppure alla fine sono sempre riapparsi!
Con ciò mettete in conto che se cominciate ad allevarli... sarà difficile smettere!

larve ed adulti

Allevamento

All'inizio volevo espanderli per i miei Dendrobates, ma più mi sforzavo di arricchire il loro pabulum più ottenevo i tristi risultati già descritti per l'istituto di zoologia.
Come ho detto, i piccoletti sono via via passati, nonostante la mia resistenza, alle mie altre colture di insetti e questo è stato un bene: infatti una volta "raggiunti" i grilli sono letteralmente resuscitati riproducendosi rapidamente!
Ho così scoperto il classico uovo di Colombo riformulando il pastone di coltura secondo la semplice ricetta: 40% crusca 10% farina 40% feci secche di grillo e 10% di croccantini per gatti! Sì, il vero segreto sono le "cacchine" di grillo, e vivrebbero benissimo anche se queste costituissero l'80% del cibo totale. Se la cosa vi schifa provate voi a trovare una soluzione alternativa... io non ci sono riuscito. Naturalmente, anche se il riciclaggio del "prodotto" dei grilli è comodo e quantomai ecologico, è bene arricchire i Tribolium anche con alimenti un po' più nobili, se no costituirebbero un cibo di qualità ben scarsa per i nostri beniamini!

Resta il fatto che, una volta aggiunto l'ingrediente X, questi insetti si allevano facilmente con le modalità descritte per i normali Tenebrio. Ricordatevi di aggiungere anche di tanto in tanto una fonte d'acqua (solitamente uso i torsoli delle mele), ma evitate ristagni d'umido e muffe perchè sono comunque insetti che amano il secco.
Se volete escludere ogni fuga dovrete ricorrere a contenitori solidi in PVC o vetro ed utilizzare griglie metalliche "micro" fissate al coperchio. Le mandibole degli adulti avranno facilmente ragione di materie plastiche morbide e legno, che sono quindi da evitare.
Il ciclo vitale di questi tenebrionidi è piuttosto lento (un paio di generazioni l'anno), ma la presenza continuativa di individui adulti ne consente una produzione costante più che sufficiente.

confronto tra larva adulta di un Tribolium e di un Tenebrio

Tribolium come cibo

Se a questo punto non vi siete spaventati ed avete avviato un fiorente allevamento di microlarve, vi resta ancora un compito tutt'altro che facile: prelevarle dal substrato!
Essendo la loro taglia simile a quella dei singoli fiocchi di crusca l'uso del setaccio è inutile. Se l'allevamento è davvero super-abitato potete buttare un pugno di substrato su di un foglio di giornale e allargarlo bene in modo da provocare la fuga delle larve che verranno raccolte ai bordi.
Io per raccogliere modeste quantità di larve mi limito a posizionare un pezzetto di mela sul substrato (dopo averla fatta mancare per almento 3 giorni), e poi raccolgo rapidamente un cucchiaio di pabulum subito sotto la mela, a distanza di circa 30 minuti. In questo modo tutte le larve che sono "accorse" per bere sono facilmente catturate.
Gli adulti invece non sono utilizzabili come cibo vivo perchè producono un secreto protettivo tossico.

Nota: se per disperazione siete stati costretti a procurarvi dei Tribolium da un allevamento di polli, onde evitare di trasmettere parassiti ai vostri amici insoliti, dovrete far loro compiere almeno un intero ciclo vitale in modo da creare una coltura di esemplari nati in cattività e quindi "sani". Le larve dei cestodi, infatti, in assenza di volatili che le ingeriscano, non possono compiere il loro ciclo vitale, e la reinfezione degli insetti è pertanto esclusa.