Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
immaginemain

Anolis

Ecco un altro genere di "animaletti" che mi sentirei di consigliare a tutti: lasciate perdere l'equestris, un grosso Anolis che viene ancora catturato in natura perchè di difficile riproduzione, e dedicatevi ai piccolissimi! Non ve ne pentirete e ne salverete qualcuno da una brutta fine (infatti spesso vengono commercializzati come cibo vivo per serpenti arboricoli).

Notizie sul genere e vita in natura

questa gif l'ho creata io!

Con circa trecento specie questo iguanide occupa un'area che si estende dal sud degli USA a Paraguai e Bolivia, tuttavia ben un terzo di queste specie si localizza nell'area caraibica (mica stupidi!). Fatta eccezione per le quattro specie più comunemente allevate (equestris, carolinensis, sagrei, porcatus) è difficile rinvenirne sul mercato altre ed è un vero peccato perchè a mio avviso gli Anolis trinitatis, roquet, marmoratus e bimaculatus sono veri gioielli (i più li ho visti anch'io solo in fotografia).

A parte poche specie che riescono a raggiungere i 35-50 cm di lunghezza, la maggior parte degli Anolis ha taglie minute e corpo molto slanciato, adattato quindi alla vita arboricola. Un ulteriore adattamento consiste nell'evoluzione delle falangi delle dita intermedie in strutture piatte e lamellari, simili a quelle dei gechi, per poter meglio aderire alla superficie liscia delle foglie.

Nella sola Cuba sono presenti 40 diverse specie, ognuna adattata ad occupare una nicchia ecologica diversa: dal grosso A. equestris, sulla cima degli alberi più alti, al piccolo A. sagrei su rami e tronchi di piccoli cespugli, al piccolissimo A. alutaceus che si accontenta di stare tra l'erba alta. Nessuno comunque gradisce di dover toccare terra e lo vedrete anche nel terrario: sembra che guardino il terreno come fossero sabbie mobili pronte ad inghiottirli! Piuttosto li troverete su una foglia o un rametto che lo sfiora, ma mai che una zampetta si debba sporcare di terra. Solo le femmine sono costrette a scendere per deporre le uova.

Ad aiutarli nel loro convinto comportamento mimetico, oltre ai movimenti incredibilmente circospetti, li aiuta la capacità di cambiare colore, particolarmente accentuata in alcune specie, tanto che l'Anolis carolinensis viene anche detto "falso camaleonte". In effetti conosco camaleonti meno abili di lui!

il mio maschietto di sagrei

Questa vita circospetta e mimetica non impedisce agli Anolis di avere un'intensa vita sociale (o dovrei dire asociale?) infatti sia i maschi che, spesso, le femmine (in maniera molto meno appariscente) sono dotati di una plica golare colorata vivacemente che può essere espansa per segnalare ad altri esemplari la propria presenza. Per farsi notare di più l'espansione della plica viene accompagnata da un movimento a scatti della testa in senso alto/basso. Questo "show" serve per la difesa del territorio (ambedue i sessi) e, al maschio, per corteggiare le femmine.

Scelta degli esemplari

A. equestris: lasciatelo a Cuba!

Delle abitudini territoriali appena descritte si dovrà necessariamente tener conto in cattività, ospitando una coppia per specie (talvolta si possono tenere più femmine, ma comunque si costituirà una gerarchia che favorirà gli esemplari dominanti, per cui se lo spazio è poco meglio accontentarsi della coppia). In compenso è possibile associare senza problemi specie con colorazioni diverse.

L'incapponirsi a porre due maschi della stessa specie nella medesima teca è un vero atto di crudeltà. A me era successo che per sbaglio avessero venduto due maschi di A. sagrei: dopo brevi diatribe "mimate" uno prese possesso del terrario per poi passare il resto del tempo ad inseguire praticamente di continuo l'altro (con aggessività tutt'altro che mimata, a mascelle spalancate!), dopo due soli giorni sono stato costretto ad entrare al lavoro in ritardo per portare prima il malcapitato sagrei al negozio da cui l'avevo acquistato!

Le specie da me allevate sono state Anolis carolinensis e Anolis sagrei (in effetti non sono riuscito a trovarne altri a parte l'equestris, foto qui a destra, che però non ho preso in considerazione). Le due specie convivono perfettamente essendo ben diverse sia per colorazione (beh, in effetti il carolinensis esibisce qualsiasi colorazione!) che per forma del capo (piatto nei carolinensis, elevato nei sagrei) e soprattutto per la "mimica". Come capita tra noi umani se uno mi insultasse in cecoslovacco sicuramente non mi arrabbierei perchè non sarei in grado di capirlo!

coppia di carolinensis, maschio a sinistra

Veniamo ad una questione fondamentale: la scelta degli esemplari che devono essere una coppia e sana. So che quanto dico è scontato, ma di solito questi animali arrivano al negozio in condizioni penose: spesso in esubero di maschi (tutti costretti nella stessa vasca striminzita), denutriti e soprattutto disidratati, per non parlare di eventuali cicatrici o amputazioni (se è vero che la coda ricresce è pur vero che non sarà mai lunga quanto l'originale e spesso ha una colorazione alterata che la fa sembrare attaccata col mastice).

Comprate solo i migliori; se invece, come è capitato a me, volete provare a fare i "crocerossini" sappiate che correte dei rischi. Con l'A. carolinensis distinguere i sessi non è un problema: il maschio infatti è decisamente più grande e robusto come mostra la foto sopra; sagrei maschiomeno scontato è distinguere i sagrei se non ne avete un buon numero di esemplari tra cui scegliere, infatti in questa specie i due sessi han taglie e colorazioni simili.
Tuttavia se le femmine sono già mature esibiscono, in ambedue le specie, una sottile linea chiara sul dorso. Mezzo sicuro per accertarsi del sesso della maggior parte degli Anolis consta nel prendere l'animaletto in mano ed estendergli, MOLTO delicatamente, la plica golare (vi riuscirà solo col maschio). sagrei femminaQuesto sistema come ho detto è il più sicuro, ma è anche potenzialmente pericoloso viste le dimensioni minute degli animali. Spero che le foto della mia coppia di A. sagrei vi siano d'aiuto (maschio a sinistra), ma fidatevi della forma degli animali e non dei colori che sono mutevoli.

Allevamento

acqua che passione

Allestite un terrario più alto che largo, tenete conto del fatto che a terra in pratica non scendono mai per cui possono essere facilmente allevati con altri rettili o anfibi terricoli di dimensioni adeguate. Mettete a disposizione numerosi rami contorti e piante (le migliori sono le Yucca e le palme, particolarmente apprezzate dai carolinensis). Vedrete che comunque tutti gli esemplari tenderanno ad occupare la postazione più elevata possibile (le femmine però sono più mobili e si spostano anche nelle zone intermedie e basse del terrario).

Mentre i carolinensis apprezzano egualmente foglie e rami i sagrei staranno solo sui rami (le loro dita sono infatti poco adattate a far presa sul liscio come dimostra la quasi assenza di "espansioni"). Per la stessa ragione potrete trovare i carolinensis intenti a camminare sui vetri come gechi, mentre i sagrei non lo faranno mai.

L'illuminazione dovrà essere piuttosto "forte" sia per favorire la vegetazione, sia perchè i maschi dei carolinensis esibiscono i colori più belli (verde smeraldo con contorno occhi azzurro!) solo in presenza di luce intensa (questa è la ragione per cui nelle mie foto i carolinensis mostrano tinte sul marrone, acc!). Dopo tre anni di allevamento posso invece asserire con certezza che sono superflui i tubi ad emissione UV, purchè l'alimentazione abbia un supplemento di calcio carbonato.

La temperatura del terrario potrà essere quella di casa (20-22° in inverno e 27-30 d'estate), le lampade comunque forniranno una fonte di calore supplementare che gli Anolis sanno sfruttare a proprio vantaggio.

che sete!

Acqua: un aspetto fondamentale! La prima causa di morte per gli Anolis presenti nei negozi "poco esperti" è la disidratazione. Spesso questi rettili si lasciano morire di sete piuttosto che scendere a terra per bere da una ciotola. Molti ritengono che questo sia dovuto, come avviene tra i camaleonti, per l'abitudine di leccare l'acqua direttamente dalla foglie dopo la pioggia, ma la verità è che se voi ponete un beverino per canarini in alto gli Anolis impareranno immediatamente che quella è la fonte d'acqua evitandovi spruzzate giornaliere nel terrario (che sono deleterie visto che la maggior parte degli Anolis non sopporta atmosfere umide). Io aggiungo, una volta al mese, qualche goccia di un preparato multivitaminico all'acqua, giusto per precauzione, ma non ho ancora capito se sia utile.

Cibo

Vista la loro indole arboricola mangeranno qualsiasi cosa si muova nel loro raggio d'azione, per questa ragione se volete provare a somministrare delle giovani larve della farina dovrete metterle in un piccolo contenitore tra i rami (in realtà è il cibo meno gradito dai carolinensis, salvo alcune eccezioni, e mai degnato di uno sguardo dai sagrei). Il menu standard migliore si basa su mosche e grillini (optimum sui 6-8 mm di lunghezza). sta per saltare su una mosca Infatti gli Anolis sono attirati da prede molto mobili ed è uno spettacolo vederli compiere salti acrobatici per acchiappare le mosche a notevole distanza (non ne mancano una!). Quello nella foto qui a fianco sta per spiccare il balzo. La preda viene invischiata con la lingua e rapidamente inghiottita.

I pasti sono radi in inverno (circa un insetto a testa ogni due giorni) e più abbondanti in primavera-estate (2-3 insetti a testa al giorno). Come variazione alla dieta ho provato a somministrare anche piccole cavallette, che sono state ignorate, mentre sono graditissime le tarme (e tutte le piccole farfalle) ed i lepisma. Una spolverata con un preparato a base di calcio sugli "insetti-pasto" non guasta, ma non eccedete, basta una vota alla settimana. Provate comunque ogni insetto che vi riesca di trovare, così arricchirete la loro dieta.

Passiamo ora alle notizie più specifiche sulle due specie:

Anolis carolinensis

smeraldi

Abilissimo a cambiare colore viene detto falso camaleonte, il maschio di solito esibisce comunque colorazioni più brillanti della femmina. I sessi sono ben distinti con maschio lungo fino a 22 cm, corporatura robusta e testa molto più grande in rapporto al corpo, la femmina di solito resta sotto i 15 cm. Ambedue i sessi hanno una plica golare rosa, ben evidente solo nei maschi. In libertà spesso si comportano alla stregua delle nostre lucertole e dei gechi vivendo a stretto contatto con l'uomo.

Per ottenerne la riproduzione è necessario far osservare alla coppia un periodo d'ibernazione a 15-17°C per circa due mesi.In questo periodo gli Anolis non dormono: si limitano a non mangiare, ma devono avere sempre acqua a disposizione. Riportati a temperature più elevate cominciano gli accoppiamenti: il maschio fa un netto movimento alto-basso con la testa tenendo estesa la plica golare e tenta di avvicinarsi alla femmina, che, se ricettiva, lo lascia fare (se no fugge con un balzo).
Nell'accoppiamento il maschio trattiene la femmina con la bocca per la pelle del collo (tanto che, dopo alcuni accoppiamenti, le femmine possono esibire piccole escoriazioni).

Entro due-tre settimane la femmina deporrà uno-due uova nel terreno (lo fanno quando meno ce lo si aspetta e sono abilissime a camuffare la zona scavata, tanto da rendere problematico il recupero delle uova). Dopo 40 giorni i piccoli comunque nascono (t° d'incubazione 25-27°C, quindi la normale temperatura di inizio estate), lunghi 6 cm sono condannati a sparire quasi immediatamente nelle fauci del maschio adulto, se non avete la fortuna di notarli prima dell' "amato" genitore!
Io ci sono riuscito una sola volta, con un solo piccolo. I piccoli vanno cresciuti separati, in piccoli contenitori e nutriti con grillini appena schiusi e drosofile. Crescono molto rapidamente raddoppiando la taglia in una quarantina di giorni. La femmina comunque deporrà almeno altre due covate nella stagione prima di mettersi a riposo.

Osservazioni aggiuntive:

Come ho accennato in precedenza, per "salvare" una femmina di carolinensis visibilmente deperita da morte certa, la acquistai; questo esemplare, se la cavò, ma rimase sempre problematico. All'inizio non voleva mangiare nulla (è stato a causa sua che mi sono ingegnato con le mosche, scoprendo così che erano un ottimo cibo base per tutti), ma grazie al cielo le mosche le fecero cambiare idea. Dopo alcuni mesi decise che le piacevano anche i grilli e io la ritenevo ormai fuori pericolo, ma di punto in bianco smise di mangiare. La salvai solo grazie ai lepisma che me la fecero sopravvivere (ne avevo pochi) per circa un mese. Infine, cominciò ad alimentarsi con larve della farina e solo di queste si è nutrita fino alla sua morte (non si possono quindi considerare un cibo così scadente, le ha mangiate per 14 mesi di seguito e ha anche deposto qualche uovo!). Con ciò voglio solo dirvi che acquistando un esemplare debilitato fate sicuramente un'"opera buona", ma vi esponete anche ad una buona dose di lavoro supplementare, giudicate voi se "il gioco vale la candela".


Anolis sagrei

Più piccolo e meno colorato del precedente ha tuttavia una meravigliosa plica golare rosso-arancio con bordo giallo. Maschio 18 cm e femmina 14 (in verità però il mio maschio ha sempre mantenuto una taglia simile a quella della femmina). La colorazione di base è marrone con disegni a blocchi o losanghe marroni e grigi sul dorso, gli esemplari possono comunque controllarne l'intensità con colori dal grigio cenere chiaro, al beige, al marrone, al nero.

Le modalità di allevamento e preparazione alla riproduzione sono simili alla specie precedente. La femmina però continua a deporre una-due uova, ogni quattro settimane, per tutta la bella stagione, i piccoli nascono dopo 50-60 giorni. Questa specie è molto più territoriale del carolinensis per cui è oltremodo raccomandabile tenerne solo una coppia per teca.


Anolis equestris

in effetti è proprio bello!

Evidentemente il mio appello a lasciarlo perdere è stato inutile, infatti sempre più spesso mi vengono chieste informazioni su questo anolide. Ecco quindi alcune notizie per mantenerlo nel migliore dei modi.

L' A. equestris, detto anolis cavaliere (knight anole) dagli anglosassoni, è una delle specie più grandi raggiungendo i 40 cm di lunghezza. Sia il maschio che le femmina possiedono una sacca golare, il cui colore varia a seconda della sottospecie. Il riconoscimento dei sessi deve quindi avvenire osservando la base della coda, più larga nel maschio a causa degli emipeni, e confrontando le dimensioni della testa che è meno massiccia nella femmina.

La colorazione di base è verde più o meno brillante con una fine punteggiatura gialla. Gli occhi sono coperti da una "maschera" scura, mentre dalle spalle si diparte una breve stria gialla che non supera il primo terzo del busto. Nei maschi è visibile una sottile cresta dorsale.

Originario di Cuba è stato introdotto in Florida ove si è espanso enormemente (e da li viene catturato ed esportato). In natura vive sulle cime degli alberi più alti e questo spiega la sua timidezza in cattività, dove si deve accontentare di pochi metri!

In cattività

dategli spazio!

Come appena detto è necessario riservare a questa specie molto spazio: meno ne avrà a disposizione più apparirà timido e sfuggente. Per il terrario non bisognerebbe scendere sotto le dimensioni di 100x60x100 cm (Lu x La x Al) ed arredarlo con numerosi rami robusti e piante vive che lo facciano sentire al sicuro.

Questo anolis beve molto, quindi dovremo spruzzare quotidianamente le foglie perchè possa abbeverarsi in modo naturale e lasciare un piccolo contenitore con dell'acqua legato ad un ramo alto. Il terrario comunque non dovrà essere umido, ma ben ventilato; anzi, essendo l'A. equestris un abitatore delle cime degli alberi, alcuni allevatori dotano addirittura la teca di un piccolo ventilatore con timer per "mimare", ad intervalli, il vento!

La temperatura del terrario dovrà essere intorno ai 28-30°C diurni e 20° notturni. Poichè il nostro amico tenderà ad occupare sempre la parte più alta della teca questa temperatura sarà facilmente raggiunta tramite i normali tubi fluorescenti più un piccolo spot ad incandescenza a basso wattaggio (40-60w) che illumini un ramo fornendo un "punto caldo" sotto cui l'anolis possa riscaldarsi.

Anche se l'Anolis equestris è robusto e di facile allevamento raramente si è riprodotto in cattività: nei casi descritti si è sempre trattato di animali allevati in serre o terrari davvero grandi (quelli a piena parete per intenderci). Le uova sono una o due, sepolte nel terriccio del fondo, e schiudono dopo 72-92 gioni se incubate a 24°. I neonati sono lunghi 12 cm e raggiungono la maturità sessuale a 15-18 mesi di vita.
Nutrire questo anolis non è un problema inghiotte infatti qualsiasi insetto/lombrico/topolino neonato, è buona norma spolverare il cibo una volta alla settimana con del calcio vitaminizzato.


Un'ultima nota: ho a disposizione altre brevi schede d'allevamento per molte specie di Anolis di cui però non ho avuto esperienza diretta. Se qualcuno è interessato mi contatti che le metto su questa pagina (in cambio però voi scrivetemi qualcosa della vostra esperienza!).